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Pereira, mancino dai piedi buoni

Sul mancino del Porto ci sono anche Juventus, Liverpool e Tottenham

E’ tra i nomi “caldi” della lista di Mazzarri, quello di Alvaro Pereira. E non potrebbe essere altrimenti, visto che il Napoli cerca – e non da oggi – un esterno sinistro che sposi bene un piede mancino naturale con corsa buona e “tonda” e anche un’eccellente qualità di cross. Ebbene, “El Palito”, lo “Spaventapasseri” Pereira è una convincente sintesi di tutto ciò che l’allenatore azzurro ha in testa per rendere il gioco della squadra più continuo e spinto anche su quella fascia. E lui, Pereira, spirito libero, uno che non ama o non riesce – chissà – a starsene buono a lungo da una parte, sta davvero accarezzando l’idea di lasciare il Portogallo per l’Italia. «Perché quello italiano – ripete infatti spesso – e un campionato che mi piace, che mi affascina persino. Però? però – aggiunge – ho un contratto con il Porto sino al 2016. Dirò al mio club di tener conto di eventuali offerte ma il futuro, è chiaro, non posso deciderlo da solo».

LE REFERENZE – Insomma, strizza l’occhio al Napoli, Pereira. Logico. Del club, della squadra in crescita, della città e della voglia di tutti di vincere presto qualcosa d’ancora più importante della Coppa Italia gli hanno parlato a lungo Gargano e El Matador, che sono suoi amici e suoi compagni in Nazionale. Ma lui non si sbilancia più di tanto. «Non so. Non so se resto in Portogallo», dice, passando palla al Napoli e stuzzicando la voglia azzurra di metterlo a disposizione di Mazzarri. Trattativa non semplice, comunque. Questione di valutazione. Di vile danaro, insomma. Il suo valore, infatti, continua ad andar su. Passato per 250mila dollari dal Quilmes all’Argentinos, poi per 2,5 milioni di euro al Cluj e quindi per quasi il doppio al Porto, ora “El palito” – che oltre che “Spaventapasseri” potrebbe anche significare “Coscialunga” – è valutato dal Porto una ventina di milioni. Trattabili, certo, ma comunque sempre troppi per le valutazioni tecniche che il Napoli fa del giocatore. Tant’è che per quel ruolo mancino restano bene in piedi anche altre piste ed altre trattative.

CONTESO – Così come Pereira non piace solo al Napoli, è evidente. Proprio negli ultimi giorni, infatti, ai sussurri che lo vorrebbero anche sulla lista della Juve, si sono aggiunti quelli londinesi. Lo vorrebbe il Tottenham, infatti. E non è certo un caso, visto che proprio oggi dovrebbe essere ufficializzato l’arrivo di Villas Boas sulla panchina degli Spurs. André Villas Boas, infatti, l’ha avuto giocatore al Porto e lo conosce bene. Anzi, fu proprio lui a cambiargli posizione in campo: da esterno alto a quarto difensore di sinistra. E la cosa funzionò grazie alla duttilità tattica dell’uruguaiano, ma soprattutto grazie alla sua capacità di corsa e di rientro. Anche se Villas Boas dovette faticare non poco per far entrare nella “cabeça” di Pereira i fondamentali della fase difensiva. Ora se la cava, l’uruguaiano, ma è evidente che è la fase d’attacco quella che preferisce e che meglio gli riesce. Tant’è che in Nazionale Oscar Tabarez lo utilizza da terzo di sinistra a centrocampo. Arrivasse al Napoli, invece, si ritroverebbe ad essere il quarto in mezzo al campo. Maggio da una parte e lui dall’altra. Ma metterà piede dalle nostre parti? Per ora l’unico contatto che ha avuto con la filosofia italiana del pallone l’ha avuto in Romania. Proprio così. Quand’era al Cluj, infatti, il suo allenatore era Maurizio Trombetta. Il tecnico che fu secondo di Galeone a Napoli nella stagione ’97-’98.

Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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