Il filo diretto tra la Slovacchia e la nostra terra non riguarda solo Marek Hamsik ma il ponte immaginario che unisce due terre così lontane passa anche per il calcio giovanile e lo scouting. Il Senica ha recentemente partecipato al Trofeo Shalom di Benevento per la categoria Allievi perdendo in finale contro la Lazio; di quest’esperienza e di tanto altro abbiamo discusso, per la rubrica “La Telefonata, con il tecnico dell’Under 17 del club slovacco, Stano Macek. Ecco quanto dichiarato ai nostri microfoni:
Per la prima volta il Senica ha partecipato al Trofeo Shalom di Benevento. Qual è la tua valutazione sull’esperienza compiuta?
“Per noi è stata una grande occasione e la possibilità di confrontarci con il movimento calcistico di un altro Paese. Siamo uno dei migliori club della nostra categoria in Slovacchia, ma vogliamo continuare il nostro percorso di crescita misurandoci con compagini di altri Paesi. Il trofeo “Shalom” ci ha dato la possibilità di farlo. Siamo partiti con umiltà, ma credendo nelle nostre forze e c0n grande entusiasmo perchè, oltre al Senica, rappresentavamo il nostro Paese. Siamo anche consapevoli che la nostra immagine non sia legata solo all’aspetto calcistico ma anche a quello comportamentale”
Ci ha particolarmente colpito l’applauso al pubblico dopo la finale persa contro la Lazio. Durante l’intera competizione siete stati un esempio in termini di fair play. Mentre assistevo a quelle bellissime scene mi chiedevo se fosse lo spirito del torneo ad avervi coinvolto o se in Slovacchia la serenità e la correttezza in campo, che per noi purtroppo rappresenta una meravigliosa sorpresa, rientrasse nella prassi? Dal punto di vista proprio della correttezza in campo e sugli spalti, che idea hai maturato sul calcio giovanile italiano?
“Siamo molto attenti all’educazione dei ragazzi, non solo in campo ma anche seguendoli durante il percorso scolastico. Siamo convinti che il nostro valore e la nostra professionalità si dimostrino stando attenti anche a questi aspetti. Sono felice per il comportamento dei miei ragazzi ma soprattutto dell’applauso del pubblico italiano. Riguardo al fair play in Italia non posso esprimermi perchè non conosco bene la situazione, posso solo testimoniare che durante questo torneo non abbiamo riscontrato nessun problema”
Tra i pali della vostra compagine spiccava il classe ’96 Junas che il Napoli ha valutato durante un periodo di prova. Quali sono gli sviluppi in merito a questo giovane talento? E’ possibile che si stabilizzi all’ombra del Vesuvio?
“Si, Martin Junas era in prova a Napoli e mi risulta che piaccia molto ai dirigenti del club di De Laurentiis, c’è una trattativa in corso tra i due club”
Sappiamo che Junas non è l’unico talento del Senica. Ci puoi segnalare i migliori prospetti della tua squadra?
“Il calcio è uno sport collettivo e sicuramente il principale punto di forza della mia squadra è la capacità mostrata da ognuno di lottare per il proprio compagno. E’ ovvio, però, che spicchi il patrimonio tecnico dei singoli: voglio, quindi, segnalare Jakub Kosorin, che è stato in prova al Chelsea e al Manchester City, ma ha avuto più infortuni. Tomas Kapusta, nazionale under 17, è un centrocampista molto valido, dotato di grande fisicità, lavora per la squadra ed ha grandi margini di miglioramento. Zdeno Filipek è un difensore centrale molto affidabile e Dominik Nemec è un classico attaccante, molto veloce e con il vizio del gol”
A Napoli, vista la probabile partenza di Lavezzi, l’amore dei tifosi azzurri per Hamsik, riconosciuto come un punto fermo del progetto di De Laurentiis, cresce sempre di più. Come si relaziona il calcio slovacco all’affermazione di Hamsik in maglia azzurra? Può svolgere anche da traino per talenti del vostro Paese nel trasferirsi in Italia e magari proprio a Napoli?
“Naturalmente per noi Marek Hamsik è un esempio molto virtuoso per le nostre ambizioni perchè dimostra che anche, partendo da un piccolo Paese, con il duro lavoro, è possibile affermarsi nel mondo del calcio. La storia di Marek è un esempio importante per i miei giocatori e la sua storia può dare grandi motivazioni ai giovani slovacchi. Abbiamo anche, però, molti altri giocatori come Juraj Kucka, Vladimir Weiss, Martin Skrtel, Miroslav Stoch e molti giovani giocatori che giocano nei campionati europei”
Gli intermediari per la vostra partecipazione al Trofeo “Shalom” sono stati Massimo Tanzillo e Martin Kois di Gt Scouting and Consulting Sro. Cosa pensa in merito a questa società nata a Bratislava?
“Li ringrazio per tutto, durante il torneo si sono presi cura di noi e credo che lasceranno un’impronta nel calcio italiano. Lo scouting è ormai una prassi per le società calcistiche e l’operato di Massimo e Martin è sempre improntato alla correttezza ed alla serietà. Sono molto felice per la collaborazione che sarà vantaggiosa per i nostri giovani e per il calcio sano”
A cura di Ciro Troise
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