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Napoli, sedotto e abbandonato da Gonalons: “Resto a Lione e prolungo, sarò la bandiera del club”

Almeno è finita: rien ne va plus. E dopo sei mesi, sette e forse anche dodici, Maxime Gonalons è soltanto un’ombra che s’allontana e sparisce all’orizzonte. Però se n’è parlato e tanto, eccome, e poi se ne è riparlato senza soluzione di continuità: ed ora che sono scivolati i titoli di coda, arrivano le frasi che sembrano racchiudere delle «scuse» per ciò che sembrava dovesse essere e non è stato. Ricapitolando, però: gennaio 2014, mercato invernale, il Napoli si tuffa su Gonalos, lo blandisce, lo acquista, lo prende; affare fatto, strette di mano e tutta la liturgia degli acquisti portati a termine. Prima che Aulas, il presidente del Lione, in un impeto d’orgoglio, vada in onda su Rmc e dichiari: «Non si muove, ho rifiutato diciassette milioni». In effetti quasi lì si sarebbe arrivati, con una serie di bonus; però i milioni erano dodici e poi ci sarebbe voluta la qualificazione in Champions per far lievitare l’assegno iniziale. Gonalons quindi a gennaio resta al Lione ma ha la valigia pronta, al punto che il club francese esclude il suo bel faccione dalla campagna abbonamenti della stagione successiva. «E’ un anno che il Napoli sta insistendo per avermi ed io non posso che essere lusingato, perché stiamo parlando di un grande club». Questa è storia di oggi che si mischia con il resoconto di ieri e il Maxime Gonalons che si confessa a Le Progres lo fa per spiegare le ragioni di un no che è apparso quasi surreale a De Laurentiis, sabato scorso.

ULTIMA PUNTATA. Perché poi sembrava veramente tutto definito, ad un certo punto: si erano riaperti i rapporti diplomatici, Bigon aveva cominciato a parlare con l’entuorage del Lione e con il manager del calciatore, la proposta era stata rilanciata. Ancora dodici milioni, altri bonus, il sì di Aulas che stavolta, per azzerare la tensione, prende l’aereo in Brasile dove un po’ era in vacanza e un po’ guardava i Mondiali, atterra a Roma, raggiunge De Laurentiis e sigla l’accordo, che ha bisogno solo della benedizione di Gonalons, mai stato refrattario all’ipotesi si trasferirsi al Napoli, anzi. Però il colpo di scena, che non era nell’aria, serve per dar pepe ad una vicenda conclusasi con quelle riflessioni del centrocampista che prima hanno gelato De Laurentiis e poi l’hanno spinto ad essere fatalista.

ADIEU. Così doveva andare, evidentemente. E sul perché sia andato così, l’ha spiegato Gonalons con parole sue. «Ho sentito tanta gente parlare di un mio possibile arrivo ma la squadra che mi voleva di più, che mi ha inseguito fortemente, è stato il Napoli. Benitez mi avrebbe voluto e mi ha chiesto espressamente di trasferirmi lì. L’interesse di una società così importante mi ha lusingato ma io non ho dimenticato che il Lione ha un progetto a lungo termine che prevede un nuovo stadio e tanti giovani di talento da lanciare. E’ anzi possibile che io prolunghi il mio contratto, in scadenza nel 2016 e spero che questa mia decisione possa incoraggiare i tifosi ed i miei compagni di squadra». Si chiamano, in questo caso, scelte di vita: però sei mesi per arrivarci….Forse un anno.

 

Fonte: Corriere dello sport

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