E come potrebbe non piacere a Benitez. Uno come lui, anche un po’ spagnolo, piuttosto continentale, ma soprattutto molto ma molto calato nell’azzurro. Tanto da farne a volte una questione di onore, di scegliere (rispetto a tanti altri che lo fanno) di non farsi scivolare addosso qualche mugugno di più, qualche critica sproporzionata, qualche gesto male interpretato. Insomma il Pirata s’è calato tanto profondamente nella parte, da vivere il Napoli e Napoli con tutto se stesso. A 360 gradi, senza tralasciare il benché minimo dettaglio.
I PERCHE’ – Premesso che la difesa è il reparto che di solito sta più a cuore al tecnico iberico (ha costruito i suoi numerosi successi cercando di prenderne il meno possibile), ecco che diventa fondamentale il ruolo del portiere per trasmettere sicurezza all’intero settore. Se poi chi agisce fra i pali è anche un uomo di un certo peso nello spogliatoio, un compattatore, insomma un punto di riferimento se non un leader, va ancora (molto) meglio. Un identikit del genere è quello ad hoc per le esigenze di Don Rafa che, sicuramente, arriva a Napoli per imporre il suo modo di vedere il calcio, con tutte le metamorfosi che ne conseguono. Ma che ha bisogno anche di trovare un humus giusto, ben consolidato, oltre che fertile. Rafael perciò non può che contare su di lui, abile in campo ma pure impeccabile fuori.
PRIMO CONTATTO – C’è stato di recente. Uno dei primi in assoluto a livello di singoli. Comunicazione d’intenti e di fiducia da parte del tecnico, destinatario un Morgan che ha gradito molto, e che è pronto ancora una volta a dare tutto se stesso a quella maglia che ha nel cuore sin dai tempi di Diego. Rafa ha già provveduto a rassicurarlo e motivarlo, Morgan ha raccolto con piacere il nuovo mandato. Per lui viene sempre e prima di tutto il bene del Napoli. Non ci avranno messo molto a capirsi perché, al di la del fatto che Benitez padroneggia la lingua (e di sicuro vorrà imparare anche il dialetto), il numero uno azzurro è stato un anno a Siviglia (dopo essersi affrancato dall’Udinese chiedendo la rescissione del contratto), nel 2007/08, mentre il tecnico era a Liverpool, ma con un occhio sempre puntato sul calcio del suo paese. Dopo di che, la Turchia e il Galatasaray, entrambe le esperienze estere gli hanno arricchito il palmares con due Supercoppe. Benitez perciò convinto da subito, figuriamoci Morgan. Altro che Roma o Inter, il suo chiodo fisso è solo colorato d’azzurro.
Fonte: Corriere dello Sport
La redazione
F.G.
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