I media nazionali avevano il radar puntato su Giuseppe Rossi ed il Barcellona, Sanchez ed il duello tra Inter e Manchester City, la Juventus e le sue mire di riscatto, ma il re del mercato si chiama Riccardo Bigon. All’Hotel Hilton procuratori ed addetti ai lavori si mettono in fila, con la consapevolezza che chi vuole fare affari deve rivolgersi ad una big dal bilancio sano, rinvigorita dalla Champions.
A rincorrerlo c’è il sempre vulcanico Preziosi, che, tra una cessione e l’altra, delinea i colpi in entrata, con la mappa del Sudamerica davanti agli occhi.
Qualche settimana fa chiedevamo al Napoli di comportarsi da grande, di puntare sui suoi principali obiettivi e di non ripiegare subito sulle seconde scelte. Bigon ha applicato questa strategia, senza mai prestarsi ai giochi al rialzo delle controparti, mantenendo sempre il comando nelle operazioni di mercato.
Partiamo dalla telenovela Inler per raccontare la strategia del club di De Laurentiis, che ha messo il piede sull’acceleratore dopo il summit di martedì scorso.
E’ chiaro che il presunto interesse della Juventus risponde alla strategia dell’Udinese e del suo agente di mettere pressione al Napoli e di alzare il prezzo dell’offerta dei partenopei, gli unici a non mollare mai la presa sullo svizzero. La strategia è sempre la stessa; comunicare “c’è un altro disposto ad investire di più”. La famiglia Pozzo ha costruito il suo successo proprio sulla capacità di vendere alle condizioni migliori possibili i propri talenti e, da Inler a Sanchez, la storia si ripete.
Bigon ha recepito il messaggio ed ha organizzato la controstrategia; attende l’incontro con l’agente Lamberti per trovare l’accordo e presentarsi alla fase finale della trattativa con i friulani con tutte le carte a propria disposizione. Il Napoli ha più volte dimostrato il proprio interesse ed adesso, come si evince anche dalle dichiarazioni di De Laurentiis, cerca di vedere dall’altra parte la volontà dello svizzero e del suo entourage di sposare il progetto partenopeo.
Contestualmente il ds Bigon lavora su altri obiettivi individuati nell’intensa fase di scouting, Gli osservatori del Napoli hanno studiato il Bayer Leverkusen. L’obiettivo era chiaro: un centrocampista tuttofare, in grado di assicurare grande dinamismo, fondamentale nel gioco di Mazzarri, ma anche di qualità nella fase di possesso. Il metodo ad imbuto di Micheli, Mantovani e Zunino ha portato al cileno Vidal, mediano classe ’87 che rappresenterebbe il miglior modo per riempire la casella del posto di extracomunitario. “Alto come Yebda e che corra come Gargano”; questo è in sintesi l’identikit del centrocampista seguito dalla dirigenza partenopea. Vidal corrisponde completamente a queste caratteristiche ed inoltre ha due qualità che dimostrano il suo status di centrocampista completo: la duttilità (è stato spesso impiegato anche come difensore) e la capacità d’inserimento, nell’ultima Bundesliga ha realizzato ben dieci gol con la maglia del Bayer Leverkusen (clicca qui per leggere la scheda della nostra rubrica talent scout). Il ds Rudi Voeller non vuole cederlo, ma Bigon, dopo il rifiuto ottenuto durante Germania-Uruguay, ha svoltato la propria strategia, con il viaggio segreto a Barcellona per incontrare Felicevich, l’agente del mediano delle “aspirine” e anche di Sanchez. L’obiettivo era sondare la disponibilità del cileno, a cui stuzzica l’ipotesi Napoli ma che prova ad alzare l’asticella dell’ingaggio. La richiesta di Felicevich per il suo assistito è di tre milioni, il Napoli ha il proprio tetto fissato sui due milioni, leggermente superato solo nel caso del rinnovo del contratto di Cavani. Il cileno ha dichiarato di voler valutare tutte le offerte e ha ricordato al Bayer Leverkusen che ha il contratto in scadenza nel 2012, quando potrebbe liberarsi a parametro zero. La mossa per far cadere la resistenza di Voeller è già pronta: usare Gargano come contropartita per far abbassare la richiesta iniziale di 15 milioni. La ristrutturazione del centrocampo passa anche per le alternative, perciò il Napoli ha già trovato l’accordo con l’agente di Donadel Davide Lippi: 1 milione di euro a stagione per un quadriennale con opzione per la quinta stagione. Un bel colpo a parametro zero per portare all’ombra del Vesuvio un giocatore di quantità e sostanza, utilissimo nell’arco di una stagione molto faticosa, con gli impegni della Champions. Non si ferma al centrocampo la campagna acquisti del Napoli; infatti, il primo colpo dopo il summit ha portato a Domenico Criscito, difensore del Genoa che era già stato vicino agli azzurri a Gennaio. I primi approcci ci sono stati tra la fine di Dicembre e l’inizio di Gennaio (clicca qui per leggere l’articolo del 27 Dicembre). L’acquisto fu bloccato da Mazzarri, che dichiarò anche pubblicamente di volere un giocatore dotato anche di una discreta stazza fisica. Inoltre c’era il problema degli equilibri, che potevano essere rovinati dall’arrivo a campionato in corso di un giocatore di grande livello come Criscito. L’accordo tra Genoa e Napoli è stato già trovato: 6 milioni per la comproprietà. E’ chiara l’intenzione di Preziosi: incassare subito del denaro, stufo dei “tira e molla” di Branca che insisteva sulle contropartite tecniche, e poi essere pronto a trattare sull’altra metà del cartellino nella prossima estate. C’è da superare l’ostacolo dei diritti d’immagine; infatti, il difensore di Cercola dispone di buoni contratti a livello pubblicitario. Nell’incontro previsto in questi giorni con l’agente D’Amico, il Napoli deve convincere Criscito ad indossare la maglia azzurra alzando in maniera consistente il suo ingaggio, passando dall’attuale 1,1 percepito al Genoa almeno a 1,6.
Criscito, se l’operazione andrà ufficialmente in porto, sarà impiegato da Mazzarri come centrale sinistro nella difesa a tre e poi come possibile alternativa a Dossena. Il terzino nella difesa a quattro della Nazionale di Prandelli risponde alla necessità del tecnico toscano di avere difensori in grado d’impostare perchè la manovra partenopea parte proprio dalla retroguardia e si sviluppa principalmente sugli esterni. De Laurentiis ha dichiarato: “Criscito dimostri di essere napoletano” ma sa bene che nel calcio contano anche i soldi, anzi purtroppo possiamo usare l’espressione “soprattutto”.
Nel weekend abbiamo assistito alla fine del sogno scudetto per gli Allievi Nazionali, capitolati contro la Roma con il risultato di 0-4, mentre restano ancora in piedi le ambizioni dei Giovanissimi.
La finale di giovedì al “Bonelli” di Montepulciano va conquistata all’ultima giornata; si affronta il Monza, già eliminato dopo due sconfitte, ma la sfida a distanza si gioca considerando Parma-Chievo. Bisogna fare più punti di emiliani e veneti, recuperando anche il gol di svantaggio nella differenza reti con il Parma.
Ciro Troise
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