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ESCLUSIVA – Pizzigoni: “Allan è una persona e un calciatore straordinario, merita tutto quello che ha conquistato. Su Almendra…”

Le dichiarazioni del giornalista alla redazione di IamNaples.it

Carlo Pizzigoni è un giornalista, scrittore e autore tv. Ha collaborato con Federico Buffa per la realizzazione di SkyBuffaRacconta e del libro Storie Mondiali. Ha scritto Locos por el Fútbol, in cui ha trattato la storia del Sudamerica e del calcio sudamericano. Senza dimenticare la realizzazione di MondoFutbol.com, il primo sito di calcio internazionale in Italia. La sua biografia su Sperling & Kupfer recita così: “Spesso lo trovate su qualche tribuna, non sempre di nuova costruzione, o in qualche bar, quasi mai alla moda, del Sudamerica, dove osserva e discute di fútbol“. Già, fútbol: “Perché il calcio come lo conosciamo oggi, nasce in Sudamerica“. Pizzigoni ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di IamNaples.It:

Il fatto di giocare la Copa America in casa, per il Brasile, è un vantaggio oppure la pressione porterà a un disastro come i due Mondiali giocati in casa?

Nell’ultimo Mondiale, anche se in malo modo, il Brasile è comunque uscito in semifinale. Ovviamente ci sarà molta pressione e tutti stanno aspettando la Copa, che sarà il grande avvenimento dopo i Mondiali del 2014, vedremo come reagirà. Nel 2014 io ero presente e francamente posso dire che per la Nazionale verdeoro era quasi impossibile giocare. L’attenzione dei media, la pressione dei tifosi era elevatissima. Probabilmente lo era stata anche nel 1950, ovviamente con condizioni differenti, però la competizione casalinga per il Brasile è sempre molto complicata, perché non c’è un altro risultato al di fuori della vittoria. Tuttavia, questa è una squadra molto più quadrata con maggiori certezze, anche senza Neymar è una squadra competitiva“.

Messi ha la possibilità di portare a casa un titolo con l’Argentina, trent’anni dopo il terzo posto di Maradona, che la Copa America non l’ha mai vinta. Secondo te riuscirà a vincere una finale dopo le precedenti quattro sconfitte? 

Messi ha detto che spera di vincere qualcosa con la Nazionale, sicuramente è la cosa a cui tiene di più. Certamente una finale al Maracanà varrebbe anche qualcosa in più, qualora si verificasse la vittoria. Ha dichiarato anche di non inserire l’Argentina tra le favorite, perché attualmente non vive un buon momento. Durante il Mondiale in Russia si faticava a riconoscere l’Argentina, a riconoscere lo stesso Messi insieme agli altri calciatori, che sono di buonissimo livello. Potrebbe comunque vincere per la qualità che ha ma resta un’incognita. Non dimentichiamo che l’Albiceleste era alla ricerca di un tecnico, prima di confermare Scaloni. Non vive di certezze, però, in una competizione come la Copa America possono succedere situazioni che rendono il gruppo ancora più forte“.

Quale potrebbe essere la sorpresa della Copa e su quale calciatore punteresti?

Negli ultimi tempi tutte le Nazionali, anche quelle minori, tranne la Bolivia, hanno fatto dei passi avanti. Mi viene in mente il Venezuela, che secondo me può rappresentare una sorpresa, anche se Penaranda è fuori per infortunio e al suo posto ci sarà Soteldo, che è comunque un ragazzo che ha giocato la finale del Mondiale under 20 due anni fa. Mi sembra una squadra molto difficile da incontrare, ha qualità, ma in generale è una competizione molto complicata per tutti. L’Uruguay è uno squadrone e potrebbe arrivare fino in fondo e quando si parla di loro non è mai una sorpresa. E’ tutto molto aperto, vediamo come ci arriverà il Giappone, non credo possa vincere, ma ha giocatori di talento come Kubo, un ragazzo prodigio. Giocano bene ed è una Nazionale da osservare. La Copa America offre tanto, tutte le squadre sono forti e devono vincere“.

