Dagli anni di militanza nelle giovanili della Roma trascorsi sotto l’influenza del “Barone” Nils Liedholm ai positivi ricordi del recente corso di allenatore sostenuto a Coverciano, fino all’attuale conduzione della Primavera della Ternana. Questa è la carriera dell’attuale mister rossoverde Fabrizio Durante, prossimo avversario della Primavera del Napoli di Saurini sabato prossimo nel match valido per la quarta giornata di campionato. La redazione di Iamnaples.it vi propone l’intervista esclusiva raccolta ventiquattrore prima del match contro i partenopei:
Al suo primo anno alla guida della Primavera rossoverde i suoi ragazzi stanno riscontrando le prime difficoltà in questo avvio di campionato. A cosa attribuisce questo trend negativo: ad un lento apprendimento dei suoi meccanismi di gioco o si tratta esclusivamente di una questione fisica?
“Abbiamo disputato tre partite in cui per larghi tratti abbiamo giocato bene e tenuto testa agli avversari per poi calare nell’ultimi venti minuti di gioco di queste, gettando al vento quanto di buono fatto. Quindi credo che ciò sia molto legato all’aspetto fisico. D’altronde noi abbiamo cominciato il 18 agosto a causa di problemi societari perchè non sapevamo se ci fosse una cessione o meno”
Quattro gol fatti e sette incassati in queste prime tre gare di campionato: cosa manca ancora alla sua Ternana?
“Manca sicuramente più attenzione nei momenti più delicati delle partite, almeno per evitare di subire gol abbastanza stupidi. Personalmente credo che dovevamo avere almeno sette punti fino ad ora in queste tre partite, ma la realtà è che non ne abbiamo alcuno a causa dei venti minuti finali di ogni gara in cui caliamo vistosamente. E’ chiaro che subentrano anche più fattori nell’ambito di una sconfitta, ma è abbastanza clamoroso perdere in questo modo dopo che sei in vantaggio”
Sabato prossimo si troverà davanti il Napoli di Saurini, fino ad ora vittorioso esclusivamente tra le mura amiche: come pensa di fronteggiare le importanti individualità degli azzurri?
“Noi dobbiamo giocare come una vera squadra, mostrando di avere un gruppo solido ed unito. Contro certe squadre blasonate come appunto il Napoli secondo me abbiamo l’obbligo di presentare una mentalità più da squadra rispetto a basarci sulle nostre individualità. Forse questo sarebbe l’unico modo per fronteggiare squadre più attrezzate di noi”
Saurini dovrà reinventare la difesa viste le assenze di Luperto e Granata, può essere un vantaggio per la Ternana?
“Credo che il Napoli sia attrezzato anche per fronteggiare certi problemi di formazione, molto di più rispetto ad altre società. Anche coloro che sostituiranno questi giocatori assenti saranno sicuramente all’altezza. Noi come Ternana non dobbiamo mai abbassare la guardia. In tal senso credo che quest’handicap degli azzurri non ci avvantaggerà”
Lei lo scorso giugno ha conseguito il brevetto per allenatori di seconda categoria a Coverciano, insieme tra l’altro ad un ex giocatore azzurro Emanuele Troise. Ci racconti che ricordi ha di quest’esperienza?
“Il corso di Coverciano per me è stata un’esperienza fantastica. Già il fatto di respirare Coverciano, che è la patria del calcio italiano, è stato un qualcosa di veramente incredibile oltre e che mi ha riempito d’orgoglio. I docenti erano tutti molto preparati. Per un allenatore che vuole cimentarsi ed avere la possibilità di studiare le nozioni calcistiche da questi professori tutto ciò è molto gratificante. Con Emanuele Troise ho un ottimo rapporto. Il bello di questi corsi è che ti permettere di conoscere gente nuova che offre le proprie esperienze a tutti noi. Per esempio nel nostro corso avevamo varie personalità, una fra tante era Fabio Celestini (ex centrocampista di Marsiglia, Levante e Getafe) che l’anno scorso faceva il secondo di Schuster al Malaga, ed attualmente siede sulla panchina del Terracina in serie D. Anche questo ci ha arricchito molto”
Nella sua carriera da calciatore ha militato nella Primavera della Roma negli anni d’oro di Nils Liedholm. Ricordiamo che il “barone” svedese badava molto al rapporto tra prima squadra e giovanili. Quanto ha influito nella sua filosofia calcistica quella dello svedese?
“Ha influito molto poiché io provenivo da una Roma che all’epoca era di Dino Viola in cui tutto il settore giovanile giocava con la stessa filosofia di gioco della prima squadra, ossia col famoso 4-4-2 di Liedholm con la sua tipica “zona”. Questo ci ha formato tantissimo perché lo svedese ha segnato il passaggio da una filosofia calcistica ad un’altra. All’epoca per noi che provenivamo dalle giovanili era importante avere la stessa idea di gioco della prima squadra. E’ stato alquanto formativo per noi giovani”
Ci presenti dal punto di vista tattico la sua Ternana
“Noi ultimamente abbiamo giocato con quattro punte vere nelle ultime tre partite di campionato, con una mezza punta adattata come Russini. Fondamentalmente il nostro modo di giocare è quello di schierare tre punte ed una mezza punta, una sorta di 4-2-3-1. Ad ogni modo creo che non sia fondamentale il modulo che adottiamo, poiché l’importante è l’atteggiamento che da dimostrare in campo. La nostra tendenza è quella di far giocare il più possibile giocatori bravi tecnicamente. Alcuni nostri ragazzi si allenano in pianta stabile con la prima squadra, in tal senso aspetteremo le convocazioni di Attilio Tesser per formalizzare la nostra formazione di domani”
A cura di Gilberto D’Alessio
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