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Napoli ed Inter si contendono il baby Seid, bambino scappato alla guerra!

Omero chiamava gli etiopi “uomini dal viso lucido”. A Seid  Visin anche gli occhi sono diventati lucidi quando ha varcato il cancello del Centro sportivo ‘Giacinto Facchetti’, conosciuto da tutti come Interello. E’ stato nella casa dei nerazzurri, ha toccato con mano un pezzo di storia del calcio, quel mondo del quale potrebbe essere un grande protagonista. L’Inter vuole il bambino prodigio, ma a chiederlo a Stefano Cirillo è stata mezza Italia calcistica, Napoli compreso. Non è finita, ieri è arrivato in Italia Barry Hunter, capo dello scouting del Manchester City, ufficialmente per assistere a un provino a Capua, ma con la speranza di strappare una promessa al giovane talento della scuola Calcio Azzurri, che Cirillo ha fatto crescere in collaborazione con la ‘Nicola Sensale’ di Nocera, grazie anche alla spinta decisiva di Enzo Raiola, oggi tra i talent scout più apprezzati in Italia. Il vero obiettivo della visita di Hunter è Seid, inutile girarci intorno, anche se per il  giovanissimo trequartista in tribuna ci saranno anche Cesena, Juventus, Sampdoria, Genoa, Juve Stabia, Nocerina  e Pescara.
Tutti vogliono Seid, il bambino scampato alla guerra e che nel calcio ha trovato la felicità che la vita gli ha negato. Oggi ha 11 anni, una nuova famiglia e tanti amici, ma le prove per lui sono state già durissime. La sua infanzia è stata spazzata via dalla guerra, il suo pallone sgonfi o rotolava tra il rumore dei proiettili di una guerra civile che a soli quando vedeva un pallone.
Qualche associazione umanitaria si interessò al piccolo, ma Seid era solo uno dei tanti bambini del Paese che versavano in condizioni drammatiche e che vagavano tra strade assolate e polverose per sfamarsi, senza neanche l’assistenza medica Gualtiero Visin adottò Seid a distanza, poi andò in viaggio in Etiopia e lo conobbe dal vivo. Riescì ad ottenere l’af- fi damento di Seid, tra i due nacque subito simpatia, un bel rapporto. Gualtiero, Walter per tutti, si prese cura di Seid e lo portò con sé in Italia, a Nocera.
Seid, arrivato a Nocera, scopre la comodità di un materasso, l’acqua calda e corrente, il buon cibo. La sua vita ricomincia, in Etiopia non avrebbe saputo cosa fare. In Italia, oltre a studiare e a imparare subito la lingua, dimostra di avere una dote innata: sa giocare a calcio. E’ un piccolo campione, ha un talento che potrebbe portarlo fino alla serie A, me ne avrà di strada da fare. Seid, con la sua innocenza, sogna di poter vestire un giorno la maglia dell’Arsenal, l’unica squadra di calcio che conosceva quando era in Etiopia. Non ha mai detto a nessuno il perché, ma un giorno, se il suo sogno dovesse avverarsi, troverà i Gunner sul suo cammino.  Intanto, dall’Inghilterra oggi arriva Barry Hunter. Seid è il suo obiettivo, ma in Italia Napoli e Inter, dopo la sfida di domenica sera, sono pronte a darsi ancora battaglia, stavolta sul mercato dei giovani.

Fonte: Luigi Capasso per Resport.it
La Redazione
C.T.

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