Passi da gigante. E se a Natale il tema a effetto è stato, «sì, sto per firmare», ieri Ivan Strinic ha regalato un titolone pieno di affetto: «Non vedo l'ora di giocare nel Napoli: lunedì dovrei essere dei vostri». Benissimo. Anche perché, senza Ghoulam e con Zuniga ancora avvolto nei dubbi, come dice lui stesso, ci sarà da lavorare per tornare in forma dopo due mesi di stop. Causa infortunio.
L'ANNUNCIO. E allora, il nuovo capitolo dei tiri mancini di mercato: «Ormai siamo alla stretta finale». Non sta nella pelle, Strinic: con una mano saluta il popolo ucraino del Dnipro – da mercoledì sarà un uomo libero e svincolato – e con l'altra tocca quello napoletano: «Credo che sarò un giocatore del Napoli già lunedì». Ovvero domani: sì, è quanto ha confermato ieri ai microfoni di Slobodnadalmacija.hr. Precisando anche: «Devo ancora fare le visite mediche». Che, stando a quanto ha raccontato il giocatore, potrebbero andare in scena proprio domani: «Se dopo le visite tutto andrà bene, e non c'è ragione che non sia così, allora sarò ufficialmente azzurro».
L'INFORTUNIO. Strinic è carico, tranquillo e trasmette serenità. E sensazione migliore non potrebbe carpire, il Napoli, considerando i tormenti dell'ultimo anno – con tanto di forfait Mondiale per i postumi di un infortunio al tendine di un ginocchio – e dell'ultimo periodo: «Sono fermo più o meno da due mesi per un infortunio». Muscolare. Rimediato a ridosso dell'amichevole londinese che, il 12 novembre, la Nazionale croata ha giocato (e perso) con l'Argentina di Higuain ad Upton Park. Sotto gli occhi di un Benitez spettatore molto interessato: in quell'occasione, però, Strinic restò in panchina e Rafa rimase a bocca asciutta. E dopo quella notte, nada mas: niente Euro-qualificazione con l'Italia a San Siro, niente Europa League e campionato ucraino.
AL LAVORO. A conti fatti, l'ultima partita ufficiale giocata dal 27enne mancino di Spalato risale al 9 novembre, pareggio in trasferta del Dnipro con lo Shakhtar Donetsk: poi fuori con Goverla, Metalurh e Zorya in Premier ucraina, e anche con Inter e Saint-Etienne in Europa League. «Mi servirà un po' di tempo prima di tornare in piena forma». Al lavoro, allora: «Non vedo l'ora di giocare nel Napoli e di lavorare con Benitez, un grande allenatore: sono particolarmente felice».
LA STIMA. Per il momento l'unica esperienza è stata da avversario: in Europa League, il 25 ottobre 2012, giorno di una dolorosa sconfitta azzurra per 3-1 con il Dnipro in Ucraina. Nel secondo round al San Paolo, il suo prossimo stadio, invece non giocò: «Napoli per me è una grande sfida: avevo avuto anche altre offerte…». In Croazia parlano di Inter e Juve. «Ma alla fine ho scelto il club azzurro: mi hanno fatto la proposta più concreta dimostrandomi fiducia, e ora spetta a me ripagare la stima».
FRECCIA A DESTRA. Concluse le vicende Gabbiadini e Strinic, ormai distanti un medico, il Napoli continuerà a valutare tutte le ulteriori possibilità e occasioni. Fermo restando che il prosieguo del mercato invernale è strettamente legato alle cessioni – entra uno se esce l'altro -, c'è un giocatore che il club ritiene perfetto per il presente e anche per il futuro: Matteo Darmian (25). Il Torino è preso d'assalto, e non soltanto dal Napoli, però resiste. Il gruppo di Strinic, intanto, offre l'esterno destro belga del Bruges, Thomas Meunier (23). Sempre nel mirino il centrale olandese dell'Aston Villa, Ron Vlaar (29): è in scadenza a giugno. In mediana, Rafa guarda ancora Nacho Camacho (24) del Malaga.
Fonte: Corriere dello Sport
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