C’è un altro Napoli in giro per l’Italia, quello della scugnizzeria che tra serie B e Lega Pro (clicca qui per vedere la “formazione” realizzata da IamNaples.it il 31 Luglio scorso) cerca di affermarsi sognando il San Paolo e la maglia azzurra. Non ci sono solo le gioie, molti ragazzi soffrono il salto nel mondo dei professionisti e cercano di ritagliarsi spazio. Non è il caso di Daniele Celiento, che al Viareggio, in Prima Divisione Lega Pro, ha accumulato 12 presenze in sedici giornate; è tra i più impiegati degli azzurri in prestito. La redazione di IamNaples.it l’ha intervistato in esclusiva, realizzando un viaggio nei ricordi, nelle sensazioni e nelle ambizioni di questo giovane difensore classe ’94:
Il tuo allenatore è Cristiano Lucarelli. Siamo abituati a conoscerlo da giocatore ma poco nella sua avventura da tecnico. Ci puoi raccontare “il Lucarelli allenatore”?
“Lucarelli non si discute, era un grande da calciatore e lo è anche da allenatore. Mi sta aiutando molto nel mio percorso di crescita, sta trasmettendo grandi benefici alla squadra con l’esperienza e la personalità che ha maturato. Lo aiuta molto anche il percorso fatto nel settore giovanile del Parma che gli permette di gestire al meglio una rosa giovane come la nostra”
Ti ha voluto al Viareggio, però, Roberto Miggiano, il tuo ex allenatore. Quanta è stata importante per te la sua fiducia?
“Il lavoro di Miggiano è stato importantissimo, mi ha dato considerazione facendomi sentire importante. La sua guida ha fatto la differenza, mi ha tracciato la strada su cui devo continuare”
Come valuti il passaggio dal calcio giovanile a quello professionistico? E’ stato più o meno difficile di quanto pensassi?
“Me l’aspettavo difficile, lo è stato e lo è ancora. Non è facile fermare ogni domenica i tanti giocatori di grande livello che militano in questa categoria”
Tu sei un difensore centrale, hai giocato in alcune partite anche da esterno destro basso. Qual è la posizione in cui preferisci essere schierato? Quanto è importante per te aumentare la duttilità tattica?
“E’ molto importante saper giocare in più di un ruolo, non ho una posizione preferita. Sono a disposizione dell’allenatore, seguo le sue scelte”
A Viareggio hai ritrovato un altro napoletano, Alessandro De Vena. Ti ha aiutato la presenza di un compagno di squadra che già conoscevi in quest’avventura?
“Si, Alessandro (attaccante classe ’92 in comproprietà tra Napoli e Viareggio, ndr) mi ha aiutato moltissimo riguardo all’inserimento nel gruppo e a calarmi nella difficile realtà di questo campionato. De Vena può vantare già due stagioni tra i professionisti e la sua esperienza è stata molto utile per me”
Hai affrontato due tuoi ex compagni di squadra in Primavera, Roberto Insigne del Perugia e Soma Novothny della Paganese. Che sensazioni hai provato? Come li hai visti da avversario?
“E’ stato molto strano vederli come avversari viste le tante battaglie vissute insieme. Sono due ottimi giocatori capaci di fare la differenza in qualsiasi momento e possono aspirare ad indossare la maglia del Napoli in Serie A”
La Lega Pro è stata sconvolta dai fatti di Salernitana-Nocerina, due squadre che militano nel tuo stesso girone, oltre al calcioscommesse che colpisce tutto il calcio italiano. Che sensazione hai rispetto a questi fenomeni?
“Sono fenomeni che fanno male al calcio italiano ma io preferisco non pensarci. Sono concentrato solo sul dare il massimo in ogni allenamento e la domenica durante le partite”
Qual è il ricordo più bello della tua esperienza nel settore giovanile del Napoli?
“Sicuramente la finale di Coppa Italia Primavera contro la Juventus, non capita tutti i giorni di giocare al San Paolo. Ho vissuto nel vivaio azzurro cinque anni bellissimi in cui ho conosciuto tante persone che mi sono rimaste nel cuore”
Hai vissuto un lungo percorso nel vivaio azzurro. Quali sono state per te le tappe più importanti?
“Arrivai al Napoli dalla Satellite Caivano, la scuola calcio in cui ho mosso i primi passi, all’età di 14 anni. Ero un trequartista ma al mio primo allenamento nei Giovanissimi Nazionali il tecnico Nicola Liguori, persona che stimo molto e che ancora ringrazio, mi cambiò ruolo schierandomi da difensore centrale. Oggi posso dire che aveva visto giusto, che non si sbagliava. Anche gli altri allenatori che ho avuto, Muro, Sormani e Saurini, mi hanno trasmesso molti insegnamenti sotto tutti gli aspetti”
Hai vissuto nell’ultima stagione al Napoli anche il ritiro di Dimaro con la prima squadra. Che ricordi hai di quell’esperienza?
“Ho bellissimi ricordi, allenarsi con i campioni aiuta a crescere. Ringrazio Paolo Cannavaro che durante quel ritiro mi ha insegnato tanto, è stato interessante confrontarsi con un giocatore esperto come lui”
Qual è il sogno di Daniele Celiento?
“Da napoletano sogno di giocare con il Napoli in Serie A e magari di vincere qualcosa d’importante”
A cura di Ciro Troise
® RIPRODUZIONE RISERVATA
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