Gli Allievi Nazionali del Napoli non vincono dal 23 Settembre (2-0 al Vicenza, ndr), sono incappati in una striscia negativa di due pareggi e tre sconfitte, con l’ultimo roboante capitombolo ad Ascoli (6-1 il risultato finale). L’undici di Muro vive una crisi di gioco e risultati ma ha le qualità per uscire dal momento difficile e continuare nel percorso di crescita intrapreso. Abbiamo intervistato su questi argomenti e non solo in esclusiva Luigi Iervese, allenatore del prossimo avversario degli azzurrini, il Pescara.
Salve Mister, il suo Pescara affronterà un Napoli in crisi di risultati. Qual è la sua opinione sull’undici azzurro?
“Penso che indipendentemente dal momento non proprio positivo sono una delle migliori squadra della categoria. Stanno comunque esprimendo un buon gioco e hanno elementi molto validi in campo.”
Ma i risultati non arrivano. Lei come si comporterebbe se fosse il mister del Napoli, considerando anche la giovane età dei ragazzi?
“Sinceramente non saprei, già è difficile allenare il Pescara. Se giochi bene comunque tutto viene di conseguenza. L’importante è insegnare a giocare bene a calcio, questa è la filosofia che muove un po’ tutti i settori giovanili. Dal gioco poi nascono eventualmente i risultati. Poi se il Napoli si riprende è una cosa in più per loro, basta che non lo facciano in questa giornata”
La sua squadra invece viene da un periodo positivo. Come descriverebbe i suoi ragazzi, e se in particolare c’è qualcuno degno di nota?
“C’è Torini che è nel giro della nazionale, e poi ci sono altri ragazzi di valore. Alcuni li abbiamo prestati alla Primavera, come capita spesso, quindi non saranno in campo nel match contro il Napoli. Questo è in definitiva un buon gruppo, con giovani molto interessanti”
A tal proposito qual è la filosofia che muove il settore giovanile del Pescara. Preferite prendere ragazzi per così dire autoctoni o andare in giro per l’Italia a scovare talenti?
“Sintetizziamo il tutto con una frase: Ragazzi del posto, con un occhio sempre fuori regione. La maggior parte vengono dalle scuole calcio del territorio, ma non disdegniamo di prendere giovani validi da altre parti. Stiamo facendo un bel lavoro. È ancora presto per tirare le somme, ma nel giro di qualche anno il Pescara avrà un settore giovanile all’avanguardia. La strada che abbiamo imboccato è quella giusta”
Passiamo ad una domanda più personale. Fra un paio d’anni questi ragazzi potrebbero calcare palcoscenici importanti. Lei invece come si vede in futuro?
“Al momento il mio primo ed unico pensiero è quello di insegnare calcio a questi ragazzi. Poi se dovessi avere l’occasione di crescere professionalmente non mi tirerò certo indietro. Se capita l’occasione ben venga. Al momento però penso solo al Pescara, poi si vedrà”
Intervista a cura di Giancarlo Di Stadio
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