E’ come se il tempo si fosse fermato: né sirene, né gong, né Big Ben, né porte chiuse e serrande abbassate, un bel niente di niente. E’ come se fosse stato tutto un gioco: ladies and gentlmen, i giochi non sono fatti; anzi, per dirla tutta, cominciano adesso, perché il pallone s’è rimesso a rotolare ed è arrivato il momento di preparare le valigie, prenotare gli aerei e ricominciare a viaggiare, perché mentre le ombre s’addensano sul mercato, le luci invece s’accendono sui talenti da scoprire, tastare, verificare e magari opzionare, sfidando la concorrenza sull’anticipo.
Si scrive Napoli e però si legge nel futuro, andando in giro per il mondo, puntando (chiaramente) sul Sud America, tentando di lanciare qualche amo per riuscire a regalarsi un esterno mancino (eh sì, ancora), un centrocampista centrale, quel laterale destro offensivo e se capita persino una punta.
L’esplosione dell’enfant prodige sudamericano ha inevitabilmente lasciato lievitare i costi, ma il Napoli non ci sente: si procederà egualmente a velocità spedita, cercando di chiudere in fretta, a questo punto – chiaramente – entro gennaio.
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