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ESCLUSIVA – Bagni: ”Dal mercato mi aspettavo di più ma la vittoria di Genova è un buon segnale. Quando vincemmo il tricolore…”

"Nelle prime giornate è importante vincere, il bel gioco verrà dopo. Insigne? La pressione per un napoletano è doppia"

Storico “guerriero” del Napoli del primo scudetto, amico storico di Diego Armando Maradona e operatore di mercato, Salvatore Bagni è un uomo di calcio a 360 gradi. L’ex centrocampista azzurro ha visitato il centro sportivo “Nuova Audax” di Casoria per visionare le varie squadre della scuola calcio Milan “Luigi Vitale”. Soltanto il primo di tanti incontri già programmati, attraverso i quali si cercherà di far crescere i giovani calciatori tecnicamente e, soprattutto, mentalmente. Tra gli allenamenti, le riflessioni con lo staff e i mille consigli ai ragazzini, siamo riusciti a fargli qualche domanda sul Napoli di questa stagione, cercando di carpire il suo punto di vista.

L’inizio del Napoli: l’eliminazione del Napoli dalla Champions e la vittoria di Genova. Cosa ne pensa?

“Conosco molto bene il popolo napoletano e so che nel loro carattere è facile entusiasmarsi subito alla prima vittoria ed è altrettanto semplice deprimersi dopo un risultato negativo. La disfatta contro l’Athletic è stata una brutta batosta. Tutti noi speravamo nella qualificazione e, inoltre, desideravamo un inizio in campionato più pimpante perché avevamo davanti agli occhi la stessa squadra che l’anno scorso ci ha strabiliato col suo gioco brillante. Si è partiti, però, un po’ sottotono. Non so quali siano le cause, non so se c’entra la stanchezza dovuta al Mondiale. Di certo, l’intera squadra non s’è presentata nel migliore dei modi”.

Come giudica il mercato? Si aspettava qualcosa di più?

“Sì, ci aspettavamo tutti di più! Sono arrivati due buoni centrocampisti, ma quelli che sono andati via non erano certamente inferiori. Behrami è un ottimo incontrista che recupera tantissimi palloni e Dzemaili ha  un fiuto speciale per il gol. De Guzman e David Lopez sono ottimi giocatori, ma il tifoso rimane deluso per i nomi fatti in precedenza, come Mascherano, Javi Garcia e Gonalons. Così, i due nuovi innesti sembrano solo delle seconde scelte che non accontentano il pubblico desideroso del fatidico salto di qualità”.

Dove possono arrivare gli azzurri quest’anno?

“Personalmente li ritengo ancora al livello di Roma e Juventus! Non guardiamo l’eliminazione dalla Champions e la prima giornata di Serie A.  Anzi, voglio dire qualcosa soprattutto sulla gara del Ferraris: anche se il tasso tecnico non ha convinto, era importante iniziare col piede giusto, conquistando i tre punti. Mi ricordo quando vincemmo lo scudetto, a Brescia giocammo sessanta minuti nella nostra metà campo, poi ci pensò Diego e vincemmo la partita. È necessario partire bene! Poi, verrà il bel gioco perché la rosa vanta molti talenti”.

Il Napoli dovrà giocare l’Europa League, dopo l’eliminazione dalla Champions. In che modo il gruppo s’approccerà a questa competizione?

“Ovviamente non sarà la stessa cosa. C’è meno attenzione per questa competizione meno prestigiosa e di certo anche gli introiti a livello economico saranno inferiori. Nonostante il valore della vecchia Coppa Uefa sia inferiore, il Napoli si affaticherà lo stesso: ugualmente ci saranno viaggi per le trasferte, si giocheranno comunque ulteriori partite che appesantiranno le gambe, in aggiunta il cammino è più lungo se si pensa che a febbraio si è ancora ai sedicesimi di finale. Bisogna ponderare con cura come muoversi a riguardo”.

Hai vissuto la piazza di Napoli, nello spogliatoio in cui hai vissuto c’erano molti napoletani. Che momento sta vivendo Lorenzo Insigne?

“Giocare con la maglia della squadra della tua città è una cosa difficilissima! La pressione è doppia, il pubblico si aspetta tanto da te perché ne diventi il beniamino. È un classe ’91 ed è assurdo pretendere che riesca a gestire la cosa: a volte dimentichiamo la sua giovane età. Lui cerca di dare sempre il massimo e vorrebbe fare sempre di più, ma sa che al primo errore finisce in panchina perché ha due, come Mertens e Callejon, che sono concorrenti eccellenti dello stesso reparto”.

Sulle voci che davano per finito il rapporto tra De Laurentiis e Benitez, cosa si sente di dire?

“Sono parole che non contano niente. Il gruppo è unito e bisogna sempre essere l’uno vicino all’altro se si vogliono raggiungere gli obiettivi fissati. Il tricolore è uno di questi, le possibilità ci sono!”

Da operatore di mercato, potrebbe essere la finestra di gennaio quella in cui compiere il salto di qualità?

“Già lo scorso gennaio mi aspettavo questi innesti e non sono arrivati giocatori così importanti da fare il salto di qualità. Poi li ho aspettati quest’estate e niente ancora. Quindi, per scaramanzia ora non dico nulla più!”

Ecco il video della sintesi di quel Brescia-Napoli del 14 Settembre 1986 ricordato da Salvatore Bagni, decise una prodezza di Diego Armando Maradona proprio su assist del “guerriero”:

Dai nostri inviati al “Nuova Audax” di Casoria Luigi Ippolito e Ciro Troise

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