Il problema esiste e l’unica strada per combatterla è la valorizzazione delle alternative. Come tutte le questioni, però, se ripetute all’infinito, assumono la forma dell’alibi e della giustificazione. Mazzarri, dopo la gara di Bucarest, ha spiegato che la stanchezza, dovuta al condensarsi dell’acido lattico, si fa sentire dopo i settanta minuti di gioco, motivando così la scelta del turnover.
Il tecnico ed il suo staff hanno quindi le idee chiare sulla gestione della condizione fisica degli azzurri. La vera sfida, che deve affrontare il tecnico, è, però, sulla capacità di reggere la concentrazione e garantire l’applicazione costante nel corso delle gare. Dopo l’impresa in terra rumena, qualcuno domenica contro la Roma ha accusato un calo fisico, in primis Gargano e Cavani, che però con grande cuore hanno tirato fuori le ultime energie per dare il loro contributo alla squadra fino alla fine. Nonostante la sofferenza a livello atletico, il Napoli non ha mai ridotto l’intensità, la principale arma con cui ha colpito i giallorossi. Questo è successo perché gli azzurri hanno percepito l’importanza della gara, di sfatare un tabù lungo tredici anni, di mettersi in mostra contro una grande squadra, e soprattutto hanno avvertito la necessità di fare bella figura nell’impianto di Fuorigrotta dopo i passi falsi in casa contro Bari, Utrecht e Chievo. Questa tesi è stata confermata dalle dichiarazioni di De Laurentiis nel post-partita: “Durante il viaggio in pullman, per arrivare al San Paolo, nessuno parlava, erano tutti estremamente concentrati, a Bucarest si cantava e si ascoltava la musica, non dobbiamo più ripetere l’errore di Bucarest, non si affrontano così le gare, soprattutto all’estero”. La straordinaria prestazione e la vittoria contro la compagine di Ranieri danno ragione alle tanto discusse scelte di Mazzarri nell’impegno di giovedì in Europa League. Infatti, Lavezzi ed Hamsik hanno giocato in maniera superlativa perché a Bucarest non sono stati impiegati per novanta minuti e ciò gli ha permesso di avere tanta brillantezza e lucidità nella sfida di domenica. Domenica Mazzarri ha battuto nettamente Ranieri nella capacità di incidere sulla gara, sia nella scelta della formazione iniziale che delle sostituzioni compiute nel corso della sfida. Il Napoli ha colpito la Roma con la capacità di Hamsik e Lavezzi di non dare punti di riferimento e poi di colpire alle spalle sulle fasce la retroguardia romanista. La difesa a tre schierata da Ranieri ha favorito il gioco del Napoli proprio per gli evidenti limiti di Cicinho, Cassetti e Riise in fase difensiva, che hanno messo in grande difficoltà Burdisso e Juan. Non è un caso che il Napoli abbia realizzato i due gol proprio sugli sviluppi di azioni prodotte sulle corsie laterali, il primo sulla sinistra con Dossena e sulla destra con Campagnaro. Sono stati molto utili gli inserimenti di Yebda, che ha propiziato l’azione del gol del raddoppio, al posto dello stanco Gargano e di Zuniga al posto di Dossena, per far recuperare preziose energie all’ex terzino sinistro dell’Udinese, che merita la convocazione in Nazionale. Sosa e Yebda si stanno dimostrando due ottimi acquisti: “El Principito” ha le caratteristiche che mancavano al Napoli, cioè qualità nell’ultimo passaggio e visione di gioco, l’algerino può elargire un grande contributo in termini di quantità e di fisicità in mezzo al campo e può crescere ancora molto in fase d’impostazione. A Gennaio si potrebbe compiere il salto di qualità con una prima punta ed un difensore mancino, in modo da risolvere due gravi carenze dell’organico del Napoli.
Ranieri ha compiuto l’ennesimo regalo al Napoli, quando ha sostituito Borriello, che dava fastidio alla retroguardia partenopea per la sua capacità di far salire la squadra proteggendo il pallone, e non lo spento e polemico Totti. Dopo la vittoria di Roma, è tornato a Napoli l’entusiasmo contagioso, che contraddistingue il tifo partenopeo. I tifosi fanno bene a sognare, ma Mazzarri e la dirigenza hanno il difficile compito di far rimanere gli azzurri con i piedi per terra e mantenere alta la tensione. E’ veramente difficile mantenere l’equilibrio in una piazza, dove, a partire dagli addetti ai lavori, quando si vince si oscilla tra scudetto e Champions League e poi alla prima sconfitta si costruiscono i processi. Il prossimo weekend c’è la sosta per le gare delle Nazionali, con sette azzurri convocati: Sosa e Lavezzi per l’Argentina, Cavani e Gargano per l’Uruguay, Zuniga per la Colombia, Hamsik per la Slovacchia e Dumitru nella nazionale under 20. Dopo questa pausa, si va a Catania, una trasferta molto difficile contro una compagine che ha l’esigenza di tornare a fare punti, dopo il pareggio in casa contro il Bologna e la sconfitta di Lecce. Inoltre il Napoli ha sempre sofferto le squadre allenate da Giampaolo, per la capacità di chiudere gli spazi e di ripartire, aprendo le difese avversarie con le punte esterne del tridente (a Catania stanno giocando in questa posizione Ricchiuti e Mascara con Maxi Lopez al centro dell’attacco), schierate sempre in una posizione molto larga. Riguardo al settore giovanile, brucia l’eliminazione della Primavera dalla Coppa Italia contro il Bari per la sconfitta rimediata in Puglia mercoledì scorso (4-2 il risultato finale, che ha annullato la vittoria per 2-1 ottenuta dai ragazzi di Miggiano in casa), ma arrivano notizie positive da Allievi e Giovanissimi Nazionali, che sconfiggono sonoramente il Benevento (0-8 il risultato finale) e il Latina (la gara è terminata sul risultato di 4-1 per gli azzurrini). Riguardo alla gara degli Allievi di Ciro Muro, bisogna segnalare i cinque gol di Amico, promettente centravanti classe ’94, che il Napoli deve tenere d’occhio.
Ciro Troise
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