Il Boca Juniors si aspettava l’esplosione definitiva di Almendra durante il Mondiale under 20, però ha giocato pochissimo. Secondo te al Napoli potrebbe far bene?

Praticamente non l’abbiamo mai visto, ha giocato solo pochi minuti. L’Argentina ha tanti giocatori, non so se non ha giocato per motivi extra-calcistici e non so cosa si aspettasse il Boca, che ha un direttore sportivo serio come Burdisso, o come finiranno le trattative. Ha già fatto delle presenze, è un giovane di talento, ma deve ancora fare il salto di qualità, compiere quei progressi che servono ai calciatori all’interno di un percorso di crescita. E’ tutto da testare, a me piace come giocatore, però bisogna vederlo in altre realtà. C’è sempre l’incognita dell’adattamento, che in tanti affrontano senza problemi. Mi viene in mente Allan, che è arrivato all’Udinese dal Vasco da Gama, senza esser mai uscito dal Brasile se non con le nazionali giovanili. Si è adattato perfettamente alla città, è nato e cresciuto a Rio de Janeiro e non ha avuto problemi a adattarsi a Udine. E’ una cosa che aiuta molto il rendimento calcistico. Anche a Napoli si è ambientato molto bene e probabilmente è una città molto più simile a Rio. Un ragazzo ci mette tempo per adeguarsi a un nuovo ambiente. Si dice che gli argentini abbiano capacità d’adattamento migliore degli altri, ma secondo me è solo un cliché, dipende sempre dalla persona“.

Ti aspettavi che Allan s’imponesse così nella Nazionale brasiliana?

Allan non è stato chiamato per un po’. Il Brasile ha tantissimi giocatori di qualità, c’è tanta concorrenza. Tant’è vero che si parlò di una possibile convocazione da parte dell’Italia. A me piace, sono contento per lui, perché è una persona straordinaria, è molto umile. Nel Mondiale under 20 in Colombia, era praticamente il primo cambio per il Brasile, il dodicesimo uomo. Partendo da lì, è arrivato fino ad avere delle offerte super e a giocare per una squadra come il Napoli. E’ partito dal basso, con sacrificio, voglia e lavoro ed è migliorato tantissimo. Anche qui bisogna abbattere il cliché del giocatore di Rio de Janeiro che non vuole crescere, che è un lavativo. Non è vero che i brasiliani siano0 scansafatiche e gli argentini gente ‘seria’. Lo dimostra proprio Allan, che con sacrificio e voglia è arrivato in alto e si merita tutto quello che ha. Sul campo, con tutti gli allenatori che ha avuto, si è guadagnato la titolarità, a prescindere dai centrocampisti che sono arrivati a Napoli. Quindi, tanto di cappello a un cuore Vasco come Allan“.

Secondo te il Senegal riuscirà a sfruttare questa generazione d’oro, vincendo la Coppa d’Africa? I giocatori forti ci sono.

Sì, i giocatori forti ci sono. Al Mondiale in Russia il Senegal è uscito per la regola dei cartellini gialli, un criterio assurdo Anche lì avrebbe potuto far bene perché ha veramente una squadra di qualità. E’ sempre stata una grande d’Africa, però, negli ultimi tempi si era un po’ persa. Con questa generazione, un po’ con i calciatori nati in Senegal e un po’ con quelli che hanno optato per la Nazionale senegalese, come Koulibaly, possono ricominciare a sognare in grande. La Coppa d’Africa è una competizione complicata come la Copa America, per mille motivi, anche diversi da quelli della Copa. Ci sono anche altre squadre importanti, come l’Egitto che avrà una spinta in più dal pubblico di casa“.

A cura di Nico Bastone (@NBast1)

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