NAPOLI – Il modello è lui, e chi sennò: Lorenzo Insigne. Lo scugnizzo che s’è fatto grande, il “nano” della Primavera che è ormai un gigante. E’ lui la traccia. Da Peppe Santoro a Francesco Barresi, l’eredità da responsabile del settore giovanile è nel segno della continuità. Un patrimonio di conoscenze, esperienze e lavoro. Il Napoli che verrà ha un futuro. Importante. Lorenzo Insigne ha indicato la strada. Roberto, il fratello, e tutti gli altri, dovranno seguirla. Un campionato in provincia. E anche un altro se serve per crescere. Il talento deve maturare.
Le scelte di mercato diventano già fondamentali a questa età. Come i tempi. Perché è meglio piazzarli subito i giovani. Per ambientarsi sin dal ritiro. Dimostrare chi sono. E giocare. Che resta l’obiettivo. Chi non può farlo al Napoli, è meglio che vada. Questioni tecniche, certo. Ma anche regolamentari. Il Napoli è da Champions pure coi Primavera. E la Youth League, la Lega Europea dei giovani, è solo per gli Under ’95.
FUTURO – Strategie obbligate, insomma. Come gli obiettivi, sempre ambiziosi. Play off scudetto, finale Coppa Italia e il Viareggio il punto di (ri)partenza. Se nel calcio, il lavoro paga: migliorarsi è più che una speranza. Barresi ci prova. Ventiquattro ore tout court. Valutando tutto il talento (in abbondanza) che c’è nel vivaio. Ma guardandosi anche intorno, cercando tra la meglio gioventù d’Europa opportunità e situazioni. Le intuizioni più dei soldi. Il fiuto per arrivare là dove gli altri sono in ritardo. La Champions è anche azzurrina. Le strategie sono comuni con la prima squadra. Si agisce d’intesa. Totale. Bigon e Barresi sul mercato, Benitez e Saurini in campo. Quattro-due-tre- uno l’assetto anche della Primavera. Rafa ha dettato il modulo, Saurini ci metterà organizzazione, metodologia negli allenamenti e passione sul campo. Il rinnovo di contratto potrebbe essere uno stimolo in più.
Giocheranno tutti uguali le squadre giovanili. Il salto non dovrà mai essere tatticamente traumatico. Anzi, c’è chi coi grandi andrà anche in ritiro. Benitez ne porterà un paio in Trentino. Gli altri invece saranno già stati ceduti. Per Roberto Insigne c’è la fila. Dall’amarcord familiare Pescara a tutta la Lega Pro. Le ipotesi sono tante, troppe. E c’è anche quella di partire per Dimaro e poi trovare la squadra giusta. La scelta è da concordare con i procuratori. Il prestito secco l’unica formula possibile o quasi. Sulla proprietà di Insigne non sono ammesse intrusioni. Il talento è nel DNA. Il Napoli è un affare di cuore, famiglia e calcio.
LA CORTE – Tutti vogliono gli azzurrini. Per Nicolao c’è il Perugia di Lucarelli. Palma piace a Vicenza, Ternana e Avellino. E soprattutto a Gigi Di Biagio, ct dell’under 19. L’ungherese Novothny giocherà in Lega Pro. Anche se le tentazioni arrivano da Austria e Germania. La carta d’identità fa il mercato. Quasi più del talento. Tutino è blindato. Il Chievo lo lusinga. Ma è in età “Youth League”. Ha guizzo, qualità e gol nei piedi, crescerà girando l’Europa. Il 1996 l’anno della frontiera. I nati prima, ceduti: prestiti o comproprietà detenendono sempre il diritto di riscatto. Gli altri, i più giovani, restano. Intoccabili o da tesserare. Il camerunense Minala l’acquisto già prenotato (clicca qui per leggere l’esclusiva del 31 Maggio scorso). Centrocampista di gran fisico e piedi garbati. L’internazionalizzazione del Napoli è dei grandi e piccini.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
L.D.M.
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