E’ il nuovo idolo dei napoletani, il fantasista che fa sognare la città, ma dietro la sua affermazione c’è un percorso fatto di sacrifici e gestito con grande oculatezza. La redazione di Iamnaples.it, per saperne di più, intervista in esclusiva Franco Della Monica, membro, con Fabio Andreotti ed Antonio Ottaiano, della Football Global Service, agenzia che gestisce gli interessi di Lorenzo Insigne.
Si sente parlare spesso di Fabio Andreotti e di Antonio Ottaiano come agenti di Lorenzo. Sappiamo invece che siete in tre: quale è il suo ruolo all’interno dell’agenzia?
“Prima di esser colleghi siamo tre grandi amici. La nostra avventura è cominciata quattro anni fa, all’epoca mi occupavo di scouting per l’Inter come osservatore ufficiale. Avevamo ragazzi interessanti: Fabio ed Antonio si occupavano dei ragazzi più grandi ed io invece, mi occupavo dei più piccoli. Adesso mi sono liberato poiché non potevo svolgere il doppio ruolo di agente ed osservatore e così ho più tempo da dedicare alle fasce più alte”.
Quanto è importante che calciatori come Lorenzo, ritornino alla base dopo aver fatto esperienza in piazze importanti come Foggia e Pescara; in questo caso entrambe allenate dal tecnico boemo Zeman?
“La fortuna di Lorenzo è stata proprio quella di incontrare un allenatore come il boemo. È il top degli allenatori per i giovani. L’ha prima educato e poi allenato. Materie di studio? Dall’alimentazione all’educazione. Ha allenato la sua umiltà e la sua determinazione. Ormai sono valori mentalizzati e può crescere facendo cose straordinarie. Il bello è che nemmeno si rende conto della propria forza e bravura; tutto quello che fa, lo fa con estrema disinvoltura che ci lascia a bocca aperta. Quando si trovano allenatori come Zeman, e hai le qualità per emergere, non puoi fallire … Lorenzo è talmente incredibile che se gli chiedi – “come hai fatto?”, non ti sa rispondere tanto è normale per lui stupire!”
Non puoi fallire … Certamente ha ragione. Ci sono altri ragazzi della scugnizzeria azzurra che “non possono fallire”? Lorenzo è un avamposto della prima squadra; chi crede possa intraprendere “un nuovo viaggio di formazione”?
“Chiaramente c’è Roberto. Tuttavia non vogliamo dargli responsabilità dovendo già competere con l’ombra del fratello, ma non nascondiamo che crediamo molto in lui. Ormai sono già 2-3 anni che muove passi importanti. Ne sono particolarmente innamorato”.
Ritiene che i rifiuti di club importanti abbiano formato iL carattere “sfrontato” di Lorenzo?
“Bisogna premettere una cosa: non diamogli fretta e facciamolo crescere serenamente. Assodato questo, in Italia ci sono tanti ragazzini con qualità che poi non riescono a mantenere le aspettative quando si misurano con i più grandi. Di talenti che hanno fatto bene nelle giovanili e che poi sono esplosi se ne contano davvero pochi e Lorenzo fa parte di questi. Di talenti simili ne nascono 1 ogni 50 anni e Lorenzo appunto, ha mostrato che lavorando duro i risultati poi si ottengono”.
Cosa sente di voler consigliare a tutti i ragazzi delle giovanili azzurre?
“A tutti dico che è fondamentale avere qualità e capacità. Non bisogna bruciare le tappe. Formarsi anno dopo anno; partire dai pulcini fino ad arrivare in primavera, poi in C, in B per approdare in serie A. Ribadisco che la formazione è fondamentale; a nulla serve saltare tappe e perdere anni che non si recuperano. Il Napoli sta lavorando bene e nella fattispecie Santoro e Bigon stanno portando profili interessanti. Ci sono 5-6 elementi che possono sicuramente mettersi in luce. Aspettiamoli.”
A cura di Francesco Gambardella
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