Le idee: si parte da lì. E poi si atterra ovunque: in Spagna ma anche in Francia, in Bosnia e però anche in Inghilterra, a Madrid, a Valencia, a Manchester (nella City), per atterrare infine a Napoli. Il giro d’Europa è una scelta mirata, perché poi quando il pallone comincerà a rotolare seriamente – e lascerà che le chiacchiere restino ricordi – servirà autorevolezza, esperienza, capacità tecnica e caratteriale: perché lo scudetto e la Champions avranno bisogno di effetti specialissimi, di uomini che non dovranno chiedere mai e però offrire se stessi affinché niente sia impossibile. Il mercato è un universo popolatissimo e in quell’andarivieni che si concretizza nell’ombra si possono modificare le mete e i tragitti: in principio furono Skrtel e però anche Fellaini, Ramires e poi anche Cerci, ma quando il tour sta per entrare nel vivo, la mappa dei rinforzi va aggiornata attraverso un blitz a Valencia per Rami, un salto sulle due sponde principali di Madrid per Suarez e Callejon e una perlustrazione pure a Manchester per tenersi praticabile la pista Dzeko, alternativa però a Cavani.
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