Caccia grossa a Parigi. Ha bluffato finché ha potuto, il Psg. Ha fatto il duro senza avere nulla in mano, nella speranza che il ds Bigon o i dirigenti di altri club cascassero nel tranello. E invece la società che nel giro di due anni si è portata via – a suon di milioni di euro – prima Lavezzi e poi Cavani ha dovuto far trapelare di aver perso la scommessa e ha lanciato un messaggio abbastanza chiaro al Napoli: mettiamoci d’accordo e prendetevelo subito. Si parla di Blaise Matuidi, 27 anni, naturalmente. Poiché i rapporti tra le due società sono, ovviamente, idilliaci, il Napoli non intende fare sgarbi ai parigini. L’estate scorsa il Napoli aveva cercato di acquistarlo, ma l’allora dg Leonardo aveva sempre sparato cifre altissime un po’ per farsi di dire di no e un po’ perché sperava di convincere il franco-angolano a rinnovare l’accordo. Il contratto del giocatore, invece, scadrà a giugno e la politica del Paris Saint-Germain era apparsa subito suicida. Bigon è in queste ore è a Parigi. Un po’ per vacanza, un po’ per lavoro. Ovvio, bisogna fare alla svelta. Sul centrocampista c’è la fila, anche perché è uno di quegli affari d’oro da non lasciarsi scappare. 276 presenze in Ligue 1, prima al Saint Etienne, dove il ds azzurro lo ha notato per la prima volta nel lontano 2009, poi alla corte dello sceicco Al Thani; è anche titolare nella nazionale francese che rischia di non prendere parta al mondiale brasiliano dopo lo 0-2 in Ucraina. Subito o aspettare? Bigon ha già un mezzo impegno con Matuidi (il suo manager è Mino Raiola) per luglio e il Psg sta adesso cercando, con colpevole ritardo, di ricavare qualcosa dalla partenza del centrocampista che non sembra voler rinnovare. A questo punto il Napoli ha in mano la situazione: può decidere se fare un’offerta e vedere se il Psg accetta privandosi subito di Matuidi o se aspettare l’estate e prendere Blaise a parametro zero. L’impressione è che De Laurentiis non voglia andare oltre i 3-4 milioni e che il club azzurro stia anche sperando di scendere ulteriormente. Al giocatore, offerto un quadriennale da 3,5 milioni a stagione: a Parigi ne guadagna 2,3. Insomma, niente male. Prendere Matuidi adesso. Senza però perdere di vista l’obiettivo numero uno del prossimo mercato estivo: Javier Mascherano. Matuidi è inserito all’interno del più ampio discorso che riguarda i rinforzi di gennaio. Il sogno low cost è Xabi Alonso, ma il Real non lo lascia partire a gennaio. Rafa lo conosce bene e si è già mosso. Insomma, il Napoli c’è. Benitez, in questi giorni a Liverpool nella sua casa-castello al confine con il Galles, non sarà solo alle prese con questioni familiari. Avrà sicuramente preso contatto con il Liverpool per capire se Daniel Agger può lasciare i Reds a gennaio. Il 29enne danese potrebbe essere acquistato a cifre relativamente basse: oramai è fuori dai giochi di Rodgers (appena sei presenze in Premier). Il problema semmai è d’ingaggio visto che la concorrenza è elevata e il giocatore chiede 2,5 milioni di euro a stagione per lasciare l’Inghilterra. Altro grande obiettivo low cost è dell’ultima ora Bacary Sagna, classe ’83 che ancora non ha rinnovato con l’Arsenal: per il difensore franco-senegalese si parla di un’offerta della Juventus di un quadriennale a tre milioni a stagione. Sagna è un terzino di fascia destra, non proprio una prima scelta: lascia i Gunners solo per un quadriennale. Il Napoli riflette. Già, la difesa. Va rinforzata. Ci sono Maggio, Armero, Reveillere, Cannavaro, Albiol, Fernandez e Zuniga ma non bastano. Soprattutto se il Napoli dovesse passare il turno di Champions. Il primo nome in lista è quello di Luca Antonelli, 27 anni, che il Genoa non riesce a convincere a firmare il rinnovo del contratto (scadenza 2014). Anche qui, stesso discorso fatto con Matuidi: il Napoli è legato al Genoa da legami forti e quindi preferirebbe prendere Antonelli pagando il cartellino a gennaio (4 milioni) piuttosto che a parametro zero a giugno. Continua il monitoraggio sui nomi di Martin Montoya e Marc Bartra, talenti di scuola Barcellona: De Laurentiis farebbe follie per questi due difensori classe 1992 che però i catalani tengono ben stretti.
Fonte: Il Mattino
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