Febbre mondiale: perché c’è un regista da cercare, inderogabilmente, ma senza aver fretta. Il mercato ha tempi lunghi, consente riflessioni prolungate;e c’è un universo intero che viaggia sotto ritmo, perché la crisi è ovunque: poi c’è il Brasile, una distrazione, perché tiene sempre incollati alla tv, perché induce a meditare su eventuali alternative o nomi prima sconosciuti, perché spinge ad aspettare il triplice fischio finale di Rio de Janiero del 13 luglio. E comunque, resta febbre mondiale: perché dalla Francia all’Inghilterra, dalla Spagna all’Italia, ogni terra è quella buona.
VEDO DOPPIO. Il mercato è tracciato, il percorso pure: Bigon procede nell’ombra, dopo aver concentrato l’attenzione sua e quella del proprio staff sulle comproprietà. Però l’idea della prima ora è quella attuale: un regista autorevole palleggiatore ed un mediano. Gli identikit sono stati memorizzati, si procede andando a scandagliare Paesi vicini o anche lontani, ma comunque con la consapevolezza che la svolta passa attraverso un tandem di centrocampisti da mettere a disposizione di Benitez.
RICOMINCIA DA TRE. E allora, procedendo secondo le esigenze: la prima mossa sarà quella di andarsi a dotare di un (altro) cervello, un uomo da affiancare a Jorginho, arrivato nel mercato di gennaio, e ad Inler, per formare una sorta di pensatoio-dinamico. E’ Maxime Gonalons (25) il favorito, lo è da gennaio, e sarebbe già a Napoli se Aulas non avesse deciso di fare a modo suo: però si rimane a dialogare, anche se a distanza, e De Laurentiis preferisce rimanere distante. Che l’informino ad affare concluso, perché lui ha dato e non intende più incrociare Aulas, dopo lo «sgarbo» d’inizio 2014, quando l’operazione era cosa fatta. Le gerarchie del mercato, talvolta, sono determinati dal prezzo: adesso, però, è soprattutto una questione di fisico e di capacità tecniche e non a caso Sandro (27) rimane immediatamente alle spalle del francese. Il costo del brasiliano è più o meno accessibile (richiesta: intorno ai quindici milioni) e la vocazione a dettare i ritmi induce a starsene ancora sul sudamericano, che però ha la tendenza ad attaccare, ad andare a cercare lo spazio e la profondità: ecco perché il Napoli ha scelto di rivederlo ancora, divorando dvd. E poi c’è Mario Suarez (25), spagnolo di nascita e di appartenenza, «ideologicamente» assai vicino al calcio di Benitez: ha il gradimento di chiunque, ha appena sussurrato «cinguettando» meno di centoquaranta caratteri, che son bastati a capire cosa lui voglia dalla vita: «Me gusta Italia». Figuratevi un po’ il Napoli, che non ha mai smesso di fargli sapere d’averlo tra i propri pensieri: però ventisei milioni di clausola rescissoria sono un’enormità ed anche un ostacolo rilevante.
NEWS. Gli ultimi saranno i primi, forse: però Romulo (27), che si è appena intrufolato nel block-notes di Bigon, è sempre più una tentazione. Le trattative sono fasi successive e nessuno ha ancora ritenuto opportuno scomodare né il Verona, né il manager del calciatore: però Romulo ha tutto quello che cerca il Napoli per arricchire il parco dei centrocampisti. Il jolly è in Romulo e questa capacità di sapere (e potere) far tutto sostiene l’ipotesi, emersa improvvisamente in quel mercato in cui si va a scovare tra le pieghe della metà campo un regista – un altro ancora – utile per girare un nuovo capitolo. Però ne servono due, là in mezzo: c’è febbre mondiale, ci sono Continenti da «attraversare».
Fonte: Corriere dello Sport
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