E’ un palermitano doc ma Salvatore Aronica ha vissuto i momenti più belli della sua carriera a Napoli, sotto la guida di Walter Mazzarri, prima di una breve esperienza con la maglia del Palermo. La redazione di IamNaples.it l’ha intervistato in esclusiva sui ricordi che lo legano alle due piazze.
Signor Aronica, quali sono i ricordi che le sono rimasti maggiormente impressi nelle sue esperienze a Palermo e Napoli? Ha rimpianti nella sua esperienza in maglia azzurra?
“L’esperienza al Napoli è piena di ricordi belli, dalla gara di Stamford Bridge alla vittoria della Coppa Italia fino al successo a Torino contro la Juventus. Sono stati cinque anni intensi, ricchi di soddisfazioni e gratificazioni. Per quanto riguarda l’esperienza in rosanero l’unica nota positiva è stato il fatto di essere tornato a casa e aver chiuso la carriera con un contratto importante. Per il resto non mi hanno dato la possibilità di giocare, di dimostrare il mio valore e quindi alla fine il presidente iniziò a mettermi fuori rosa. È stata un’esperienza negativa. Quanto ho fatto di bello a Napoli rappresenta tutto quello che potevo desiderare da questo mondo, non ho rimpianti”.
Qual era il suo rapporto con Zamparini ai tempi di Palermo e De Laurentiis quando vestiva la maglia del Napoli?
“Con De Laurentiis è stato un rapporto intenso, gli ultimi due anni abbiamo discusso del rinnovo e devo dire che il presidente è un uomo di parola e tutto d’un pezzo. Mi disse che mi avrebbe rinnovato il contratto e cosi fece, anche se la stagione era quasi sul finire mi disse ‘Tranquillo che tu rimarrai con noi’. Zamparini, al contrario, iniziò a telefonarmi da gennaio due volte al giorno per firmare il contratto e poi dopo due mesi mi disse che ero vecchio e non andavo più bene per il progetto del suo Palermo. Si tratta di due presidenti diametralmente opposti”.
Cosa pensa del campionato e della stagione del Napoli? L’obiettivo scudetto, nonostante i tre punti di ritardo dalla Juve, può ancora essere raggiunto dalla squadra di Sarri?
“Il campionato è molto livellato sia nella parte alta che bassa della classifica, ciò dimostra una grande competitività. Il Napoli può lottare per lo scudetto perchè mancano ancora tante partite, in tal senso l’eliminazione dall’Europa League può aiutare gli azzurri. La Juve, invece, ha la partita con il Bayern Monaco che potrebbe portar via tante energie. Credo che nel calcio sia tutto possibile, i calciatori azzurri non devono mollare e credere in un obiettivo che a Napoli manca da tanti anni. Sono certo che ce la metteranno tutta”.
Capitolo difensori: Cosa pensa della crescita agli ordini di Sarri di Koulibaly? Pensa sia pronto per top club europeo?
“Rispetto alla passata stagione sta giocando su altissimi livelli, sono convinto che potrebbe giocare in un top club anche se ambire ad un club migliore del Napoli in questo momento è molto difficile. Chiaramente, vista la giovane età, nei prossimi anni potrebbe fare un salto in avanti ma penso che il Napoli lo blinderà perchè è un punto fermo di questa squadra”.
Capitolo Higuain: Cosa pensa delle parole di De Laurentiis sul presunto chilo e mezzo in più del Pipita?
“Credo che il presidente sia un uomo di spettacolo che ogni tanto dice la sua in modo sarcastico e ironico. È stata una battuta distensiva che ha dato uno stimolo in più ad Higuain, tornato al goal contro il Chievo. Non si può discutere un calciatore come l’argentino”.
Come giudica la sua esperienza in giovane età alla Juventus? Ha rimpianti?
“No, non ho rimpianti. Ho esordito nel 1998 con Lippi in bianconero, avevo appena diciassette anni e quell’anno vincemmo lo scudetto ed è stato motivo d’orgoglio. Sono rimasto legato contrattualmente con la Juve per i successivi dieci anni e poi dopo Calciopoli mi lasciò al Messina tenendomi in comproprietà. Ho vissuto anni motlo intensi, aggregato con la prima squadra”.
Tornando al suo passato in maglia azzurra, come ha superato l’errore con il Torino che costò due punti persi?
“Quella partita lè rimasta tra i pochi ricordi negativi dell’esperienza napoletana. Dopo la gara ebbi grande conforto dal mister e dai compagni, la sera Paolo Cannavaro venne a cena a casa mia per consolarmi. La fortuna fu che il giovedi successivo scendemmo subito in campo in Europa League, la vittoria fece dimenticare tutto. I tifosi me la perdonarono. Sabato sera mi sono rivisto un pò in Chiriches”.
Sarri-Mazzarri: entrambi hanno dimostrato di avere un gruppo di “titolarissimi”. Cosa pensa di questa scelta?
“Penso che gli anni di Mazzarri al Napoli erano orientati sui titolarissimi poichè la rosa non era troppo competitiva. Adesso ci sono riserve di valore come Gabbiadini, Valdifiori e Maggio e c’è una panchina importante. A volte gli allenatori preferiscono far giocare i grandi campioni, risparmiandoli in poche occasioni”.
Un voto al mercato di gennaio: si poteva fare di più?
“Il mercato del Napoli merita una sufficienza piena. Per quello che ha dimostrato la squadra era difficile prendere un potenziale titolare, magari avrei fatto qualcosa in più a centrocampo. Sono state fatte scelte per il futuro, avrei fatto qualcosa in più per quanto riguarda l’immediato per tenere testa alla Juventus”.
A cura di Simone Ciccarelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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