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Per l’attacco piace Leandro Damiao, ma c’è da battere la concorrenza

Per i rinnovi dopo De Sanctis è il turno di Zuniga

Ma, tanto per gradire, poi ci sono le voci che corrono e che neanche il gelo riesce a fermare: c’è un mercato che vive (sempre) e che si alimenta, si scalda, annuncia novità sul breve e medio termine. Mobido Diakité (26) è a passo dal Napoli e quelli che si definiscono dettagli verranno limati in un niente: la volontà del calciatore è certificata e pure quella d’un club che ha bisogno di difensori d’esperienza, che predilige quelli fisici e versatili, abili nel giocare (soprattutto) a tre ma anche a quattro.

BYE BYE – Hugo Campagnaro se n’è (virtualmente) andato, con la stretta di mano scambiatisi nello scorso sette dicembre tra Mazzoni e gli uomini di Moratti: e allora, per tappare quella falla, si comincia da Diakitè ma non si tralasciano altre piste, si sonda, si osserva l’evoluzione di Federico Fernandez che in Spagna, con il Getafe, ha cominciato benissimo e che rappresenta sempre un capitale da tutelare.
VITA DA… – Mediano: cercasi serenamente, con la consapevolezza che Radosevic ha talento in abbondanza e margini di miglioramento da verificare e con la speranza che il Cagliari un giorno sia più «morbido» nelle richieste relative a Radja Nainggolan (25), la prima scelta da un bel po’, l’interditore di qualità capace di garantire lavoro sporco e pure pulito. I quindici milioni di euro presentati sull’unghia a Cellino un mese fa – per Nainggolan ma anche per Astori – rappresentano uno sforzo autentico che non verrà riproposto: e poi, ora, avendo Rolando, che proverà a conquistare Napoli, l’esigenza d’un centrale può svanire.
SUD AMERICA – L’attacco ha un suo fascino particolare e inestinguibile, ma al di là del potere della seduzione d’un bomber, servono punte con caratteristiche particolari: chi ha Cavani, sa d’essere padrone dell’area di rigore altrui e però anche dolcemente condizionato a inseguire un partner che sappia essere complementare. E chi ha Insigne, poi, è chiaramente obbligato a non limitarne il raggio d’azione, a prevedere per il proprio scugnizzo un minutaggio sempre più ampio: il quartetto attuale – con Pandev e Calaiò – soddisfa, ma resta comunque l’universo da monitorare. I nomi: Leandro Damiao (23) dell’Internacional costa un occhio e spingerà ad una inevitabile concorrenza; Luciano Vietto (20) del Racing Avellaneda è stato seguito minuziosamente – con Centurion, con il baby Zuculini – e qualche desiderio l’ha scatenato, anche se le perplessità non sono mancate; e poi Edu Vargas, dodici milioni di euro spesi appena nel gennaio del 2012, un gol con il Gremio in una Libertadores a lui familiare, e segnali che il Napoli segue sistematicamente, avendo certezza su quel giovanotto smarritosi troppo in fretta ed altrettanto clamorosamente.
RINNOVI – Ma l’organizzazione prevede altro ancora: a raffica, in passato, hanno firmato Cannavaro, Hamsik, Cavani, Insigne e Maggio, le garanzie d’un progetto che miscela esperienza, materia grigia, prospettive future e anche immediate; poi è venuto il momento di Morgan De Sanctis; e adesso, verrà invece quello di Camilo Zuniga, per Mazzarri «uno dei migliori interpreti europei del ruolo di esterno sinistro», per il Napoli un autografo da inseguire come farebbero un miniesercito di fans scatenati.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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