È la storia di un ragazzo che l’ultimo giorno di mercato si arma di una valigia e di speranze. Mancano poche ore alla fine del mercato. Sono circa le 16 quando Salvatore Monaco, difensore classe 92′, figlio d’arte (il padre Gennaro è stato ex difensore di Perugia e Catania, ora capo istruttore alla Luigi Vitale), arriva a Milano. Si dirige all’Atahotel Executive in cerca di una squadra. Dopo l’ultimo campionato con l’Arzanese in Lega Pro, aveva firmato in estate col Taranto affascinato dal progetto del Ds Montervino, conservando però il sogno di calcare nuovamente i campi di Lega Pro. Ad agosto si allena con la Pro Patria: c’è mister Oliveira, vecchia conoscenza della nostra serie A, che ne resta impressionato. C’è la voglia di tesserarlo ma arriva l’improvviso stop del direttore sportivo: arriva Cossentino in prestito dal Palermo, poi non arrivato. Doccia fredda per il ragazzo che dopo una settimana di prova vede naufragare i propri sogni ed il serio rischio di tornare in Puglia e trovare un ambiente, giustamente, indispettito.
Manca poco ormai e Salvatore sta per lasciare Milano quando il cellulare squilla. Sono gli agenti Alberto Quistelli e Nicola Ciardi che gli comunicano di avere una proposta interessante. Il Grosseto del presidente Camilli offre un’opportunità al ragazzo. Il contratto è pronto. Sarà nuovamente Lega Pro. È tempo di disfare i bagagli.
Francesco Gambardella
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