E’ tra i nomi “caldi” della lista di Mazzarri, quello di Alvaro Pereira. E non potrebbe essere altrimenti, visto che il Napoli cerca – e non da oggi – un esterno sinistro che sposi bene un piede mancino naturale con corsa buona e “tonda” e anche un’eccellente qualità di cross. Ebbene, “El Palito”, lo “Spaventapasseri” Pereira è una convincente sintesi di tutto ciò che l’allenatore azzurro ha in testa per rendere il gioco della squadra più continuo e spinto anche su quella fascia. E lui, Pereira, spirito libero, uno che non ama o non riesce – chissà – a starsene buono a lungo da una parte, sta davvero accarezzando l’idea di lasciare il Portogallo per l’Italia. «Perché quello italiano – ripete infatti spesso – e un campionato che mi piace, che mi affascina persino. Però? però – aggiunge – ho un contratto con il Porto sino al 2016. Dirò al mio club di tener conto di eventuali offerte ma il futuro, è chiaro, non posso deciderlo da solo».
CONTESO – Così come Pereira non piace solo al Napoli, è evidente. Proprio negli ultimi giorni, infatti, ai sussurri che lo vorrebbero anche sulla lista della Juve, si sono aggiunti quelli londinesi. Lo vorrebbe il Tottenham, infatti. E non è certo un caso, visto che proprio oggi dovrebbe essere ufficializzato l’arrivo di Villas Boas sulla panchina degli Spurs. André Villas Boas, infatti, l’ha avuto giocatore al Porto e lo conosce bene. Anzi, fu proprio lui a cambiargli posizione in campo: da esterno alto a quarto difensore di sinistra. E la cosa funzionò grazie alla duttilità tattica dell’uruguaiano, ma soprattutto grazie alla sua capacità di corsa e di rientro. Anche se Villas Boas dovette faticare non poco per far entrare nella “cabeça” di Pereira i fondamentali della fase difensiva. Ora se la cava, l’uruguaiano, ma è evidente che è la fase d’attacco quella che preferisce e che meglio gli riesce. Tant’è che in Nazionale Oscar Tabarez lo utilizza da terzo di sinistra a centrocampo. Arrivasse al Napoli, invece, si ritroverebbe ad essere il quarto in mezzo al campo. Maggio da una parte e lui dall’altra. Ma metterà piede dalle nostre parti? Per ora l’unico contatto che ha avuto con la filosofia italiana del pallone l’ha avuto in Romania. Proprio così. Quand’era al Cluj, infatti, il suo allenatore era Maurizio Trombetta. Il tecnico che fu secondo di Galeone a Napoli nella stagione ’97-’98.
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