Questa volta dà segnali di nervosismo: «A Napoli ora c’è un po’ di tensione. Preferisco non parlare del mio futuro fino a quando c’è la Confederations Cup. Poi parlerò di cosa accadrà in futuro, ma ora non è il momento». D’improvviso Edinson Cavani capisce di aver esagerato in queste ultime settimane, tra interviste e confessioni a vario titolo. E all’ennesima domanda fa capire che il mercato è un nervo teso. Molto teso. «Si parla in maniera esagerata, all’inizio non mi dava fastidio ma adesso devo confessare che le voci mi stanno disturbando. Mi dispiace soprattutto perché si sta parlando troppo di cose di cui adesso non bisognerebbe parlare». Duro con le voci. Ma mai che allontani le sirene. È ormai, però, spasmodica l’attesa attorno al futuro del Matador. Ogni giorno che passa al Napoli e al Chelsea cresce l’attenzione per il caso di mercato più importante di quest’estate. Dal ritiro di Salvador de Bahia, Edi si rende conto che il momento decisivo, quello delle decisioni, si sta per avvicinare. E dietro consiglio di Triulzi e Anellucci, i due manager, ha deciso che per qualche ora è il momento di tacere. «Sono state dette troppe cose in questi giorni, meglio stare zitti. Come immagino la situazione tra un anno prima dei Mondiali? Nessuno può saperlo». In settimana, dopo le telefonate e le mail, inizieranno i contatti diretti tra club e agenti: l’intenzione dei rappresentanti dell’uruguaiano è chiedere uno «sconto» sulla clausola di 63 milioni. Intanto, Cavani chiede al ct Tabarez, intenzionato ad effettuare il turnover stasera nel match con l’Italia, di schierarlo nella finale per il terzo posto. «Sarà una partita dura e affascinante. Gli italiani mi conoscono bene e io conosco loro. Avremmo meritato qualcosa in più in questa Confederations Cup, noi siamo stati sfortunati contro il Brasile come loro contro la Spagna». Secondo alcune voci, Cavani potrebbe rientrare a Napoli già il 10 luglio: con largo anticipo (25 luglio) rispetto alla data in cui dovrebbe aggregarsi in ritiro. Il Napoli ha fretta di capire: del resto, non è un mistero che dalla cessione di Cavani le casse azzurre si arricchiranno di ben 63 milioni di euro. Fibrillazioni tipiche di una trattativa importante come questa, entrata ormai nella fase decisiva. E ogni giorno, a questo punto, può essere buono per l’attesa svolta (nel bene e nel male). Il Napoli, a questo punto, non vuole trovarsi spiazzato: anche sotto il profilo della strategia di mercato vuole già avere pronto l’erede di Cavani. Anche per far ingoiare meglio l’amara pillola ai tifosi. A De Laurentiis piacciono, e non poco, Jovetic e Dzeko. Ma se con la Fiorentina – sempre che la Juventus o l’Arsenal non facciano prima – ci sono margini per trattare, col City è complicato anche perché il Napoli valuta Dzeko non più di 14 milioni. Non ci sono conferme né smentite, ma è chiaro che c’è nervosismo. Perché se davvero Cavani cambia maglia, chi potrebbe sostituirlo? Non è un mistero che il Napoli stia trattando El Sharaawy con il Milan (che non è proprio una prima punta), mentre non vanno mai trascurate le candidature di Damiao dell’Internacional e di Matri della Juventus. Il Napoli e il Chelsea, ormai è chiaro, stanno ingaggiando una vera e propria guerra di nervi che passa attraverso i procuratori di Cavani. E la strategia di entrambe le società tende a prendere per stanchezza l’avversario. Il club azzurro è perentorio: 63 milioni. I blues spingono per uno sconto: 50 milioni. Nel mezzo c’è Cavani che ha dato l’ok al trasferimento a Londra dove lo attende un contratto da 8,5 milioni a stagione. Con il Real Madrid che da lontano spera che sia sempre la Casa Blanca la squadra che il Matador ha nel cuore. Ipotesi che, comunque, non è ancora da scartare
Fonte: Il Mattino
La Redazione
S.D.
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