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ESCLUSIVA – Liguori: ”Con Grava è iniziato un piano di rinnovamento tecnico. Per i risultati serve un triennio”

"Contro Roma e Juventus non siamo riusciti ad esprimere il nostro potenziale. L'approccio non è stato quello giusto, i ragazzi devono essere più liberi, staccarsi dal mondo che li circonda"

Lo scenario è la tranquillità di Chianciano Terme, dove si sta disputando la final eight del campionato Giovanissimi Nazionali. Sul groppone due sconfitte contro Roma e Juventus e l’eliminazione maturata con una giornata d’anticipo, ma anche l’entusiasmo per il cammino compiuto durante tutta la stagione e le speranze e i progetti per il futuro. La redazione di IamNaples.it ha intervistato in esclusiva su queste tematiche l’allenatore dei Giovanissimi Nazionali Nicola Liguori:

Siamo a fine stagione, è tempo di bilanci. Qual è il tuo giudizio? 

“E’ stata sicuramente una stagione positiva, ci ha permesso di confrontarci con club professionistici in varie occasioni. Questi eventi possono far crescere molto i ragazzi sia sotto l’aspetto fisico che tecnico-tattico.”

La categoria Giovanissimi Nazionali è un momento di grande formazione, questo gruppo nella prossima stagione disputerà il campionato Allievi. Cosa ti aspetti sotto questo punto di vista da questi ragazzi?

“Molti componenti di questo gruppo, giocando sotto età, probabilmente potranno avere delle difficoltà dal punto di vista fisico. Dovranno continuare questo percorso formativo e crescere inseguendo l’obiettivo di chi lavora nel vivaio: diventare in futuro un calciatore professionista.”

Riguardo al risultato sportivo, il Napoli è già eliminato dalla final eight. Era troppo netto il gap tra gli azzurrini e le avversarie o si poteva fare di più? 

“Siamo venuti alla final eight senza la pressione del risultato da portare a casa a tutti i costi ma con l’entusiasmo di un’esperienza importante per la crescita dei ragazzi. Naturalmente c’è un po’ di rammarico per l’evolversi delle gare contro Roma e Juventus perché non siamo riusciti ad esprimere il nostro potenziale. Non abbiamo avuto il giusto approccio, eravamo contratti. Non dobbiamo dimenticare che parliamo di ragazzi di quattordici e quindici anni, la tensione nervosa è un aspetto soggettivo”

Cosa devono fare dei giovani calciatori per arrivare a questi appuntamenti con una migliore gestione delle pressioni che nell’età adolescenziale possono essere nocive?

“Devono essere più liberi, staccarsi dal mondo che li circonda, in particolare dai genitori che a mio avviso non aiutano il loro percorso di crescita perché ripongono troppe aspettative sui figli. Dovrebbero lasciarli tranquilli, far fare loro esperienza con serenità”

Al memorial “Gusella” avete battuto la Juventus con un’ottima prestazione, ieri sembrava che gli equilibri di quella gara si fossero capovolti. Cosa è successo?

“Nel calcio spesso sono le motivazioni a fare la differenza. Al “Gusella” eravamo molto carichi, abbiamo avuto un approccio determinato dal primo all’ultimo secondo. C’era naturalmente nel gruppo della Juventus un forte desiderio di rivincita”

Riguardo ai singoli, sono venuti un po’ meno i ragazzi più talentuosi del gruppo, che l’hanno trascinato durante la regular season: i vari Mattera, Mentana, Passeri. Come te lo spieghi?

“Sono emersi contro avversari di ottimo livello dei limiti che potranno limare con il tempo, sono sicuro che faranno tesoro di quest’esperienza e correggeranno gli errori compiuti”

Negli ultimi anni il Napoli ha palesato degli evidenti limiti producendo ottimi risultati fino alla categoria Giovanissimi Nazionali e non riuscendo poi a fare il salto di qualità con gli Allievi e con la Primavera. Come si può migliorare da questo punto di vista? Questo gruppo può rappresentare l’inizio della svolta?

“Il nostro scopo non è il risultato sportivo ma far crescere i ragazzi nel miglior modo possibile con un percorso formativo di livello importante. Sicuramente molti elementi di questa squadra dovranno crescere fisicamente per reggere le difficoltà di categorie più impegnative”

Cosa manca al Napoli per arrivare al livello di formazioni come Roma, Juventus e dei top team italiani che riescono ad ottenere risultati importanti in tutte le categorie del settore giovanile?

“Il risultato sportivo conta poco, è l’organizzazione a fare la differenza. Quest’anno abbiamo iniziato un percorso di rinnovamento con la figura di Gianluca Grava che è stato molto presente. Si sono visti già i primi segnali del suo lavoro, speriamo che nell’arco di un triennio si vedano grandi risultati sotto tutti i punti di vista” 

A livello personale invece, quanto e come quest’annata ha arricchito il tuo bagaglio da allenatore?

“Sicuramente questa stagione mi ha arricchito sia dal punto di vista tecnico che umano, mi ha dato la possibilità di conoscere nuovi ragazzi, che in virtù anche dalla loro età sono molto volubili. Ringrazio loro e il mio staff per quello che mi hanno insegnato e per le tante esperienze che mi hanno fatto vivere”

Quali sono le formazioni più accreditate per vincere lo scudetto Giovanissimi? Riguardo ai singoli, quali sono a tuo avviso le migliori promesse di questa categoria?

“A mio avviso le favorite sono l’Atalanta, la Roma e la Juventus che ieri mi ha impressionato per la determinazione e la voglia di vincere. Considero la formazione nerazzurra per mole di gioco prodotta e valore dei singoli di livello superiore a tutte le altre. Credo che i migliori talenti di questa categoria siano l’attaccante Gianluca Scamacca della Roma che, in virtù della squalifica rimediata, debutterà domani nella final eight, e il centrocampista Filippo Melegoni dell’Atalanta”

Dai nostri inviati a Chianciano Terme Ciro Troise, Gilberto D’Alessio e Antonio Balasco

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