Mazzarri lo aveva annunciato nella conferenza stampa precedente alla partenza per la Sicilia: “Quella di Catania è la partita più difficile del trittico, che poi ci vedrà impegnati contro Liverpool e Milan”. Il tecnico toscano era a conoscenza della difficoltà di reggere la concentrazione, con due impegni così prestigiosi ad occupare le energie mentali degli azzurri (soprattutto la gara contro il Liverpool è vissuta come un evento da tutta la città).
La sosta ha interrotto l’entusiasmo generato dalla convincente vittoria contro la Roma, inoltre gli impegni con le Nazionali ed i viaggi intercontinentali hanno tolto energie importanti ad elementi determinanti dello scacchiere azzurro. Mazzarri era a conoscenza di questa situazione ed era preoccupato per la partita di Catania. Il pareggio in terra siciliana dà lo stimolo a tante riflessioni sul cammino che sta attraversando il Napoli in questa stagione. Il Catania, come ha dimostrato anche domenica, è la compagine con le caratteristiche più adatte per far male al Napoli; i quattro difensori si stringono molto chiudendo gli spazi ai movimenti di Hamsik, Lavezzi e dei due esterni. A centrocampo la posizione di Biagianti come mediano basso davanti alla difesa ha messo in difficoltà Hamsik, costretto ad allargarsi per entrare nel vivo del gioco. Il tridente offensivo dei rossoazzurri ha la capacità di allargare molto il gioco, aprendo le difese avversarie, sfruttando soprattutto la rapidità di Mascara. Ho notato la capacità di Giampaolo di colpire i limiti del Napoli nella prima giornata di campionato del campionato 2007-08, quando il suo Cagliari espugnò il San Paolo. Mazzarri ha apportato tanti cambiamenti alla compagine partenopea, ma l’architrave tattico che struttura il gioco del Napoli è sempre il 3-5-2 d’impostazione “rejana”. Nel post-partita, il mister toscano si è espresso con una frase molto significativa sulla partita di domenica: “Non abbiamo una prima punta, e, anche se avessimo un attaccante con caratteristiche diverse da quelli che abbiamo a disposizione, il nostro gioco consiste nell’esprimerci in velocità, palla a terra”. La gara di Catania ha messo in mostra i limiti dell’organico partenopeo: l’assenza di un attaccante di peso da inserire nei momenti di difficoltà ed alcune criticità ancora non risolte in fase difensiva. L’inserimento di Aronica al posto di Grava è stato dettato proprio dalla necessità di dare centimetri, peso ed esperienza alla retroguardia, che stava soffrendo sui calci piazzati,. Colmando queste lacune nel mercato di Gennaio, il Napoli accrescerebbe il valore, che già comunque è sicuramente più che discreto. Infatti, nonostante una prestazione sottotono, gli azzurri erano andati in vantaggio con Cavani ed il Catania ha trovato il pareggio soltanto su un’indecisione di Zuniga, che entrato da pochi minuti al posto di Dossena, era in ritardo su Gomez. Inoltre sul risultato di 1-1, gli azzurri hanno avuto due occasioni nitide con Campagnaro e Cavani per riportarsi in vantaggio. La gara di Catania insegna agli azzurri che bisogna ancora crescere soprattutto sotto il profilo della concentrazione e della continuità, ma anche che dispongono di un ottimo potenziale e che possono portare a casa punti preziosi, anche quando gli avversari li surclassano fisicamente e mentalmente. Cresce l’attesa in città per le sfide contro Liverpool e Milan; Mazzarri ha il compito difficile di preparare al meglio queste due gare sotto il profilo della condizione fisica e dell’approccio mentale. Gli azzurri devono trasformare la tensione in carica agonistica e determinazione e non in paura. Riguardo alla condizione fisica, Mazzarri sta lavorando sul pieno recupero di Gargano e Cavani, impegnati la settimana scorsa nella tournee asiatica dell’Uruguay, e sulla crescita di Maggio e Dossena, che ancora non sono al top. La sostituzione a Catania dell’ex terzino sinistro di Liverpool ed Udinese va proprio nella direzione di gestire le forze di un calciatore, che sta ritrovando la forma dopo le difficoltà patite nella scorsa stagione. Zuniga, purtroppo, soffre molto sulla fascia sinistra, soprattutto in fase difensiva e poi ha pagato con il gol del pareggio degli avversari il disorientamento iniziale. Il Liverpool è in crisi in Premier League, come dimostra anche la sconfitta di domenica nel derby contro l’Everton, ma al San Paolo daranno battaglia perché hanno la necessità di riscattarsi. Il club inglese è stato acquistato dalla New England Sport Ventures, che ha investito 300 milioni di euro, e gli uomini di Hodgson possono soprattutto mettere in campo l’esigenza di conservare il prestigio della società a livello europeo, l’esperienza in competizioni internazionali ed il talento di calciatori affermati come Gerrard e Torres. Sarà un grande spettacolo, che poteva essere rovinato dall’incapacità degli organi di competenza di provvedere alla tutela ed alla sicurezza del San Paolo. Infatti, domenica nel tardo pomeriggio dei ragazzini di tredici-quattordici anni sono entrati nell’impianto di Fuorigrotta, hanno disputato una “partitella”, arrecando danni al manto erboso ed ai pali di sostegno delle porte. I danni sono minimi e non ci dovrebbero essere problemi con il sopralluogo della Commissione Uefa, ma si è corso un grande rischio a causa della noncuranza e del lassismo di chi deve occuparsi di un bene pubblico, nonostante l’impianto di videosorveglianza che dovrebbe facilitare il lavoro da compiere per la sicurezza di tutti.
Ciro Troise
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