Attraverso i microfoni di Gazzetta.it ha parlato così il direttore sportivo della Roma Monchi. Ecco le sue dichiarazioni:
Su Roma-Barcellona: “Con la testa sarà sfida difficile, loro sono forse la miglior squadra del mondo e hanno più possibilità di noi. Se parlo con il cuore penso che ce la possiamo fare. Guardo calciatori e staff e vedo qualcosa di diverso fino a ciò che vedevo qualche settimana fa”.
Sul Mercato: “Finora non abbiamo venduto nessuno e non abbiamo ricevuto offerte. L’obbligo di un direttore sportivo è ascoltare tutti. In questo momento però dobbiamo fare meno e parlare di più”.
Su Pallotta: “Al presidente interessa seguire le regole dell’UEFA, ha investito tanti soldi nella Roma e li investe ancora, ma ci sono delle regole. Dobbiamo sistemare il bilancio. Il nuovo stadio sarà uno step positivo per il futuro. Non sono d’accordo sul fatto che molti giocatori dicano di no alla piazza romana. La mia forza è il brand Roma, quando chiamo e dico che sono il DS giallorosso le porte si aprono”.
Su Schick: “Sappiamo che è un calciatore ancora giovane e ha bisogno di un percorso di crescita, ma le qualità non gli mancano. Magari quando arriverà a 40 milioni come valutazione tutti saremo più convinti che li vale. Anche lui non è convinto ancora. Dani Alves è stato un anno e mezzo un giocatore normale, e i tifosi non erano contenti. Poi è diventato importante. C’è una parola fondamentale: adattamento”
Su dove potrebbe andare Kluivert jr: “Forse al City, non è fisicamente forte, anche se tecnicamente è fortissimo. Sembra più un giocatore per Spagna o Italia”.
Sul trasferimento di Salah: “Su Momo ci sono due cose importanti da capire. Primo: la cessione è stata fatta prima dell’effetto Neymar che ha rivoluzionato il mercato. Ma soprattutto è importante sapere che noi avevamo necessità vendere Salah prima del 30 giugno. Con queste due condizioni penso che abbiamo fatto una vendita importante, altrimenti potrebbe sembrare che io e Baldissoni siamo scemi”.
Su Cengiz Under: “Dove può arrivare non lo so, ha qualità e testa e ha la voglia di fare cose importanti. Queste tre cose sono fondamentali. Se diventerà un giocatore importante o per club più grandi non lo so”.
Su Alisson: “Se penso ad un futuro di Alisson alla Roma per trenta anni dico di no, se invece penso ad un futuro di una settimana dico di sì o se mi chiedete per il prossimo anno dico di sì. Noi non abbiamo la necessità di venderlo”.
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