Questa sessione di calciomercato è stata inaugurata dalle dichiarazioni del presidente De Laurentiis di voler acquistare un uomo per reparto e di voler regalare a Mazzarri una rosa di ventidue elementi di qualità per affrontare l’Europa League. L’attenzione di addetti ai lavori e tifosi si è legittimamente soffermata sulla volontà di acquistare un attaccante da doppia cifra.
La condizione di stasi del Napoli nelle prime settimane di mercato ha fatto emergere la contraddizione tra le parole roboanti di De Laurentiis e la politica economica del club, condizionata dal tetto ingaggi e dalla proprietà dei diritti d’immagine. Per mantenere la solenne promessa, il patron di Filmauro dovrebbe sborsare almeno venti milioni di euro per portare a casa uno tra Pazzini, Gilardino e Maxi Lopez, che hanno dimostrato di essere in grado almeno di segnare circa venti gol in un campionato. Micheli è andato in Brasile a seguire i giocatori suggeriti da Antonio Careca, storica bandiera del Napoli degli scudetti, e riguardo al reparto offensivo è ormai quotata l’indiscrezione per cui un emissario per conto del club di De Laurentiis tenterà l’assalto a Fred della Fluminense con dieci milioni di euro. Fred non ha mai giocato in Italia, nella sua stagione migliore al Lione ha segnato quattordici gol. A febbraio 2009 si è svincolato dalla compagine francese, non solo per gli infortuni, ma anche perché non si è distinto per professionalità, con il suo carattere debole e con la sua frequente nostalgia del Brasile. Il presidente deve essere coerente con le sue dichiarazioni, deve fare chiarezza. Non si può promettere un attaccante da venti gol e poi trattare Fred, che non ha segnato venti gol neanche in Francia, e che rappresenterebbe un’altra scommessa, nonostante i suoi ventisette anni. Bisognerebbe poi domandare all’estabilishment del Napoli come Fred, che non ha accettato di buon grado la panchina al Lione, si comporterebbe al cospetto della concorrenza di Lavezzi e Quagliarella. Sono tante le questioni aperte, ancora da decifrare. L’unica situazione ormai chiara è che, a differenza delle rosee previsioni del presidente, il mercato del Napoli è fermo a causa della difficoltà di cedere i giocatori, che non rientrano nei piani di Mazzarri. La settimana scorsa Bigon ha incontrato il Siena e la Sampdoria per le comproprietà di Calaiò e Mannini. Perinetti ha comunicato al Napoli di non volere spendere più di due milioni di euro per assicurarsi l’intero cartellino dell’attaccante palermitano e quindi, probabilmente, la soluzione sarà il rinnovo della comproprietà, con Calaiò a guidare le ambizioni di ritorno in serie A della compagine toscana. Per Mannini la società di Garrone ritiene eccessiva la cifra di tre milioni di euro fissata da Bigon come prezzo della metà del cartellino di proprietà del Napoli e si profila quindi il rischio buste. Per gli altri giocatori in esubero la situazione è ancora più complessa; a Milano il calciomercato ufficialmente non è ancora iniziato, ma tra l’Hotel Hilton ed il ristorante Giannino si notano già i primi contatti. Qualche giorno fa il ds del Piacenza Imborgia mi ha comunicato i problemi economici della compagine emiliana e le difficoltà riguardo all’ingaggio di Amodio. “Non abbiamo i soldi per acquistare il centrocampista uruguayano, dotato di buone qualità tecniche ed esempio di professionalità; abbiamo difficoltà anche a pagargli l’ingaggio, perciò l’unica soluzione sarebbe il prestito gratuito, con l’aiuto del Napoli per affrontare l’elevato stipendio del calciatore”- ha dichiarato Imborgia. Bigon avrà le stesse difficoltà per Bucchi, che dovrebbe rimanere al Cesena, De Zerbi, Navarro e tanti altri. L’agente di Contini, Pino Letterio, sta cercando di trovare un accordo con il Napoli ed il Real Saragozza. Gli spagnoli sarebbero interessati al riscatto del difensore, fissato a 2,3 milioni di euro. Il Napoli inizierebbe a far cassa, priorità di Bigon in questa fase in cui ha la necessità di cedere gli elementi in esubero. Perciò il direttore sportivo sta cercando di trovare un equilibrio tra la salvaguardia del valore dei suoi calciatori e il dovere di cedere prima di acquistare. Il presidente deve fare chiarezza anche sugli investimenti; egli ha sempre comunicato di voler rafforzare la rosa per l’Europa League, approfittando degli introiti garantiti da questa competizione, in modo da poter competere su tutti i fronti. Mantenere queste promesse costa ed il presidente sta cercando di correggere il tiro delle sue parole, dicendo di voler puntare sui giovani e di non voler spendere nuovamente i cinquanta milioni sborsati la scorsa estate. La scoperta di talenti è un’attività fondamentale e tocca a Bigon ed al reparto scouting seguire le orme di Marino, che ha cambiato le sorti del Napoli con gli acquisti di Gargano, Hamsik e Lavezzi. L’acquisto di Dossena nel mercato di Gennaio per adesso non si è rivelato vincente, il direttore sportivo ha la possibilità di rifarsi in questa sessione di mercato. La ricerca di giovani promesse non può essere l’unica arma, però, di una società che vuole fare il salto di qualità e competere con le grandi del calcio italiano. Serve puntellare la rosa con giocatori già affermati, come per esempio Inler per il centrocampo. Anche per lo svizzero il Napoli ha fatto un passo indietro davanti alle pretese della famiglia Pozzo. Aspettiamo anche che il presidente De Laurentiis mantenga anche le promesse sul settore giovanile. Mentre a Castelvolturno chiacchierano su un’ipotetica rifondazione delle giovanili, il responsabile del settore giovanile del Frosinone, Carmine Falso, difensore centrale dell’Afragolese in serie C negli anni’80, che ha esordito poi in serie A con la Roma di Liedholm, ci ha ricordato gli errori del Napoli.“Guarracino, ex Napoli, è il miglior elemento delle nostre giovanili. Anche Rea, un altro ex della squadra partenopea, è un ottimo calciatore”.
Il Frosinone ha un settore giovanile molto valido; i Giovanissimi (classe ’95) hanno recentemente vinto il trofeo “Beppe Viola” ad Arco di Trento, mentre gli Allievi Nazionali hanno vinto il girone davanti al Napoli e sono usciti poi ai sedicesimi di finale dei play-off contro il Lecce. Le parole di Falso hanno un forte peso e ricordano le scelte di Canè, che scartò Guarracino e Rea, quando era alla guida degli Allievi Nazionali, relegandoli alle formazioni regionali. Le decisioni di Canè, che allontanarono anche Trotta dal Napoli (l’attaccante finì poi al Manchester City), dopo le straordinarie prestazioni in nazionale under 16, furono premiate con il passaggio del tecnico alla Primavera, che non si è qualificata neanche per i play-off. Una notizia positiva per le giovanili è la convocazione di Nicolao e Fornito in nazionale under 16 per il torneo “Bannikov”, che si terrà a Kiev dal 16 al 20 Giugno.
Ciro Troise
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