NAPOLI – Oplà: e il salto nel futuro (ri)comincia con un blitz inaspettato, un viaggetto misterioso utile per perlustrare, per capire e magari per intuire, per verificare e poi per memorizzare pure i dettagli. Il mercato è un processo esplorativo che ha tempi lunghi, pause e (chiaramente) segreti: ma se poi in Portogallo atterra un «inviato» del Napoli e fa tappa all’Estadio do Dragao, uno più uno fa Fernando Francisco Reges (26), il centrocampista che t’aspetti e che all’improvviso finisce per ritrovarsi tra i soggetti del desiderio da sottolineare con il pennarello azzurro.
E UNO – E’ una vita da mediano che va inseguita, è un regista moderno che sappia interdire e che abbia fisicità da reclutare, è il quarto uomo nella zona nevralgica che rappresenta – nonostante gli infortuni degli esterni – la priorità: perché al momento, il lavoro sporco e pure quello pulito finisce nelle competenze di Behrami, Inler e Dzemaili e in quel ruolo la turnazione avviene ciclicamente ma sempre con una frequenza inferiore alle necessità. Eppure è nel cuore della manovra che si corre di più (assieme agli esterni): ma l’estate non ha scaldato al punto giusto, Gonalons (24) ha preferito starsene (per ora) al Lione e il ventaglio delle ipotesi s’è ristretto. Però le idee hanno resistito nella penombra e finché non s’è saputo che ormai il Porto preferito è l’Estadio do Dragao, il palcoscenico in cui si esibisce Fernando Francisco Reges – in arte e più semplicemente Fernando – un brasiliano con passaporto portoghese che sa essere da lotta e da governo e che nel giugno del 2014 avrà il contratto in scadenza.
Le tentazioni – giova ricordarlo – non sono trattative e su quel centrale che sa far tutto ma proprio tutto s’è scatenata mezz’Europa: l’accostamento all’Inter è persino antico, quello all’Everton più recente, poi ci sono gli immancabili russi e a seguire verranno fuori le «sorprese». Il Napoli s’è industriato, ha spedito un personalissimo 007 per un paio di volte, ha voluto avere ulteriori risposte dal vivo sulla consistenza del calciatore e sulla sua adattabilità al modulo, e poi è rimasto a guardare, ad aspettare, a meditare sull’opportunità: il procedimento successivo, of course, prevede passi ufficiali, ma intanto sarà impossibile negarsi il piacere di farsi una radiografia di un potenziale interprete del ruolo.
E DUE – Altrimenti, si torna in Francia: perché Maxime Gonalons ha comunque le caratteristiche ideali per rispondere alle esigenze di Rafa Benitez e l’infortunio dell’altro giorno nulla aggiunge ma soprattutto niente toglie. Però se prima Gonalons godeva d’una sorta di offerta di prelazione, ora entra in un ballotaggio – ideologico – con Fernando e dunque rappresenta una opzione: un’altra.
E TRE – Ma questi sono i giorni in cui si capirà (clinicamente) cosa eventualmente fare sulle fasce: perché per Mesto parleranno gli esami strumentali e su Zuniga bisognerà solo proseguire con il conto alla rovescia. Gennaio è prossimo e magari D’Ambrosio (26 a gennaio) può rappresentare la «scorciatoia» per ridimensionare un problema che esiste e che in prospettiva andrebbe affrontato. Altrimenti, una ripassata alle relazioni che giacciono nei segreti: una riguarda Simo Vrsaljko (21) croato del Genoa e una invece è riservata a Faustino Marcos Alberto Rojo (23), che – ma guarda un po’ – è argentino e – ma vedi tu! – gioca in Portogallo, allo Sporting Lisbona.
Fonte: Corriere dello Sport
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