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Napoli, i saltelli di Zuniga non bastano, rinnovo ancora lontano: può andare via nel 2014

Un saltello che cambia la sua stagione a Napoli ma non il futuro perchè il rinnovo con il club azzurro resta difficile. Camilo Zuniga, intanto, riconquista l’affetto dei tifosi azzurri e allontana la Juve: oggetto di desiderio del club bianconero e fischiato da tutto il San Paolo si è riconciliato con i napoletani saltando al coro «chi non salta è juventino». Uno, due, tre saltelli. Il gesto ripetuto in due occasioni diverse, mentre la partita era in corso e durante azioni di gioco nella sfida internazionale contro il Galatasaray. E così i fischi si sono trasformati in applausi: non era bastato neanche il gol per fare breccia nel muro di gelo eretto dalla tifoseria, gol che tra l’altro aveva salutato senza esultare ma alzando le braccia al cielo. Archiviati i momenti di tensioni vissuti in ritiro. I tifosi avevano già invitato Zuniga a saltare con loro mentre era su palco per la presentazione della squadra, in quel caso però non si unì al coro. E i tifosi lo presero di mira nell’allenamento del giorno successivo con fischi e i cori «Vattene a Torino». Scese poi in campo anche il presidente De Laurentiis con un tweet a difesa del colombiano, ma non bastò a placare la gente. Il tutto si è normalizzato durante l’amichevole Napoli-Galatasaray, tutto nel giro di qualche minuto: l’ingresso in campo e i fischi del San Paolo, fischi che erano stati forti anche durante la presentazione della squadra prima della partita, il gol e poi i saltelli al coro «chi non salta è juventino» che hanno fatto calmare i tifosi napoletani, saltelli poi ripetuti anche mentre rientrava negli spogliatoi a fine partita. Si riconcilia con la gente e salvo sorprese di mercato (cioè offerte economicamente molto importanti) resta a Napoli fino al termine della stagione, andrà via solo a scadenza di contratto. Niente Juve, almeno per ora capitolo chiuso. De Laurentiis è stato chiaro in più di un’occasione e anche Marotta si è adeguato, almeno a parole, confermando che il colombiano per il Napoli è incedibile. Difficile pensare che la trattattiva tra i club possa aprirsi anche se il club bianconero potrebbe inserire Matri o Vucinic come contropartita tecnica per arrivare al colombiano. La pace con i tifosi rasserena gli animi, ristabilisce un clima di serenità con l’ambiente azzurro ma non cambia la sostanza della situazione, almeno per quello che riguarda un rinnovo con il Napoli. Non c’erano i presupposti due mesi fa e non ci sono adesso: il club azzurro ha offerto un rinnovo per quattro anni più o meno a 1.5 milioni a stagione, cifra lontana da quelle che ora il colombiano percepirebbe firmando con altri club (la Juve ad esempio offrirebbe un quadriennale da 2.5 a stagione). La situazione, quindi, potrà sbloccarsi se il club azzurro deciderà di offrire un contratto a cifre più importanti. Zuniga, quindi, salvo colpi di scena, non rinnoverà almeno nell’immediato con il Napoli ma comunque resterà ancora azzurro in questa stagione per andare via a parametro zero. Poi se non si sbloccherà la situazione con il Napoli potrà guardarsi in giro per accordarsi con un nuovo club (piace in Inghilterra e potrebbe spuntare nuovamente il Barcellona). E potrebbe quindi ripetersi la stessa situazione di Campagnaro. Per ora non c’è nessun appuntamento in vista per il rinnovo: le parti continuano ad essere distanti, l’accordo poteva essere più agevole un anno fa, ma allora non se ne fece nulla. Novità potrebbero verificarsi più avanti. Ora si è sanata situazione a livello ambientale, Zuniga è legato alla città e alla tifoseria: adesso potrà giocare più sereno anche se di base la situazione non cambia. In questo momento non ci sono margini per il rinnovo a meno che non si verifichino nuove situazioni e cioè non si concretizzi un’offerta del Napoli più alta rispetto a quelle precedenti. Certo, un passo avanti c’è stato per quello che riguarda la serenità ambientale. Benitez ha definito molto importante il colombiano e ne ha avuto la conferma nello spezzone di partita contro il Galatasaray. Ma il futuro è ancora tutto da scoprire.

Fonte: Il Mattino

La Redazione
S.D.

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