Per una difesa davvero più forte, davvero più muscolare, fisica e matura, Walter Mazzarri avrebbe voluto Branislav Ivanovic. Sì, lui, uno dei campioni d’Europa del Chelsea: come dargli torto. La sinfonia Blues, però, suona che un piacere, e i parametri d’ingaggio del colosso dell’Est non collimano con la linea strategica del Napoli. E allora? Alternative. Si chiamano così. E non è detto che, magari, aprendo il ventaglio e scorrendo l’elenco, alla fine non venga fuori un jolly. Uno come Diego Godin, ad esempio: nazionale uruguaiano, costi non eccessivi, esperienza internazionale e palmares di tutto rispetto. Con ultima perla incastonata proprio di recente: l’Europa League conquistata con la maglia dell’Atletico Madrid.
FAIRPLAY– E allora, viaggio nel mondo dei difensori. Di quelli indicati dallo staff tecnico azzurro o individuati dagli uomini di mercato, nella complessa ricerca della corrispondenza di una serie di canoni ritenuti imprescindibili: il rapporto qualità-prezzo-ingaggio è una legge cui il Napoli non intende derogare. E non per una questione di possibilità, perché il club di De Laurentiis è florido e sano, ma per un preciso principio di rispetto del fairplay finanziario. Detto questo, chiarite le linee guida, è anche vero che la caccia non è semplice e che le richieste e i sondaggi sono giocoforza molteplici.
EDI E LUI– Dunque, la lista. Di gradimento, certo, studiata dallo staff tecnico azzurro per intervenire eventualmente nella maniera migliore possibile su un gruppo che, il tecnico, ritiene comunque valido seppur migliorabile. Posto che Ivanovic era in cima, e che l’operazione è pressoché impossibile, spunta Godin. Diego Roberto Godin Leal, per intero: 26 anni compiuti il 26 febbraio, piede destro, 185 centimetri e ottime attitudini aeree e in marcatura. Con le referenze di Cavani a cotè.
CHE ESPERIENZA– Sì, perché il difensore dell’Atletico è compagno del Matador nella Nazionale uruguaiana: insieme hanno conquistato la Coppa America 2011 e anche il quarto posto al Mondiale sudafricano. Insieme hanno vinto, ed entrambi sono titolari. Niente male, il curriculum. Come quello con il club: con l’Atletico Madrid, cui è legato da un contratto fino al 2015, ha conquistato la Supercoppa europea 2010 e l’ultima Europa League. Insomma, ha esperienza da vendere nonostante sia ancora giovane, o comunque nel pieno della carriera, e anche le relazioni sono più che positive. Lui più del compagno di reparto a Madrid, Joao Miranda, brasiliano di 27 anni che, seppur molto dotato tecnicamente, desta qualche perplessità di carattere atletico. In lista c’è anche Zapata, conosciuto come e più di Miranda, ma al momento più indietro.
IL TOP– Poi, italiani. Per nascita o militanza: come Mehdi Benatia, innanzitutto, il marocchino dell’Udinese che per il ruolo puntato dal Napoli rappresenta un top. Per un paio di ottimi motivi almeno: ha fisico (191 centimetri), gamba, è giovane (25 anni) e ormai conosce molto bene il campionato di Serie A. Il problema è l’Udinese, neanche il prezzo quantificabile in 15 milioni di euro, perché per i bianconeri è un punto fondamentale della squadra che, tra l’altro, la prossima stagione dovrà anche disputare la Champions. Gli ottimi rapporti De Laurentiis-Pozzo, però, non escludono assolutamente un accordo: di certo ci sono i sondaggi. I contatti: continui.
GLI ITALIANI– Poi, altri due italiani: uno puro, Alessandro Gamberini; l’altro d’adozione, Gabriel Paletta. Il centrale della Fiorentina potrebbe rientrare nell’ambito di uno scambio con Cigarini: si tratta. Quello del Parma è stato cercato più volte, ma la risposta del club di Ghirardi è stata ritenuta eccessiva: più o meno 9 milioni di euro.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.F.