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Rafael si ferma sul più bello, il ginocchio fa crack e il Napoli corre ai ripari

Succede. Proprio quando riesci a convincere definitivamente tutti, ma proprio tutti, delle tue capacità. Arriva lo stop, doloroso, che ti riporta con i piedi per terra. Quasi che le lodi si fossero elevate troppo alte. Perché la prestazione di Rafael giovedì sera a Swansea è una di quelle da incorniciare. Interventi da applausi a ripetizione che hanno tenuto a galla un Napoli solo lontano parente di quello che aveva, con manifesta superiorità, piegato il Milan e poi il Sassuolo in campionato e la Roma in Coppa Italia. Gli azzurri in salsa gallese non si sono ritrovati ed è stato in questo momento di difficoltà di gruppo che è salito in cattedra Rafael. Il portiere brasiliano aveva preso il posto di Reina anch’esso reduce da infortunio. Un primo tempo in cui è riuscito a tenere immacolata la porta. Una vera impresa vista la scarsa vena dei compagni. Uno stato di grazia che, costretto a uscire per infortunio, deve aver lasciato magicamente lì tra i pali se è vero che anche Reina nella ripresa è stato di gran lunga il migliore della squadra.

LA RICADUTA  – Tutto bene, straordinariamente bene, stava andando nella serata di Rafael. Poi però si è messa di traverso la sfortuna, la malasorte, un momento in cui la gamba non ha tenuto a dovere. Un’uscita alta e il portiere che ricade in maniera innaturale. Il ginocchio compie una torsione. La smorfia di dolore è eloquente, tuttavia si vuole aspettare un esame diagnostico per capirci un po’ di più.

IL CONTROLLO A ROMA  – I tifosi con il cuore in gola: le immagini dell’infortunio sono ancora ben impresse a tutti. Eppure quando Rafael accompagnato dal medico del Napoli, Alfonso De Nicola, arriva a Roma a Villa Stuart intorno alle 14.45 si spera ancora che vengano escluse le ipotesi peggiori. Qualche sorriso, nonostante l’evidente zoppia del portiere, in attesa della radiografia. L’esame viene svolto in maniera approfondita, un’ora o giù di lì, poi il consulto con il professor Mariani e la diagnosi che nessuno avrebbe voluto sentire, ma tutti temevano. Rafael ha riportato la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Una brutta botta per il ventitreenne brasiliano, una tegola pesantissima per il Napoli. Per il portiere della Nazionale brasiliana si apre adesso un periodo difficile: entro poche ore verrà stabilita la data dell’intervento (che comunque verrà effettuato con ogni probabilità sempre nella clinica romana) e poi inizierà una lunga fase di recupero e riabilitazione. Ed è questo forse l’aspetto che preoccupa di più. Rafael resterà ai box a lungo, per un periodo che oscilla tra i quattro e i sei mesi. Campionato finito dunque per quanto riguarda la sua esperienza stagionale con il Napoli, ma a essere a serissimo rischio a questo punto per lui sono anche i Mondiali che si disputeranno nel suo Paese. Il recupero in via teorica non è impossibile, tuttavia sarà una vera a propria corsa contro il tempo. Occorrerà infatti valutare se, oltre che a livello clinico, anche sul campo le reazioni, la forza e la mente (scacciando gli incubi di Swansea) torneranno a un livello che permetterà al portiere di tornare in campo.

GLI SCENARI  – A questo punto la situazione tuttavia si complica molto anche per il Napoli. Reina è appena uscito da un infortunio, ma al di là di quest’aspetto nel corso della stagione Benitez aveva avuto il modo, l’opportunità e a volte la necessità di alternare i due portieri, facendoli sentire entrambi titolari. Però un conto è giocare sentendosi le spalle coperte, un altro è sapere che le alternative in caso di bisogno non sono più così larghe. Non ce ne voglia Colombo che a 38 anni si ritrova d’improvviso in prima linea. Difficile infatti pensare che da qui alla fine il portiere spagnolo possa disputare ininterrottamente tutte le partite che attendono il Napoli tra campionato ed Europa League. Senza considerare la finale di Coppa Italia. Anche per questo la società ha iniziato immediatamente a guardarsi attorno. Tre i nomi di portieri svincolati che potrebbero arrivare subito: il tedesco Tim Wiese, l’uruguaiano Fabian Carini e il bielorusso Yury Zhevnov.

fonte: Corriere dello Sport

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