L’ultima giornata di trattative, vissuta sulla sponda azzurra, scivolerà via sull’eco di quella frase («Qualcosa magari faremo») buttata lì sabato sera da Benitez, senza troppa convinzione. La sintesi esatta della filosofia azzurra sul mercato: un altro rinforzo in difesa è un’ipotesi non scartata a priori, ma non un obbligo. Ovvero: si fa qualcosa solo se ci convince, e se non costa troppo. Benitez non sembra uomo da poter dire bugie: «Dobbiamo prendere qualcuno migliore di chi abbiamo… e per prenderlo dovremmo spendere 30 milioni», la sintesi. Alla fine il Napoli non farà nulla. Anche se nelle ultime ore il manager di Criscito ha tentato la carta del last minute tentando di riportarlo in orbita Napoli: allo Zenit prende 3,5 milioni di euro ma dopo «il no» di due anni fa, difficile il dietrofront di De Laurentiis. Benitez se ne farà una ragione. In fondo Aurelio De Laurentiis non ha mai accontentato nessun allenatore come ha fatto questa estate con Rafa. Il difensore che sogna lo spagnolo non arriverà: e quel difensore è Martin Skrtel. Per prenderlo il Napoli si sarebbe dovuto muovere con maggiore convinzione ma adesso né Skrtel e né il club azzurro ci credono più. Anche ieri il Liverpool ha continuato a portarla troppo per le lunghe, e con sempre più convinzione. Ormai è chiaro che non ci sono le condizioni perché l’affare possa essere siglato in extremis. Ma nel mercato nulla è mai definitivo. Dal canto suo il difensore slovacco, pur avendo a lungo ribadito al club inglese l’intenzione di voltar pagina, si è rassegnato. Nelle ultime ore aveva dato la disponibilità a rinunciare a premi per circa 500 mila euro, se il Liverpool lo dava al Napoli. Ma strada facendo, la distanza tra domanda e offerta è rimasta inalterata. I Reds non lo vendono per meno di 14 milioni di euro. A cui vanno aggiunti i 5 milioni a stagione che il compagno di nazionale di Hamsik percepisce di ingaggio. Niente da fare, la fumata bianca non arriverà. L’alternativa, stando a molti rumors di mercato, potrebbe essere Kyriakos Papadopoulos, difensore greco dello Schalke 04 e della Nazionale ellenica. Costo del cartellino 15 milioni ma anche qualche presenza di troppo ai box per problemi ad un ginocchio, cosa che però raffredda le intenzioni del club partenopeo. Il ds Bigon, d’altronde, è convinto di aver fatto già abbastanza in precedenza: il Napoli e De Laurentiis si sono autoimposti un rigore economico diventato imprescindibile. C’è ancora un tesoretto messo da parte di circa 30/35 milioni che potrebbe essere speso in futuro, magari già a gennaio. Il presidente ha frenato le richieste di Benitez solo negli ultimi tempi: dopo aver incassato il modesto gradimento per Astori di Rafa (il Napoli difficilmente oggi tornerà all’assalto col Cagliari), ha virato su Skrtel e Rami. Incedibili per Liverpool e Valencia. Così come Gonalons, altra pedina dei sogni di Rafa: il Lione non se ne vuole liberare. Insomma tutto rinviato. Ma non sarà una giornata di vacanza per Bigon: al contrario, deve sbrigare alla svelta almeno tre faccende. La più spinosa riguarda Dossena: era stato piazzato al Torino ma dopo essere stato rispedito al mittente è stato richiesto dal Sunderland di Paolo Di Canio. Nel valzer di bomber, dovrebbe rientrare anche Calaiò, sempre più a un passo dal Genoa. Nessuna novità sul fronte del rinnovo di Zuniga: Calleri e Bigon non si incontreranno prima di mercoledì. Il Napoli ha presentato la sua ultima offerta (3 milioni per 4 anni) e ha posto un ultimatum: non ci saranno altri rilanci, prendere o lasciare.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
A.F.
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