Visto, già visto: però rivederlo sarebbe un piacere per gli occhi (e per il cuore). Si scrive Sanchez e si ripensa a due primavere fa, quando al largo di Capri Aurelio De Laurentiis e Giampaolo Pozzo si misero a chiacchierare a bordo d’una barca: cin-cin, in alto i calici, e parliamo del niño Maravilla. Lo fecero, quando però ormai il Barcellona s’era già tuffato oltre, con un’opzione morale da sbiancare: trentasette milioni di euro e qualche spicciolo. Qual è il problema? Il Napoli sapeva – all’epoca – che il pocho sarebbe andato via, prima o poi, e dunque serviva un uomo capace di infiammare il San Paolo, ma anche di assecondare l’idea di calcio: «Parliamone». E discussero serenamente, come fanno due amici di vecchia data, due manager moderni che si stimano e che per chiudere eventualmente un affare hanno bisogno semplicemente d’una stretta di mano.
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