nler e il portiere di riserva. Il fine giugno del Napoli parte da qui. L’appuntamento con il protagonista della più estenuante trattativa di questa prima fase del mercato è fissato per metà settimana: forse mercoledì o al massimo giovedì l’incontro con Dino Lamberti, l’astuto manager del centrocampista dell’Udinese. Sarà quella la sede per definire una volta per tutte la trattativa (anche qui c’è di mezzo un sostanzioso contratto d’immagine con la Nike). Il Napoli non modifica l’offerta: 1,8 milioni a stagione per 5 anni. Con una certezza: Pozzo non ha l’accordo con nessun altro club. Per lui vale l’intesa con il Napoli: 15 milioni di euro il prezzo del cartellino. Un’intesa talmente forte che il riscatto di German Denis, che pure sembrava legato a doppio filo al buon esito dell’affaire Inler, non ha subito ripercussioni. Il mercato del Napoli seguirà le regole del fair play finanziario. Dunque, preso a zero Donadel e sborsati quasi 9,5 milioni per Dzemaili, se Inler dirà di sì il Napoli sarà una delle società italiane che fino a ora ha speso di più in questo mercato: quasi 25 milioni di euro, a cui si aggiungono i 6 che erano pronti a uscire per la comproprietà di Criscito (che alla fine è andato allo Zenit). In pratica l’intero «tesoretto» che il club azzurro incasserà dalla partecipazione alla fase gironi della Champions se ne è già andato. A questi vanno poi aggiunti i quasi 2,5 milioni per Antonio Rosati, il portiere del Lecce destinato a fare la riserva di De Sanctis: l’operazione è conclusa, soprattutto se i salentini non proveranno a rialzare la cifra. La ratifica dell’accordo potrebbe arrivare proprio domani. Lo spiraglio su Inler chiude la pista Vidal: non inaccessibile il costo del cartellino (anche se il Bayer Leverkusen ha detto no ai 10 milioni offerti da De Laurentiis). A essere fuori budget l’ingaggio del cileno: «Guadagna 3 milioni all’anno», ha svelato il presidente del Genoa Preziosi che pure aveva puntato gli occhi su di lui (ore c’è la Juve). Sistemato il centrocampo (tre innesti) e preso a dicembre in difesa l’argentino Fernandez, il Napoli dovrà ora definire l’attacco, dove mancano almeno due pedine: Lucarelli e Dumitru non resteranno (e Mascara è in dubbio) e quindi quello che rimane da spendere di sostanzioso dovrà concentrarsi in questa zona del campo (Santana è in stand by con il Cesena che minaccia lo scippo). Lo stesso patron De Laurentiis lo ha ammesso, sia pure tra le righe che l’ultima grande spesa sarà per un attaccante. Ma a scoprire il suo piano di lavoro ci ha pensato il presidente Zamparini del Palermo che ha ammesso: «Mi ha telefonato per Pastore e lo rifarà». Il sogno segreto è il Flaco, che però i siciliani valutano qualcosa come 30-35 milioni. Forse, più che altro, un piano di emergenza nel caso in cui Hamsik (o Lavezzi con il Barcellona che sta sondando l’argentino con interesse) cade in tentazione chiedendo di andare via. Cosa che né lo slovacco, e neppure l’argentino, intendono fare. Resta in ballo Bianchi (del Torino) e torna di moda Maxi Lopez (che il Catania ha messo sul mercato). Nome nuovo il bomber del Cittadella Piovaccari. Piste calde quelle di Zaccardo (Parma) e Nainggolan (Cagliari). Ma bisogna anche cedere: a centrocampo, visti i due impegni, non c’è eccessivo affollamento (è andato via Pazienza) ma Gargano difficilmente accetterà la panchina. Su di lui il Villarreal e nelle ultime ore anche l’Atalanta.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
S.D.
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