Il tavolo con le carte francesi, da veri giocatori di poker, e poi quello alternativo. Quello che per il momento è da considerarsi una sorta di dependance, del mercato del Napoli, ma che all’improvviso potrebbe anche diventare il nuovo centro di gravità. Gonalons e i suoi fratelli, verrebbe quasi da dire; Gonalons da un lato e poi gli altri, in fila, in attesa, dall’altro: Sandro e Moussa Dembele, visti e rivisti, valutati e registrati; e poi, un po’ più avanti, Ivan Perisic, Andre Ayew e Michu. Più avanti nel senso di posizione, sia chiaro: attaccanti. Perché sebbene la priorità sia il centrocampo, la caccia al jolly d’attacco è sempre viva.
L’INCROCIO. E allora, è dalla cronaca di un incontro in un hotel di Milano, che comincia il tour. E’ dal recentissimo incrocio andato in scena, e neanche smentito, tra Riccardo Bigon e il manager di Perisic, Tonci Martic. Sì, il direttore sportivo azzurro e l’ex giocatore dell’Hajduk Spalato si sono intravisti e hanno chiacchierato un po’ nella capitale del mercato italiano: si conoscono e si sono salutati, come si fa tra amici o cordiali conoscenti, però Perisic al Napoli piace e Napoli piace a Perisic. «Ivan apprezza la mentalità dei napoletani e il temperamento dei tifosi azzurri» disse proprio Martic qualche giorno fa. Impossibile dimenticarlo.
TERRENO FERTILE. La verità? Beh, la verità è che qualcosa c’è. Qualcosa è in atto, sul fronte: il giocatore, il 25enne centrocampista offensivo del Wolfsburg e della Nazionale croata appena eliminata al Mondiale è tra i candidati alla sostituzione di Goran Pandev, macedone con una lunga fila di ammiratori ma in attesa di offerte interessanti. Il terreno, insomma, sembra fertile, ma prima di affondare il colpo bisogna capire le intenzioni del club tedesco: che parametri, che richiesta, che margini. E, magari, che possibilità di rinverdire l’interesse manifestato qualche tempo fa proprio nei confronti di Pandev: i casi della vita.
TEMPI GIUSTI. Perisic, ma non solo: oltre al croato, in un’ideale lista di jolly offensivi ci è finito da un po’ anche il 24enne trequartista francese con passaporto ghanese, André Ayew, figlio del mito africano Abedi Pelé, che il Napoli l’ha sfidato in Champions con la maglia dell’Olympique Marsiglia. Segnando anche due gol: uno al Velodrome e l’altro al San Paolo. Prima del Mondiale, diciamo a metà maggio, tra l’altro fu lui stesso a svelare la storia: «Sì, il Napoli mi vuole e ha fatto un’offerta per me: comunque, non sarò io a decidere del mio futuro, spetta all’OM. Si vedrà dopo il Brasile».
La Coppa, per Ayew e soci, è finita ieri: il tempo di capire è già arrivato. Tra l’altro, anche il Marsiglia aveva chiesto informazioni su Pandev: ancora lui, verrebbe da dire. Dell’elenco dei graditi fa parte anche lo spagnolo Miguel Perez Cuesta detto Michu, 28 anni, duttile attaccante dello Swansea che piace anche in Spagna e in Qatar (dicono dall’Inghilterra).
IL MEDIANO. Nomi interessanti, insomma, per quel che riguarda il reparto offensivo, fermo restando la premessa di base: questa, del mercato azzurro, è la dependance; è la seconda parte. La priorità assoluta, infatti, è il centrocampo: il regno di Gonalons e delle alternative che sono sempre individuate nel 26enne della Nazionale belga, Moussa Dembelé, osservato e poi ancora con grande attenzione, e nel venticinquenne brasiliano, Sandro. Entrambi del Tottenham. Altro club che, in tempi non sospetti, aveva manifestato ammirazione e interesse nei confronti di Pandev. Manco a dirlo.
Fonte: Corriere dello Sport
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