UDINE – C’è poco da dire, non finisce di stupire la sua Udinese. Vincendo a San Siro ieri sera contro l’Inter i bianconeri friulani si sono guadagnati ancora una volta un posto in Europa League, nonostante una partenza di stagione ad handicap. Ha di che rallegrarsi insomma Giampaolo Pozzo nel tirare le somme del campionato appena concluso.
POZZO: “GUIDOLIN HA DIVERSE PROPOSTE MA RIMARRÀ” – “I risultati dell’Udinese non sono casuali, anche perché sono anni che facciamo bene – sottolinea con orgoglio il patron, a margine del workshop “Il calcio che vogliAMO” in Sala Buzzati a Milano -. Merito dello staff e, soprattutto di Guidolin, il quale resterà senz’altro. Per me è il miglior allenatore in Italia, sono sicuro che rimarra’. Ha diverse proposte ma è un uomo di parola”.
“DI NATALE PUO’ GIOCARE ANCORA 2-3 ANNI” – Oltre al tecnico, il proprietario dell’Udinese ostenta fiducia anche sulla permanenza in futuro di un’altra colonna quale Totò Di Natale, che dopo il successo al ‘Meazzà e la qualificazione per la competizione continentale ha detto che non sa ancora se continuerà a giocare. “Secondo me Totò potrà giocare ancora due o tre anni – il giudizio di Pozzo -. Fisicamente è ancora integro e non ha mai avuto infortuni gravi. Ogni anno dice che vuole smettere ma quella è solo stanchezza, non è una reale intenzione di smettere”.
“BENATIA POTREBBE PARTIRE, MURIEL RESTA” – Non può mancare un accenno al mercato, visti i tanti giovani dell’Udinese richiesti da altri club, anche importanti. “Il prossimo anno gran parte di questi giocatori rimarranno. Potrebbe partire Benatia – rivela Pozzo – anche perché sono già un paio d’anni che vorrebbe andare in una grande squadra e quando non c’è la volontà di rimanere è sempre meglio accontentarli”.
Se Benatia potrebbe lasciare il Friuli (il Napoli è in pole position), diverso il discorso per Muriel: “Lui è appena arrivato, rimanere gli farebbe solo bene, per cui credo che rimarrà”. Infine, un accenno all’Inter battuta ieri per 5-2 a San Siro dalla banda bianconera: “La partita di ieri aveva poco senso per loro – conclude il patron friulano – però quando attaccavano facevano paura”
Fonte: Repubblica.it
La Redazione
L.D.M.
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