Spunta anche Ibarbo tra gli obiettivi dell’Inter. Anzi, il piano sarebbe quello di mettere assieme un’accoppiata con un altro cagliaritano, ovvero, Nainggolan e farli traslocare entrambi alla Pinetina. Il centrocampista belga non è una novità, ma su di lui la concorrenza è decisamente ampia e autorevole, con il Napoli da considerare al momento come il rivale più accreditato. In corso Vittorio Emanuele, però, pensano di avere le carte giuste, ovvero le contropartite tecniche, per convincere il Cagliari. Tornando a Ibarbo, l’idea ha preso concretezza dopo il match con il Cagliari della scorsa domenica. Con la sua velocità, il colombiano ha messo in crisi l’intera retroguardia nerazzurra, compreso Juan Jesus che ha doti di sprinter fuori dal comune. E visto che il progetto della nuova Inter prevede l’innesto di un paio di esterni offensivi, Ibarbo ha le caratteristiche giuste per andare a coprire quel settore. Il suo nome, a questo punto, va ad aggiungersi a quelli di Sanchez – il preferito ma l’operazione oltre che onerosa è comunque complicata, anche perché c’è da battere la Juventus -, Aubameyang, Lennon e pure Diamanti. Il vantaggio di mettere in piedi un’operazione con il Cagliari è che sono percorribili formule differenti, compresa la comproprietà, non consentita con i club esteri. Per quanto riguarda le pedine da inserire nell’affare, alla squadra rossoblù potrebbero interessare ad esempio Biraghi, al momento in prestito al Cittadella, che si sta imponendo come uno dei migliori terzini sinistri della serie B e che è tra le prime scelte del ct Mangia per l’Under 21, oppure Bessa, poco impiegato nel Vicenza, ma dalle doti tecniche indiscutibili.
SEPARAZIONI IMMEDIATE – Il rinnovato attivismo dell’Inter, nonostante i 5 colpi già messi a segno – a proposito, Botta ha incantato e firmato un doppietta nel 5-3 del Tigre sul Libertad in Coppa Libertadores -, conferma che, il prossimo anno, i volti nuovi alla Pinetina saranno certamente numerosi. E, come diretta conseguenza, saranno parecchi anche i giocatori che dovranno svuotare i propri armadietti. Quelli certi della conferma, insomma, sono una minoranza se confrontati al gruppo che mette insieme coloro per cui l’addio è già certo e coloro per il futuro resta in bilico. La partenze eccellenti non mancheranno. A cominciare da quella di Cassano. Al di là dello strappo con Stramaccioni, infatti, anche Moratti ha compreso che è stato commesso un errore la scorsa estate pensando di riuscire a gestirlo. Il problema semmai è trovargli una sistemazione, tenuto conto del contratto in scadenza nel 2014 che sfiora i 3 milioni di euro. L’opzione della rescissione non sembra percorribile. E allora in questi giorni il suo procuratore, ovvero l’avvocato Bozzo, starebbe verificando alcune offerte tra Qatar ed Emirati Arabi. E’ stata messa da parte, almeno per il momento, la proposta del Fenerbahce. Se le sorti dei vari Silvestre (l’idea è inserirlo nelle contropartite da girare alla Sampdoria nell’operazione-Icardi), Jonathan e Rocchi sono segnate da tempo, è da ritenere agli sgoccioli anche l’avventura nerazzurra di Schelotto. Del resto, il gol nel derby è rimasto un exploit isolato, in mezzo a una serie di prestazioni inconsistenti, con l’ulteriore macchia della rissa con l’Atalanta. Ma l’errore (c’è chi dentro la squadra aveva dato garanzie…) a gennaio è stato doppio, visto che per l’esterno italo-argentino è stato sacrificato Livaja.
PUNTI DI DOMANDA – In definitiva, Kovacic si è rivelato l’unico vero rinforzo del mercato invernale. E il croato sarà uno dei tasselli fondamentali dell’Inter che verrà. Ha parzialmente deluso invece Kuzmanovic, penalizzato in partenza da una condizione fisica precaria (era reduce dalla sosta in Bundesliga) e affossato definitivamente dal regime di lavoro abituale della Pinetina. Sul suo conto resta un punto di domanda, ma a meno di un’offerta allettante dovrebbe rimanere. Le incertezze sono decisamente maggiori per altri componenti della rosa attuale, Alvarez su tutti. Solo in queste settimane, infatti, sta riuscendo a mettere in evidenza le sue qualità. Nell’estate del 2011 era stato direttamente Moratti a volerlo, ma se le ultime prodezze contribuiranno ad evitare una minusvalenza non ci saranno opposizioni presidenziali alla sua cessione. Peraltro, il fattore economico potrebbe spingere all’addio anche Pereira (un altro penalizzato dagli allenamenti troppo blandi…), che ha diversi estimatori in Premier League. Se per Mudingayi alla fine dovrebbe contare la promessa di riscatto fatta dallo stesso Moratti, resta tutt’altro che chiaro il futuro di Chivu e Stankovic, entrambi con il contratto in scadenza nel 2014 ed entrambi perseguitati dai guai fisici. Un doppio divorzio, insomma, è un’eventualità da non trascurare. Non a caso, Branca e Ausilio hanno riaperto il fascicolo dei difensori che pensavano di aver già chiuso con gli innesti di Campagnaro e Andreolli. In cima alla lista adesso c’è Dragovic del Basilea, che essendo un classe ’91 ha l’età giusta per tenere bassa l’età media di un reparto che con ogni probabilità perderà pure Samuel, sempre più nell’ordine di idee di smettere.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.