Meno sei: poi Castelvolturno resterà casa loro per (almeno) altri cinque mesi. Ma sino a giovedì prossimo potrà accadere ancora qualsiasi cosa: perché quando la giostra gira, mai dire mai. Meno sei: allungando le orecchie per tentare di carpire qualcosa, per afferrare al volo un sussurro, non essendoci grida. Ma il passaparola induce alla curiosità e spinge a pensare che poi non sia del tutto ancora finita. Il destino è indecifrabile, più precisamente è un’incognita, e lo sanno benne Uvini e Fernandez, l’altra faccia del Sud America che sta un po’ sulle spine e conta le ore che separano dal Big Ben.
IL BRASILIANO – Bruno Uvini ha un minutaggio bassissimo, neanche una presenza in campionato, appena una apparizione in Europa League e comunque vari estimatori: in Brasile se lo ricordano eccome, poi ha ventidue anni si ha il sacrosanto diritto di rimettersi in gioco. Volendo, potrebbe farlo anche in Italia, perché il Siena non ha smesso d’interessarsi a lui e quindi gli sviluppi dei dialoghi più o meno recenti alimentano le supposizioni. Il ritorno in Patria (in prestito) è l’opzione principale e non comprterebbe il rischio di doversi ambientare di nuovo; ma guai scartare l’altra, quella che conduce dritto in Toscana.
L’ARGENTINO – Il paradosso si chiama Federico Fernandez, titolare della propria Nazionale e oggetto (quasi) misterioso nel Napoli: nel suo biennio partenopeo, c’è una doppietta al Bayern Monaco, poi una serie di prestazioni in chiaroscuro che ne hanno minato la fiducia ed hanno allarmato. La volontà del calciatore, espressa dal procuratore, è trasparente ed anche umanissima: la voglia di giocare è enorme e la panchina, alla distanza, stanca ed appesantisce. In Germania ci sono tre-quattro società pronte a prenderlo, in Italia si è fatta avanti proprio ieri la Sampdoria, che diviene una seria pretendente: Delio Rossi mutua i suoi sistemi tattici, ma la difesa a quattro resta la preferita, e in quel modulo Fernandez ha dato il meglio di sé. L’idea resta lì, aggrappata agli eventi d’una sei giorni in cui ci sarà da pedalare ancora, perché le tentazioni si scatenano proprio nel finale.
GLI ALTRI – In organico, non ci sono tante eccedenze: Leandro Rinaudo è da un bel po’ che non gioca, ma si allena e aspetta una maglia per potersi sfogare, dopo due stagioni sfortunatissime tra la Juventus ed il Novara, tra un’infermeria e l’altra. Chi è richiesto è pure Rosati, il portiere, finito nel taccuino del Bologna da un bel po’ di settimane e però rimasto sull’uscio di Castelvolturno per mancanza di alternative. La cessione del vice-De Sanctis non è una priorità ma quando il mercato sta per imboccare la sua fase discendente, non vanno neanche scartati scenari insospettabili: al portiere piacerebbe, eccome, riafferrare le sensazioni perdute, la possibilità di riprendersi i pali e dunque di togliersi la ruggine da dosso. Accadrà soltanto nel caso in cui il Napoli dovesse riuscire ad alimentare uno scambio, per concedere una alternativa a De Sanctis.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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