“Qui non si fa niente che non voglia il presidente”, così parlava un dirigente del Napoli in una chiacchierata di qualche mese fa. In questi giorni ho ascoltato legittime critiche al mercato estivo del club partenopeo, ma puntando i colpi solo sul direttore sportivo Bigon. L’operazione non corrisponde al reale modo con cui la società partenopea assume le decisioni.
Non siamo più nel Napoli di Marino, figura nettamente predominante rispetto alle altre che rappresentava il primo interlocutore nella gestione delle decisioni assunte in quel di Castelvolturno. Il club partenopeo ha una struttura più articolata e ogni passo è condiviso da più esponenti della dirigenza. Tutto passa per il presidente, che anche quando non è il protagonista, è sempre coinvolto, il ds Bigon svolge molto spesso un semplice ruolo di coordinamento tra il lavoro del reparto scouting, le esigenze di Mazzarri, le idee di De Laurentiis e l’operato di intermediari ed emissari durante le trattative. Un compito da equilibrista che finora ha soddisfatto il patron, vedremo se con l’avvicinarsi della scadenza contrattuale le scelte saranno diverse. Sicuramente sono più che affrettate le voci su un possibile arrivo di Corvino a Napoli. Il presidente De Laurentiis, il 2 Dicembre scorso, quando ha ritirato il premio “Efesto” presso l’Unione degli Industriali di Napoli, ha dichiarato: “Mercato? Le scelte sono state di allenatore e direttore sportivo. Loro hanno costruito la squadra e quindi non si possono poi rimettere in discussione certe scelte anche perché ci sono elementi che ancora aspettiamo di vedere all’opera come Britos e Donadel, pronti al rientro”. Parole che raccontano di un equilibrio sempre precario, un conflitto aperto; il contratto del ds Bigon scade il 30 Giugno, mentre quello di Mazzarri nel 2013. E’ ancora troppo presto per riflettere su possibili scenari, sicuramente tutto può succedere.
La sfida di Novara ha portato nuovamente alla luce il grande disagio degli azzurri nell’imporre il proprio gioco contro le compagini che affrontano gli azzurri pensando innanzitutto a chiudere gli spazi. Mazzarri ha provato a sorprendere il 5-3-2 di Tesser cambiando nuovamente la composizione del reparto offensivo; stavolta il tecnico toscano ha posto Pandev e Lavezzi alle spalle di Cavani.
Il macedone e l’argentino avevano il compito di non dare punti di riferimento e muoversi molto sulla trequarti, con il supporto di Hamsik schierato a centrocampo e dei due esterni. Nel primo tempo, il Napoli così ha più volte schiacciato il Novara nella propria trequarti ed ha prodotto due occasioni molto nitide proprio con gli inserimenti di Maggio; i piemontesi, invece, si sono resi pericolosi solo con un tiro dalla distanza di Gemiti e qualche cross per Rubino. Cambiare l’interpretazione del sistema di gioco, con nove undicesimi della stancante impresa di Villarreal, è un’operazione dispendiosa, ed, infatti, il Napoli nella ripresa non è riuscito ad essere quel “martello” auspicato da Mazzarri nella conferenza stampa della vigilia.
Per attuare alternative tattiche è necessario avere anche un organico con più soluzioni a disposizione, perciò a Gennaio non si può sbagliare. Bisogna recuperare anche il tempo perduto per le scelte sbagliate in estate. Nel calcio naturalmente ogni dirigente è sottoposto al “fuoco mediatico” ed ammettere i propri errori è complicato per tutti. Sono state compiute scelte sbagliate in termini di strategia e di azione. E’ strategicamente assurdo nell’anno del doppio impegno affidarsi a scommesse come Santana, Donadel, Pandev e Chavez in zone nevralgiche del campo, dove sarebbero serviti altri rinforzi.
Sul campo questo handicap non si è registrato a causa della solidità del gruppo e della straordinaria gestione tecnica di Mazzarri, che aveva chiesto Criscito, Vucinic e Vidal e poi, però, ha dovuto condividere la linea assunta dalla società sul mercato. Donadel è fermo ai box da mesi per una lesione muscolare al retto femorale, che è diventata grave perché si è collegata ad una del passato, Santana non era in condizioni atletiche accettabili neanche nelle ultime stagioni alla Fiorentina, l’unico che sta vivendo processi virtuosi di recupero è Pandev dopo quasi tre mesi in cui il suo apporto è stato vano. Davanti a tale situazione e alla grande complessità del doppio impegno per un organico non abituato alle fatiche della Champions, conquistare undici punti e la qualificazione nel “girone della morte” rappresenta un’impresa ancora più importante. Anche in campionato la situazione non è affatto drammatica, il Napoli ha solo tre punti in meno rispetto alla scorsa stagione e le sette lunghezze che la separano dal terzo posto sono recuperabili. Non bisogna assolutamente sbagliare a Gennaio, bisogna ponderare le scelte proprio in questo periodo di riflessione prima di tuffarsi nell’infernale mese delle trattative. De Laurentiis è a Napoli per la presentazione del film “Natale in Cortina”, giovedì ci sarà anche quella del calendario 2012, proprio in questi giorni il patron troverà il tempo per riunioni strategiche anche in vista del mercato di Gennaio. Il presidente del Napoli, così come fatto in estate, vuole aspettare anche il sorteggio di venerdì per chiarirsi meglio le idee. Sicuramente il club partenopeo sarà attivo sia in entrata che in uscita. Sembra in partenza Mascara, che vorrebbe trovare maggiore spazio, ma il recupero di Pandev ha oscurato ancora di più l’ex catanese, che si sta alternando con Santana tra la panchina e l’utilizzo nella Primavera di Sormani. Sabato con gli azzurrini ha giocato Britos, che ha bisogno ancora di tempo per ritrovare uno stato di forma accettabile. Anche Chavez dovrebbe essere girato in prestito in B, il 31 Agosto scorso si interessò il Livorno, chi sa se le strade non possano riaprirsi. Dezi, dopo il programma di potenziamento muscolare, appare fisicamente più pronto e dovrebbe andare a fare esperienza a Gennaio.
Il settore giovanile del Napoli, guidato da Sormani, si sta adeguando anticipatamente alla Riforma Rivera, che abbassa di un anno l’età dei ragazzi impegnati nei vari campionati, e probabilmente a Gennaio anche qualche ragazzo classe ’93 potrebbe andare a fare esperienza altrove, come per esempio l’esterno D’Andrea, in procinto di trasferirsi a qualche club di Seconda Divisione della Lega Pro o di Serie D.
Sul mercato in entrata Maurizio Micheli è in Sudamerica ad arricchire il suo database. Dybala è un ragazzo classe ’93, il Napoli lo sta monitorando, ma non è iniziata nessuna trattativa. Sicuramente il pressing è invece più forte per Bruno Cortes, esterno sinistro classe ’87 del Botafogo, definito il migliore del Brasileirao nel proprio ruolo. Ai tempi della trattativa per il difensore Juan Jesus, il ds Bigon disse ai microfoni di Sportitalia: “Abbiamo preferito Fideleff perché in Argentina abbiamo canali diretti, mentre in Brasile c’era bisogno di più tempo”. Ora le condizioni sono migliori e si potrebbe inaugurare con Cortes la missione verdeoro. L’identikit del mercato è questo: un esterno sinistro, un’alternativa in attacco (le opportunità decideranno se arriverà un vice-Cavani o un vice-Lavezzi), mentre per il mediano il patron vuole capire le condizioni di Donadel, che domani torna in gruppo. Staremo a vedere…
A cura di Ciro Troise
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