Sinisa Mihajlovic ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport. L’allenatore del Torino ha anche affrontato il caso-Maksimovic. Ecco alcuni passaggi: «Non so se Maksimovic stia sbagliando da solo o sia mal consigliato e non me ne frega niente. Pagherà le conseguenze di questi comportamenti: ci sono danni che la società valuterà. Ha la memoria corta: io l’ho lanciato in Nazionale e con lui poche settimane fa avevo parlato chiaro, da serbo a serbo. Anche grazie al mio intervento la società gli aveva garantito un aumento di contratto e favorevoli situazioni in caso di futura cessione. Gli ho detto che se mi avesse seguito il prossimo anno sarebbe stato richiesto dai maggiori club europei. Mi aveva assicurato che era felice di restare, io c’ho messo la faccia e lui sparisce così e pretende di essere ceduto?».
Parla da allenatore tradito.
«Parlo da uomo tradito. Per me vengono prima gli uomini e poi i giocatori. Ma lui ha tradito tutti: società, squadra, tifosi e tecnico. Ora la palla è in mano alla società perché Maksimovic ha un contratto e il suo destino non se lo decide da solo. Se dovesse restare sappia che deve riconquistare la fiducia due volte: prima come uomo e poi come giocatore».
Oggi certi agenti sono molto influenti…
«Percentuali, commissioni e mediazioni: sta diventando il calcio dei procuratori. Non mi piace generalizzare, come in tutte le categorie ci sono quelli corretti e quelli meno. Alcuni pretendono di spostare i giocatori dove, come e quando vogliono, a loro piacimento e per il loro guadagno. Pare che i contratti firmati non contino più nulla. Così non va bene. E le società dovrebbero fare muro per porre fine a certi andazzi».
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