Decine e decine di telefonate. Succede da fine maggio 2013 che Benitez e Mascherano si sentano spesso. Ma qualche giorno fa è andata in onda una chiamata decisamente diversa. E più importante delle altre: c’è di mezzo un aut-aut. E stranamente è stato il capitano dell’Argentina a darlo al suo ex tecnico. In pratica, il difensore del Barcellona ha chiesto a Rafa se il Napoli lo vuole sul serio oppure no. Perché dopo il flop in Champions e l’incredibile contestazione della scorsa settimana dopo la sconfitta in Copa del Rey, al Barça c’è aria di ricostruzione. E Javier ha la valigia in mano.
Per questo la chiacchierata fra Rafa e Jefecito è diventata un detonatore. L’insistenza è decisamente la dote principale di Rafa Benitez. Ma anche la risposta di De Laurentiis è bella soda, tosta e tangibile: a chiunque gli chieda di Mascherano, novità varie e chissà cosa, il presidente del Napoli dà in pasto le solite parole: «Non verrà mai». Ed è quello che l’ex allenatore di Inter e Chelsea ha dovuto spiegare al suo pupillo ai tempi del Liverpool: non se ne farà niente neppure questa volta, come nel 2010, a meno che Mascherano non dia la disponibilità ad abbassarsi l’ingaggio.
Chi pensa a un De Laurentiis poco disposto ad aprire una valigia di soldi per qualcuno di così speciale, beh, si ricreda. Il punto non sono i 15-20 milioni che il Barcellona chiede per mandarlo via, ma il quadriennale che chiede il capitano dell’Argentina. In pratica, un contratto fino a 34 anni.
Tutta la storia nasce dal fatto che Benitez vuole completamente rifare la mediana. Pare che abbia dato il via libera al riscatto dell’altra metà di Jorginho, non ponendo veti alla partenza di nessuno tra Inler, Dzemaili e Behrami. Insomma, c’è spazio non solo per Gonalons, affare praticamente in dirittura sulla base di 14 milioni di euro e un quadriennale da 1,7 milioni a stagione, ma per un altro centrocampista. È Fernando del Porto ma come è noto non decollerà finché il brasiliano non prenderà atto che è assurdo pretendere ingaggi superiori ai 2,5 milioni.
Dunque, la lista di Benitez – che spesso non coincide con quella di De Laurentiis – è bella ricca di nomi. Dal Belgio è ormai fatta per Kalidou Koulibaly, 22 anni, senegalese ma con passaporto francese. È un tassello per la difesa. Su cui si punta senza mezze misure a Thomas Vermaelen, come ammesso anche dal suo procuratore.
Il quartetto degli inglesi che farebbe fare il salto di qualità è lì che attende notizie: Skrtel e Agger, a un passo dal trionfo in Premier, difficile possano lasciare il Liverpool campione. Più alla portata Williams dello Swansea, finito nel mirino dopo le buone in Europa League. Vertonghen, invece, ha fatto sapere che preferisce restare in Inghilterra. Qualcosa si muove, di non previsto, in attacco dove Lorenzo Insigne prima della fine della stagione chiederà a Benitez se vuole continuarlo a utilizzare in questo ruolo che, e non è un mistero, a lui non piace. D’altronde, due soli gol in campionato per un attaccante sono bottino magro. Il ragazzo di Frattamaggiore è sicuro di poter dare di più in un modulo in cui sia meno costretto alla fase difensiva. Poi c’è pure la storia del battibecco per il mancato passaggio a Callejon in occasione della gara con l’Udinese. Peraltro, offerte ai suoi manager non mancano: è corteggiatissimo, sono tante le sirene inglesi, dall’Everton al Newcastle. Quando vale Insigne? Non meno di 25 milioni. Soprattutto se andrà in Brasile. A quel punto, il tesoretto potrebbe essere investito in parte per Abel Hernandez del Palermo e poi su un vecchio e mai abbandonato pallino di De Laurentiis: Erik Lamela. Il 22enne argentino (pagato 20 milioni dal Tottenham) con passaporto spagnolo ha duttilità, corsa, forza fisica, inserimento. È reduce da una stagione negativa (appena un gol in Premier) e ora è anche fermo per problemi alla schiena. Agli Spurs, non è un mistero, piacciono Pandev e Behrami. Insomma, le vie del mercato sono infinite. E non è detto che possano riportare in auge anche la trattativa di Jackson Martinez, al momento sommersa sotto il peso dei 38 milioni richiesti dal Porto. Iturbe resta sempre sotto osservazione.
fonte: il mattino
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