E se pensate che il caldo annebbi le idee, conviene ricredersi: perché all’ombra dei trentacinque gradi, qualcosa accade. Le linee telefoniche restano roventi (ovviamente) e le trattative galleggiano nelle bollicine di sudore: Uvini, Centurion ma (innanzitutto) Torosidis, perché il futuro è anche adesso e qualcosa bisognerà pure inventarsi per avere quattro esterni quattro con i quali cominciare la stagione. Il riassunto delle puntate precedenti, però conduce dritto a Edu Vargas, alla sua publica volontà di «giocare» , alla possibilità che vada via in prestito e dunque lasci decollare il valzer delle punte; e poi, tanto per gradire, conviene rimanere concentrati intorno a Gargano, che ha estimatori e un desiderio (in)controllabile
L’ATTESA– Sostiene Pereira, e chi gravita sulla corsia mancina abitualmente battuta dall’uruguyano di stanza in Portogallo, che l’Inter abbia (quasi) concluso l’affare: il Napoli se ne sta serenamente alla finestra, dopo aver ribadito a chi di dovere l’assoluto disinteresse per qualsiasi forma d’asta. Resta la proposta dei giorni ormai lontani: dieci milioni di euro, con pagamento dilazionato in un paio d’anni. Altrimenti, si procederà altrove.
OCCHIO A DESTRA– Poi capita, e chissà quanto casualmente, che stasera al san Paolo ci sia l’amichevole con l’Olimpiacos: converrà dare una sbirciatina un po’ di qua e un po’ di là, perché Vasillis Torosidis (27), uno stantuffo solitamente impiegato a destra (e stavolta probabilmente a sinistra) ha raccolto il gradimento del Napoli, che a lui ha pensato e che continua a valutarlo. In teoria – e però anche in pratica – Torosidis rientra appieno nel profilo del calciatore richiesto da Mazzarri, che ha ormai affidato le consegne a sinistra a Zuniga e a Dossena e che cerca un’alternativa a Maggio: il greco è stato visionato più volte, poi rivisto attraverso i video, e infine ha ricevuto un ok di massima che però va ratificato quando altrove (diciamo in Portogallo) i giochi saranno fatti. Per ora, c’è una disponibilità più che convinta del Napoli.
HELLO BABY– Ma poi serve lungimiranza, per dare sempre maggior senso alla propria politica: Bruno Uvini (21) è quasi d’azzurro vestito, mancano i dettagli che stanno per essere trasmessi via fax e poi andrà cercata una squadra che accolga il giovane centrale del san Paolo. Il Siena è in vantaggio, ma chi può dire che non cambi qualcosa? Perché il Pescara è un partner affidabile, con il quale sono stati consolidati di recente antichi rapporti; e poi, volendo, c’è anche il Catania. In Sud America, tanto per gradire, ci sono 007 partenopei sotto mentite spoglie: Alejandro Junior Mazzoni è il procuratore di Ricardo Centurion (19), per gli argentini il nuovo Di Maria, sul quale il Napoli ha allungato le mani. Ma ogni mondo è paese e la trattativa ha subito una lieve frenata: si ripartirà domani, contando su quell’opzione morale che a Castelvolturno ritengono condizionante.
SUD AMERICA– Poi c’è il mercato in uscita: che tecnicamente si concentra su Edu Vargas, richiesto nell’ordine dal Pescara, dal Torino, dal Genoa, dal Catania e dal Chievo. Il Napoli sta riflettendo e nel caso in cui decida per il prestito, cercherà di sistemare il cileno nelle condizioni (anche ambientali) migliori. A quel punto, si avvierà un bel balletto sulle punte: nel listone per la spesa, servirà un attaccante che sappia stare alle spalle di Cavani, un Pazzini, tanto per fare un esempio calzante, calciatore di fatto già inserito negli schemi di Mazzarri, avendoli imparati alla Sampdoria; altrimenti, alle spalle, o Floccari o Rolando Bianchi. Ma non finisce qua perché saranno giornate intense, che interesseranno anche Rinaudo con le valigie in attesa sull’uscio di Castelvolturno: il difensore cerca casa e Bigon sta provando a trovargli una sistemazione, per lasciargli assaporare le emozioni dimenticate in due stagioni sfortunatissime.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.F.