Ore 20:15 circa di domenica, manca mezz’ora a Palermo-Napoli. A Messina, distante poco più di due ore dal capoluogo siciliano, un ragazzo cresciuto nel vivaio del Napoli manda in visibilio la tifoseria giallorossa. E’ il ’93’ di Messina-Foggia, Fornito con un tiro dal limite dell’area regala la vittoria ai siciliani contro i rossoneri di De Zerbi. Sul percorso di crescita, sui ricordi azzurri, sulle emozioni vissute domenica abbiamo intervistato in esclusiva il centrocampista classe ’94 del Messina Giuseppe Fornito:
Domenica è arrivato il secondo gol stagionale, stavolta una rete che vale i tre punti. Raccontaci un po’ le tue emozioni
“E’ stata un’emozione stupenda, regalare la vittoria alla squadra, far esplodere la propria tifoseria all’ultimo minuto è splendido”
24 presenze, due gol e due assist, sono questi i numeri della tua avventura a Messina. Come valuti l’esperienza che stai vivendo? A che punto è il percorso di crescita?
“Il mio percorso a Messina sta andando bene, devo ringraziare il direttore sportivo Christian Argurio che ha creduto in me. Spero di ripagare la sua fiducia, di dimostrare che non si è sbagliato a puntare su di me”
Siete ad otto punti dalla zona play-off ad otto partite dalla fine, ci credete a quest’obiettivo?
“Pensiamo innanzitutto alla salvezza, andiamo avanti di partita in partita e poi vediamo cosa riusciamo a raccogliere”
Rispetto alla tua esperienza nel settore giovanile, a centrocampo svolgi un lavoro più completo, più attento anche alla fase difensiva. Ci racconti le differenze tra “il Fornito” delle giovanili e quello in Lega Pro?
“Tra il settore giovanile e la Lega Pro è tutto diverso, in questa categoria ti devi costantemente sacrificare, devi correre e pressare. L’allenatore mi chiede di fare entrambe le fasi, quando sono uscito dal settore giovanile del Napoli ero carente in fase difensiva, sono cresciuto molto sotto quest’aspetto”
L’esperienza a Messina arriva dopo quella di Cosenza in Lega Pro. Cosa hai trovato in Sicilia rispetto al percorso vissuto a Cosenza?
“A Cosenza all’inizio era andato tutto bene, poi è mancata la fiducia alle prime difficoltà. La differenza tra le due esperienze è in quest’aspetto, qui ho avvertito grande fiducia”
Stai seguendo il cammino del Napoli? Quali sono le tue impressioni sulla lotta-scudetto?
“Domenica ho visto la partita in tv, avevo fatto un pensierino ad andare a Palermo allo stadio ma giocavamo alle 17:30 e quindi abbiamo finito tardi. Il Napoli è un ottima squadra, è davvero impressionante vederla giocare. Spero che il Napoli possa vincere lo scudetto perchè ho tanti bei ricordi. Il Napoli lo sento mio, è cuore e anima per me. Sono arrivato da bambino e me ne sono andato da adulto, è stata un’esperienza fantastica che mi ha aiutato a crescere”
A proposito di ricordi, quali sono quelli a cui sei più legato?
“I ricordi più belli sono due: la finale di Coppa Italia Primavera al San Paolo e la panchina in Europa League contro il Psv Eindhoven. Non dimenticherò poi mai neanche quando il responsabile del settore giovanile Santoro e il mio procuratore Gallina mi parlarono della possibilità di andare al Napoli. Mi sembrava un sogno che si stava avverando, che diventava realtà potersi trasferire in un club di serie A. Dissi subito di sì e poi, quando sono venuto, sono rimasto a bocca aperta”
C’è anche qualche rimpianto nel tuo percorso a Napoli?
“Mi è dispiaciuto non esordire in maglia azzurra perchè il Napoli lo sento mio ma la vita è bella perchè nessuno conosce il proprio destino, magari un giorno avrò la possibilità di tornare. La scorsa estate, quando il Napoli mi ha ceduto a titolo definitivo, sono rimasto un po’ male nel chiudere così la mia esperienza in maglia azzurra”
Domenica al San Paolo s’affrontano Lorenzo Insigne e Armando Izzo, due ragazzi che tu hai incrociato nel percorso vissuto a Napoli. Che ricordo hai di loro?
“Parliamo innanzitutto di due grandissimi calciatori e due bravi ragazzi. Ho conosciuto Lorenzo durante i ritiri vissuti con la prima squadra mentre ho giocato in Primavera con Armando, nella stagione 2009-10, eravamo guidati da mister Miggiano”
Hai citato i ritiri con i campioni della prima squadra, un altro passaggio significativo dei tuoi sei anni in maglia azzurra. Che ricordi hai di quelle esperienze?
“I ritiri sono stati bellissimi, non dimenticherò mai le parole di Walter Mazzarri che mi accostò ad un campione come Marek Hamsik. E’ stato poi emozionante anche essere allenato da un tecnico di grande spessore come Rafa Benitez”
Stai seguendo anche le vicissitudini del settore giovanile del Napoli, le difficoltà in classifica dell’attuale formazione Primavera?
“Si, ho visto e letto delle difficoltà della Primavera ma sono sicuro che il settore giovanile del Napoli si risolleverà pienamente. Riguardo all’esperienza nel settore giovanile azzurro, mi sento ancora con qualche ex compagno di squadra in Primavera come per esempio Allegra e Nicolao. Porto nel cuore tanti amici dell’avventura napoletana”
Hai giocato anche con Dezi e Roberto Insigne che sabato hanno trascinato il Bari e l’Avellino al successo. Cosa ti senti di dire su quanto stanno facendo questi due ragazzi?
“Ho giocato con entrambi in momenti diversi, sono ragazzi che possono arrivare lontano. Gli auguro in bocca al lupo e di continuare così”
A cura di Ciro Troise
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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