LE FALLE DA COLMARE – Se, in alcune occasioni, il Napoli ha mostrato seri passaggi a vuoto da novembre in poi, non è da attribuire soltanto a qualche distrazione tecnica dell’allenatore. Benitez ha messo in piedi una squadra nuova e lo ha fatto consapevole di avere a disposizione una rosa non ancora completa. Almeno non per i suoi schemi: il 4-2-3-1 a cui Rafa non vuole rinunciare è un modulo rischioso, che richiede un grande sforzo dei due centrali di centrocampo e un certo sacrificio dei tornanti della trequarti. Senza contare che occorrono dei centrali di difesa di massimo affidamento e valore tecnico, oltre che due terzini veloci, capaci di difendere quanto di partecipare all’azione. Il cruccio di Benitez è che ciascuno di questi reparti, nella sua rosa, presenta delle lacune.
LA DIFESA – Il reparto arretrato è quello più bersagliato dalla critica: è sotto gli occhi di tutti che né Britos né Fernandez, entrambi lenti, compassati e inclini agli svarioni, sono adatti a completare il duo di centrali con l’esperto e attento Albiol. Lo spagnolo è di un altro livello e per una difesa stabile ci sarebbe bisogno di un partner all’altezza. Da tempo circolano diversi nomi e da questo calderone dovrebbe venir fuori il nuovo acquisto di gennaio: N’Koulou del Marsiglia sembra il più accreditato, visto che il danese Agger e il belga Vermaelen difficilmente lasceranno la Premier (principalmente per questioni di ingaggi). Accanto a quello di N’Koulou è rispuntato il nome di Astori, anche se non risultano ritorni di fiamma e trattative in corso con Cellino. Va detto che sia il camerunense, sia il difensore del Cagliari non offrono realmente le garanzie di spessore di cui ha bisogno Benitez. Certo è che N’Koulou ha, dalla sua, almeno la velocità e l’esplosività che manca accanto ad Albiol, ma non ha una tale esperienza da assicurare l’affidabilità che serve al Napoli.
LE FASCE – Non meno preoccupazioni destano le corsie laterali, dove gli infortuni hanno messo fuori gioco Zúñiga e Mesto, le prime scelte d’inizio stagione di Benitez. Il colombiano, a sinistra, garantiva qualità e intesa con i compagni, mentre Mesto s’era fatto notare per evidenti progressi tecnico-tattici nelle poche gare d’inizio stagione, disputate con Benitez alla guida. Maggio sta soffrendo una gravissima involuzione, non solo atletica, mentre Armero non ha un profilo di spessore, limitato da una tecnica non sopraffina e dalla scarsa propensione difensiva, che gli è costata molte amnesie decisive. Réveillère, non più giovanissimo, non ha ancora ritrovato la condizione, ma ha mostrato buone doti tecniche e discreto senso tattico. Se recuperasse la forma sarebbe un buon innesto, da sfruttare soprattutto a destra, la sua corsia di preferenza. Il nome nuovo dovrebbe essere Antonelli, ma attenzione: ha corsa e potenza, ma nel Genoa gioca esterno alto e dunque non ha maggiori inclinazioni difensive rispetto ad Armero, né ha fin qui mostrato doti tecniche cristalline. Nella difesa a quattro sarebbe forse più adatto uno come Criscito, vicino al Napoli nell’estate del 2011, ma non sembra essere attualmente una pista praticabile.
IL CENTROCAMPO – L’argine davanti alla difesa è il vero punto debole del Napoli. Due eventi ne hanno mostrato la tremenda fragilità: l’infortunio di Hamšík e i problemi fisici di Behrami. Lo slovacco dava una grossa mano sia in costruzione che in copertura, cose che Pandev non fa; lo svizzero, quando era al massimo, correva per quattro e sapeva essere monumentale. Da novembre in poi sono venuti meno entrambi e si sono aperte voragini: Inler è troppo statico per un centrocampo così esiguo e Dzemaili non è nato interditore. Mascherano, di cui si parla da tempo ma che non sarebbe un acquisto semplice, rappresenta la soluzione ideale: esperienza, qualità e interdizione, e in più è capace persino di fare il difensore aggiunto. L’alternativa realistica è, com’è noto, Gonalons: Benitez lo conosce perché il suo Liverpool, nel 2009, fu battuto in Champions dal Lione proprio grazie a un gol del centrocampista, che a quel tempo era in squadra con Réveillère. Il francese, oggi ancora al Lione, ha esperienza e gioca proprio davanti alla difesa, recuperando palloni e reimpostando la manovra. La trattativa è molto avviata e ci sono tutti i presupposti affinchè l’affare vada in porto. In casi di magra assoluta, anche se nessuno ne parla, ci sarebbe sempre Pizarro, che pare in difficoltà con la società viola, dove è finito lentamente fuori dalle attenzioni di Montella: anche lui è un buon interditore e ha ottimi piedi, ma ha un’età avanzata che ne riduce le prestazioni.
IL MERCATO – Il dato di fatto, paventato anche da De Laurentiis, è che il mercato di gennaio non sarà facile: poche sono le squadre disposte a privarsi dei propri campioni e solo complicazioni contrattuali consentono spostamenti agevoli, pur sempre ostacolati dagli ingaggi. Ovviamente, maggiore è il livello del calciatore d’interesse, più è alta l’asticella riguardo l’eventuale ingaggio. Il presidente ha già precisato che non si faranno follie, ma sa bene che servono urgentemente dei rinforzi. Per questo, allo stato attuale, gli acquisti più verosimili restano N’Koulou, Gonalons e Antonelli, fermo restando che non guasterebbe nemmeno un’alternativa ad Higuaìn, visto che Duvàn Zapata non ha ancora avuto modo di esplodere. Sarà tutto da vedere, ma sembra indiscutibile la necessità, per il Napoli, di perfezionare almeno tre acquisti importanti.
Lorenzo Licciardi
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