De Laurentiis ha un bel dire che bisogna concentrarsi sul secondo posto (motivo per cui ha promesso un premio ai suoi azzurri), perché così si evitano i rischiosi preliminari di Champions in piena estate, perché i reduci dal Mondiale fanno più vacanze e perché – questo il presidente non lo dice, però è implicito – la mancata partecipazione alla Champions a settembre può costare fino a 45 milioni. Euro in più o euro in meno.
E allora è giusto che nel frattempo si muova come se nulla fosse: fissa il raduno per il 17 luglio (il Milan un anno fa che pur prese parte ai playoff partì per il ritiro l’8 luglio) e stabilisce il budget a prescindere. Si tratta di circa 50 milioni di euro che dovrà spendere, sotto la regia di Benitez, con Chiavelli e Bigon. Calcolo facile da fare tenendo conto di quella che è la regola aurea del Napoli: non bisogna spendere più di quanto si incassa.
Se lo scorso anno la priorità era sostituire «l’idolo Cavani» (il copyright è di De Laurentiis), quest’estate c’è la difesa e la mediana di rafforzare. Il primo tassello potrebbe essere Fernando Francisco Reges che dopo aver regalato due notti da incubi (con il Porto) agli azzurri è tornato a essere l’uomo dei sogni di Benitez, che avrebbe fatto volentieri a meno di ricevere certe conferme in Europa League: per farsi piacere ci sono modi più delicati che mollare una eliminazione alla squadra che ti corteggia. Una delle fette più consistenti del budget della prossima campagna acquisti potrebbe essere dedicato a lui: il Porto chiede 18 milioni (e il centrocampista circa 3,5 milioni per 4 anni). Il Napoli ne offre poco più di 12. De Laurentiis non molla neppure Gonalons, e non perché il Lione e Aulas l’hanno maltrattato a gennaio: capita di innamorarsi di chi ti fa soffrire, ma quando il presidente ha cominciato a pedinare questo centrocampista francese di quasi 25 anni, si è reso conto di quanto possa essere prezioso per il gioco di Benitez. Gonalons verrebbe anche oggi stesso. Chiaro che in ogni caso uno dei tre svizzeri potrebbe andare via: è Dzemaili l’indiziato numero uno, anche se è Behrami quello che ha più richieste. Inler sembra l’intoccabile. Vedremo.
Se Zapata fosse stato quello della doppietta al Catania, De Laurentiis lo confermerebbe e sul mercato non orienterebbe una porzione di budget su un attaccante di riserva (Gilardino è nettamente in pole con il Genoa che è pronto a trattare). Dalla Germania rimbalza la voce di un interessamento per Mandzukic (Bayern Monaco) che però è un top player ed è impensabile che venga a Napoli per fare il vice Higuain. Ma la novità arriva dal Tottenham, deluso da Lamela e pronto a rimetterlo sul mercato: è un vecchio pallino di De Laurentiis che, nel caso, farà un sondaggio.
Due difensori di qualità nel mirino da scegliere tra gli obiettivi Agger (Liverpool), Doria (Botafogo), Williams (Swansea), Vermaelen (Arsenal), Piszczek (Borussia Dortmund), Herteuax (Udinese), Skrtel (Liverpool), Vertonghen (Tottenham) e Ranocchia (Inter). L’allenatore, senza neppure troppo nasconderlo, ha già ristretto il suo cerchio tra Skrtel, Agger e Vermaelen.
Benitez cova fin dal primo giorno il desiderio di portare a Castelvolturno il «capetto» Mascherano che a Barcellona è diventato un Gaucho triste. L’argentino sarebbe persino disposto a tagliarsi l’ingaggio pur di riabbracciare il tecnico spagnolo. Ma il Napoli frena. Anzi gela le speranze del matrimonio. De Laurentiis non intende trattare con il Barcellona e pare che Benitez se ne sia fatto una ragione. Al patron azzurro non piace l’eta del capitano dell’Argentina (30 anni), il prezzo del cartellino (20 milioni) e il suo stipendio (comunque non meno di 5 milioni all’anno).
Il Napoli dovrà anche stare molto attento alle sirene su Hamsik: qualcuno (Raiola?) ha l’interesse a far sapere che lo slovacco non è più felice (non è vero) a Napoli e prova a scatenare l’interesse di una big. In Italia, in fondo, c’è solo la Juve che può avvicinarsi alla valutazione di Marek. E da Torino, forse per fare più che altro un dispetto, fanno sapere che Marotta punta Hamsik per il futuro. Ad andare via, di sicuro, è Pandev. Mentre Maggio attende una chiamata per il rinnovo del contratto che scade nel 2015 e intanto l’Inter e la Lazio bussano alla sua porta. Poi c’è Zuniga non proprio nell’elenco degli incedibili.
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