Franco Vazquez è stato ad un passo dal Parma, è stato seguito dalla Sampdoria, adocchiato dal Napoli e poi finito al Palermo. Ed ora, è il sogno d’attacco della Juventus. Eppure il Mudo, soprannome dovuto al fatto che l’argentino preferisce i fatti, tanti, alle parole, poche, è arrivato in Italia senza subito stupire. Anzi. Iniziò da panchinaro, con 14 gare in A, e fu pure prestato al Rayo Vallecano. La svolta arriva con l’arrivo di Beppe Iachini sulla panchina dei rosanero. Perché spesso sono anche gli uomini a tracciare il destino di altri uomini. Per Vazquez, Iachini è stato fondamentale. L’ha spostato più avanti, l’ha reso arma micidiale del Palermo in tandem con Dybala. Prima di sbarcare nel Belpaese, il Mudo, o il Pachorra, “il tranquillo”, come raccontò lui stesso, dichiarò pure di sognare Napoli. “A chi non piacerebbe giocarci?”, disse. Lui che parla poco, si ispira a Zidane, Riquelme e Kakà, lui che nasce trequartista ma che è trasformato seconda punta. Lo videro tra i primi Sogliano e Cattani in Sudamerica, quando giocava, e bene, con il Belgrano. Poche reti, però, a differenza di quanto accade adesso. Perché con Iachini è un giocatore nuovo, diverso. Se non in una cosa. Parla sempre poco. Ma gioca che è una meraviglia. E pure la Juventus se n’è accorta…
Fonte: Tmw
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