Non riesco a credere che Aurelio De Laurentiis, il presidente del Napoli, abbia effettivamente rifiutato 55 milioni di euro per la cessione di Cavani, come dichiarato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
Anzi, al di là delle affermazioni e delle intenzioni, sono propenso a credere che i grandi investimenti futuri di cui parla il presidente saranno finanziati proprio dalla cessione del bomber uruguaiano.
Per me- e naturalmente, siamo nel campo delle opinioni- Cavani sarà ceduto come è stato fatto con Lavezzi l’anno scorso. Non so se De Laurentiis glielo abbia promesso. Di sicuro non basta avere fissato la clausola rescissoria a 63 milioni per impedirne la partenza.
Intanto, perché- anche se non sarà semplice- un club in grado di sborsare tanto c’è di sicuro (Paris Saint Germain, Chelsea, e , soprattutto Manchester City). Poi, perché la clausola rescissoria è un indicatore da cui si può anche derogare. Mi spiego: se una società dovesse proporre 58 milioni di euro, anziché i 63 previsti, non credo che De Laurentiis direbbe di no.
Penso tutto questo perché, se è vero che il presidente del Napoli ha rifiutato 55 milioni, ha fatto male. Infatti, solo con una parte di quell’incasso, più il ricavato della cessione di Lavezzi, il Napoli non solo avrebbe ulteriormente migliorato il proprio bilancio (è una delle pochissime società in attivo), ma avrebbe anche avuto ingenti risorse da riversare sul mercato.
Ora invece De Laurentiis i colpi li promette per l’estate prossima, forse per invogliare Mazzarri a restare. Eppure sa che l’allenatore vuole fermarsi o andarsene, proprio perché il rafforzamento della squadra non c’è stato. Serviva dopo la partenza di Lavezzi, invece allo stesso gruppo- per di più indebolito- si è chiesto di fare meglio dell’anno precedente, quando preziose risorse erano state sottratte dalla Champions.
Io credo che il rapporto tra De Laurentiis e Mazzarri sia alla fine per una ragione sola: entrambi sanno che più di così a Napoli non si può fare. O perché il salto economico sarebbe rischioso, o perché quello tecnico manca del presupposto economico. Così ognuno andrà per la sua strada e Napoli avrà perso una grande occasione. Bravi come Mazzarri, secondo me, ce ne sono pochi.
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