Aurelio De Laurentiis l’ha detto chiaramente: ‘Zuniga resta’. Senza se e senza ma. Così il presidente del Napoli ha risposto a una delle domande sul futuro dell’esterno colombiano. Un proposito importante, perché l’ex Siena da tempo è dato per partente: il direttore sportivo azzurro Bigon si confronta col manager del giocatore, Riccardo Calleri, che da mesi ormai gli sottopone le offerte che arrivano per il mancino colombiano. Si è cominciato con le proposte dalla Spagna, ma ora sono due italiane a farsi sotto: Juventus e Inter sono in prima linea, soprattutto da quando a Milano è andato un certo Walter Mazzarri. Per lui, ma anche per Antonio Conte, Zuniga è un perfetto esterno sinistro (ma volendo anche destro) per il modulo con la difesa a tre. Ma le offerte sono l’effetto, non la causa: Zuniga è in scadenza di contratto nel 2014, e già un anno fa ha chiesto il rinnovo. Ma il suo manager Riccardo Calleri chiede una cifra praticamente doppia rispetto a quella attuale. Oggi il colombiano guadagna 800 mila euro a stagione, la richiesta per prolungare l’impegno col club azzurro è di almeno 1,5 milioni di euro, praticamente il doppio. Bigon ha sempre risposto di no. Raddoppiare gli ingaggi in un solo colpo non fa parte della politica societaria. Semmai si può aumentare lo stipendio per gradi. Subito atmosfera ‘fredda’, quindi, il che fa pensare ad un addio. Ma forse proprio la frenesia di Mazzarri ha scaturito una reazione da parte di De Laurentiis: il presidente, punto nell’orgoglio, non solo non vuole fare un ‘regalo’ al suo ex tecnico, ma vuole accontentare Benitez. E allora le trattative per il rinnovo possono partire. Come si legge sul Roma, a Zuniga verrà proposto un rinnovo per una cifra non inferiore al milione di euro. Si cercherà di arrivare a un accordo, senza escludere il fatto che il colombiano possa rimanere fino alla scadenza, un po’ come avvenuto con Campagnaro. A De Laurentiis non importa perdere il giocatore a parametro zero, anche perché accontentare Benitez e scontentare Mazzarri, ora, è diventata anche una questione di orgoglio.
La Redazione
A.S.
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