Nella terza puntata dello spazio dedicato agli ex Napoli, dopo le interviste ad Ivano Trotta e Marco De Simone, (clicca qui per leggere l’intervista) per la rubrica “La Telefonata”, la Redazione di IamNaples.it ha contattato in esclusiva l’ex calciatore del Napoli dei tempi di Maradona, Francesco “Ciccio” Romano. Centrocampista di Saviano, paese nei pressi di Nola, provincia di Napoli, arrivò nel novembre del 1986 alla corte di Ottavio Bianchi e partì nel 1989, destinazione Torino, adesso cura gli interessi di Alessandro Gamberini, di cui è procuratore. Ecco l’intervista:
Siamo qui con Ciccio Romano, cominciamo dal passato, da quel Napoli che fu, con il quale lei si è tolto grandi soddisfazioni e vinto tutto, arricchendo il suo palmares: uno scudetto, una Coppa Italia ed una Coppa Uefa. Che emozioni le provoca il ricordo di quegli anni e del più grande calciatore di tutti i tempi, Diego Armando Maradona?
“Le emozioni che mi evocano quei ricordi sono giornaliere, ogni qualvolta si parla di Napoli rammento sempre con grandissimo piacere quegli anni. Da napoletano sono state annate incredibili, mi sono tolto tantissime soddisfazioni e poi aver conosciuto quella persona lì, il calciatore più forte del mondo e persona ammirevole, quel Diego Armando Maradona, è un’emozione unica al mondo”
Si dice che da quando è arrivato Ciccio Romano nel mercato di riparazione di ottobre, il Napoli abbia cambiato marcia fino a vincere tutto. E’ d’accordo?
“E’ un dato di fatto, arrivai ad ottobre dopo l’eliminazione in Coppa Uefa ed il pareggio con l’Atalanta ed un inizio un po’ tribolato. Ci aspettava un filotto di partite difficilissime con Roma, Inter e Juventus che era un vero e proprio dentro o fuori. Ci andò tutto bene ed io entrai facilmente nei meccanismi di Ottavio Bianchi, fui indubbiamente bravo io ma anche molto fortunato, perchè Eraldo Pecci aveva lasciato un posto vuoto”
Che ricordo ha di mister Bianchi?
“Un grandissimo professionista, una persona ineccepibile che mi diede subito grande fiducia ed ebbe stima di me dal primo momento. Ha una grande personalità e si assumeva sempre tutte le responsabilità. Ho la fortuna di sentirlo ancora, proprio qualche giorno fa ci siamo sentiti per l’ultima volta”
Parliamo del presente, con De Laurentiis si è aperto un nuovo ciclo, la prima tappa è stata la vittoria della Coppa Italia. Per uno che ha vinto Scudetto e Coppa Italia, che presupposti ci sono quest’anno? Si può puntare al campionato o magari ad un incredibile doppietta?
“Lo scudetto è il sogno di sempre dei napoletani, da qualche anno c’è la possibilità di riportarlo sotto il Vesuvio grazie proprio a De Laurentiis che acquista sempre nel modo giusto, grazie ad un grande staff di professionisti seri e ad un tecnico eccellente. La bravura di De Laurentiis è mettere sempre uno o due mattoncini all’anno, seguendo la sua politica dei piccoli passi, che porta entusiasmo e risultati. Poi non so dire se questo sarà l’anno buono, me lo auguro”
Lei ha vinto anche la Coppa Uefa. Secondo lei il Napoli dirà la sua in Europa League quest’anno?
“La rosa del Napoli quest’anno è molto competitiva, ci sono 24 giocatori di grande valore e due squadre di livello ottimo e dai grandi valori. Non credo che ce ne sarà una in campionato ed una per l’Europa League, anche se più o meno sarà così e questo permetterà di dosare bene le forze tra le due competizioni. Per vincere l’Europa League ci vogliono costanza e maturità, il Napoli è pronto”
Parliamo adesso di Gamberini, di cui lei è procuratore. Alessandro quasi sicuramente giocherà titolare contro l’Aik Solna giovedì in Europa League e adesso con gli infortuni di Britos ed Aronica si aprono nuovi spazi per lui. Secondo lei potrà diventare titolare?
“Alessandro ha qualità umane e professionali importanti, lui conosce il suo ruolo nella squadra di Mazzarri, sa di partire leggermente indietro ed aspetterà il suo momento. Per ora giocherà contro l’Aik Solna e cercherà di ritagliarsi il suo spazio metro dopo metro, come sempre ha fatto”
Come vive Alessandro la sua nuova esperienza e come si trova a Napoli, in un ambiente diverso da quello di Firenze?
“Si trova benissimo a Napoli, in una piazza calda come quella partenopea. Io di persona gli ho raccontato cosa significa giocare in maglia azzurra e adesso sta toccando con mano quello che gli ho raccontato. E’ molto soddisfatto di avere firmato un triennale e spera di rimanere a Napoli il più a lungo possibile”
Parliamo infine di Insigne, un giocatore che in una settimana ha fatto l’esordio in Nazionale, appreso la notizia che sta per diventare papà e segnato il primo gol ufficiale con il Napoli. Che prospettive ha questo ragazzo? Può essere il profeta in patria?
“Sono contentissimo per lui, l’anno scorso andai a Pescara perchè avevo una voglia “professionale” di vedere dal vivo lui e Verratti ed in lui ho visto un calciatore che non ha paura di nulla, dalla grande personalità e sfrontatezza. Sicuramente diventerà il vero e proprio beniamino della tifoseria napoletana, anche se lo è già adesso in parte, ha grandi margini di miglioramento ed il fatto che sia di Napoli poi è una bellissima soddisfazione. Sarà un idolo”
Da napoletano può capire quello che sta vivendo Lorenzo, quanto è bello ed emozionante difendere i colori della propria città e della squadra che si ama e supporta? Può essere protagonista anche in Nazionale?
“E’ indubbiamente una cosa bellissima, lo capisco e voglio aggiungere che Lorenzo è un ragazzo orgoglioso, generoso, che non molla mai e che ha tanta qualità ed il gol nel sangue. A Napoli può scoppiare l’ “Insigne-mania”, anche se il calciatore si vede che non ha fretta, dimostrando di avere la testa sulle spalle. In tempi non sospetti dissi che poteva essere fondamentale anche in chiave Nazionale, lo sostenevo due mesi fa e credo che anche lì possa fare grandi cose”
Servizio a cura di Dario Gambardella