Si è tenuta oggi presso la sala conferenze della Feltrinelli piazza dei Martiri la presentazione del libro “In cucina con Ciro Salatiello, dalla prima colazione al dessert”, scritto dallo stesso Chef della società partenopea. All’evento erano presenti, oltre all’autore principale, anche il dr. Raffaele Canonico e la giornalista-relatrice Laura Gambacorta. Lo Chef Salatiello ha svelato alcuni particolari sulla “vita culinaria” dei calciatori di Benitez e dello stesso tecnico spagnolo: “Chi è il più goloso? Non faccio distinzioni, sono tutti uguali (ride, ndr). In ritiro si segue una linea precisa dal punto di vista alimentare. La dieta si adatta alle culture dei singoli calciatori? Ognuno sa cosa deve mangiare, c’è un buffet comune. I sudamericani consumano più riso, gli italiani preferiscono i primi piatti. Benitez? Talvolta prepara con noi la paella e ci divertiamo nel servirgli a tavola contemporaneamente tortillas e frittata di maccheroni, in rappresentanza della cucina spagnola e di quella tipicamente napoletana”.
Al termine della presentazione il dr. Raffaele Canonico, membro dello Staff Medico della SSC Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazione in esclusiva ai microfoni di IamNaples.it:
Come valuta l’iniziativa dello Chef azzurro Ciro Salatiello? In che modo avete collaborato?
“È un’iniziativa molto interessante, nel testo si propongono ricette fattibili dal punto di vista domestico e non necessariamente alberghiero. Abbiamo costruito questo libro insieme, vivendo in ritiro e scrivendo nelle sue cucine. I menù descritti sono quelli utilizzati per gli atleti partenopei e contengono fondamentalmente i principi base dell’alimentazione sportiva. C’è stata una buona risposta da parte degli stessi calciatori, che hanno coinvolto le loro mamme per la produzione di ricette di diverso tipo”.
Com’è la condizione fisico-energetica della rosa che Benitez ha a disposizione?
“Tutti i test che effettuiamo periodicamente ci confermano che la squadra non è in difficoltà dal punto di vista energetico. Anzi, c’è una buona scorta di energie sia fisiche che per quanto riguarda il recupero dalla fatica: elementi che saranno importantissimi nel prossimo mese e mezzo. Fino al 30 marzo giocheremo ogni tre giorni, senza soluzione di continuità”.
Se ne è parlato più volte nell’ultimo periodo, ci può dire la sua in merito alla situazione di Zuniga?
“Come affermato dal dr. De Nicola (responsabile dello Staff Medico partenopeo, ndr), prendendo in esempio anche il caso di Hamsik, l’infortunio di Camilo ha richesto più tempo proprio per evitare il ripresentarsi di problematiche passate. L’esterno colombiano oggi ha svolto quasi tutta la seduta di allenamento con il gruppo, questo non può che essere definito positivo. Bisognerà valutare giorno per giorno la sua risposta nel lavoro con la squadra, così da aggiornare costantemente la tabella di recupero del ragazzo. A noi piace lavorare valutando l’atleta quotidianamente e non su format prestabiliti, soprattutto in queste patologie di tipo cronico”.
I calciatori arrivati a fine gennaio possono oramai considerarsi al “passo” degli altri?
“Sono arrivati sicuramente in ottime condizioni. Jorginho era pienamente allenato, lo stesso dicasi per Ghoulam. Il calciatori algerino è per di più un atleta dalle capacità fisiche al di sopra della norma. Ha un fratello mezzofondista nella nazionale del suo Paese, è dunque geneticamente predisposto ad una serie di allenamenti. Henrique veniva anch’egli da una piena attività in Brasile, ed ha pienamente smaltito i viaggi effettuati. Doblas stava già svolgendo un lavoro personalizzato con un suo preparatore atletico ed un suo preparatore di portieri e si allenava con una squadra dilettantistica. Non abbiamo dunque dovuto costruire una base di preparazione atletica per i nuovi arrivati e da questo punto di vista i risultati si vedono”
Preoccupano le condizioni di Behrami per il match contro il Porto?
“Assolutamente no. Ogni tanto il centrocampista svizzero svolge dei lavori differenziatii, non c’è nessun problema”.
Dal nostro inviato alla Feltrinelli Antonio Fusco
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